Pensiero del giorno 4 giugno 2024

 

PREGHIERA DEL MATTINO
Anch’io, o Padre, come il Figlio tuo, Gesù Cristo, innalzo a te la mia preghiera all’inizio di un nuovo giorno, dono del tuo amore. Fa’ che, oggi, come lui, io glorifichi te, compiendo l’opera che come uomo e come cristiano tu mi hai dato da fare. Che possa anch’io come lui far conoscere il tuo nome a quanti oggi incontrerò sul mio cammino, con il coraggio dell’annunzio e con la forza della testimonianza. Sono tuoi, ma in Cristo li hai dati anche a me. Amen
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, i sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani mandarono a Gesù alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nel discorso. E venuti, quelli gli dissero: “Maestro, sappiamo che sei veritiero e non ti curi di nessuno; infatti non guardi in faccia agli uomini, ma secondo verità insegni la via di Dio. È lecito o no dare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare o no?”. Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse: “Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché io lo veda”. Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: “Di chi è questa immagine e l’iscrizione?”. Gli risposero: “Di Cesare”. Gesù disse loro: “Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”. E rimasero ammirati di lui.
UNA RIFLESSIONE PER TE
Gesù parla come uno che ha autorità e le sue parole scuotono e inquietano le coscienze, soprattutto quelle dei capi religiosi del tempo, che vedono insidiato il loro «potere» e il loro prestigio. Davvero la parola di Dio penetra come una spada a doppio taglio e ferisce se non è accolta con docilità e accolta con amore. Ecco la ragione delle trame che i nemici del Cristo ordiscono contro di lui, obbligandolo a schierarsi su delicate e controverse problematiche politiche, che si agitavano in quell’epoca. Gesù invita alla coerenza i suoi interlocutori ricordando loro che la sudditanza a Cesare è un dato di fatto, perché accettano la sua moneta. La sentenza finale è di quelle che in modo indelebile si sono impresse nella mente di tutti ed è diventata la regola d’oro che armonizza i rapporti tra stato e chiesa: «Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio». Rimane in ogni caso sempre vero che bisogna obbedire prima a Dio che agli uomini. Nessuna autorità o norma umana può, infatti, prevalere su Dio cui spetta il primato assoluto. I conflitti dei nostri giorni riguardano ancora sostanzialmente gli stessi problemi di sempre: o il confronto con quanto Dio ci ha rivelato o il cammino solitario e pericoloso dei poteri umani che reclamano un’autonomia ed un’indipendenza totale, non tanto dalla Chiesa, ma da Dio stesso.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno. Sono convinto che ciascuno di noi è chiamato a dover chiarire alla propria coscienza chi è Dio è chi è Cesare, impegnandosi a mettere al centro di tutto Colui che della storia è il Signore, perché indichi cosa è gradito ai suoi occhi e ciò che è conforme ai suoi voleri, al di là di ogni ideologia o, peggio, delirio di onnipotenza. Accogliere Dio quale unico Signore della propria esistenza è impegnarsi a riportare tutto a lui, anche il proprio impegno familiare, sociale, politico. E Dio, certamente, non autorizza il disordine e l’anarchia. Questa mattina ti invito a chiedere al Signore il dono della sapienza perché tu sappia stare saldo nel primato di Lui nella tua vita. Chiederai anche il dono della profezia perché tu sappia cercare nel Vangelo quelle risposte adeguate che le sollecitazioni della storia esigono dalla tua coscienza cristiana. Nella preghiera rivolgiti al Signore invocandolo: “O Dio della vita, al di sopra di tutto ci sia la tua Signoria, e su ogni cosa che dico a che faccio prevalga sempre la forza liberante della Tua Parola. Amen”.
Don Mario
BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.