Pensiero del giorno 5 maggio 2025

 

Lunedi della III settimana di Pasqua

PREGHIERA DEL MATTINO

Signore, è con te che inizio questo nuovo giorno. Io vedo tutte queste persone che vivono giorno per giorno: senza un solido sostegno, lasciate alle tentazioni della nostra epoca. Come devo trattarle? Devo essere triste per la loro mancanza di profondità, inquieto sul loro destino? Signore, io te le affido e ti prego di offrirmi il tuo sguardo per vederle. Amen.

 

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, notò che c’era una barca sola e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma soltanto i suoi discepoli erano partiti. Altre barche erano giunte nel frattempo da Tiberiade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù. Trovatolo di là dal mare, gli dissero: “Rabbì, quando sei venuto qua?”. Gesù rispose: “In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo”. Gli dissero allora: “Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?”. Gesù rispose: “Questa è l’opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato”.

 

UNA RIFLESSIONE PER TE

Gesù spiega a quelli che gli chiedono: “Rabbì, quando sei venuto qui?” che la loro domanda è una maldestra espressione della fame spirituale che li travaglia. La seconda domanda tradisce la loro semplicistica concezione della religione: “Che cosa dobbiamo fare per lavorare alle opere di Dio?” Alle opere che l’uomo pretende di compiere per Dio, Gesù oppone l’opera di Dio che è la fede posta nel cuore dell’uomo. Gesù insiste sulla fede in lui solo. Egli nega che la manna sia stata il vero pane che viene dal cielo: era solo una figura, un simbolo del pane che lui stesso avrebbe dato. Nello stesso tempo, egli vuole fare comprendere ai giudei che non si tratta soltanto di un pane d’origine miracolosa. E’ un pane che, pur essendo un comune alimento terrestre e producendo i medesimi effetti, è di sua natura soprannaturale, cioè dà la vita al mondo. Insomma, il cibo che dura per la vita eterna è quello dato da Gesù Cristo; anzi è Gesù Cristo stesso, che si tratta di accogliere nella fede. Chi crede già assimila Gesù come pane di vita.

 

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

 

Carissima amica ed amico, buongiorno e buon inizio di settimana. La folla non aveva ancora capito che cosa si dovesse cercare in Gesù, chi fosse Gesù, quale dono portasse da Dio. Anche noi a volte potremmo cercare Dio per satollarci di pane e di grazie materiali. Pensiamo alle nostre tantissime, e spesso inutili, richieste, come ad esempio chiedere di stare in pace, magari allontanandoci qualche persona o qualche imbarazzante situazione. In realtà, le nostre richieste spesso è un vero e proprio sacro accattonaggio. Dovremmo invece contemplarlo, adorarlo, farci amare. Nutrirsi del pane di vita, che è Gesù, è credere in lui, è condividere la sua stessa esistenza. Questa mattina ti invito a verificare la consistenza della tua fede e l’autenticità del tuo cercare il Signore. Domandati: È Lui o i suoi doni che hanno presa su di me? Chi cerco? Nella preghiera rivolgi al Signore la tua invocazione: “Signore Gesù, i tuoi doni mi parlano di te, ma non sono te. Non possono appagare il mio cuore. Ti prego, abbaglia i miei occhi, così che nessun’altra luce possa più attrarli. Sì, mio Signore, te desidero, te cerco, te amo. Amen”.

 

BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.