Pensiero del giorno 6 ottobre 2025

 

PREGHIERA DEL MATTINO

Signore, ci venga in aiuto l’intercessione del tuo santo confessore Bruno affinché, mentre peccando abbiamo gravemente offesa lo tua maestà, conseguiamo, per i meriti e le preghiere di lui, il perdono delle nostre colpe. Amen.

 

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, un dottore della legge si alzò per mettere Gesù alla prova: “Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?”. Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?”. Costui rispose: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso”. E Gesù: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”. Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è il mio prossimo?”. Gesù riprese: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?”. Quegli rispose: “Chi ha avuto compassione di lui”. Gesù gli disse: “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”.

 

UNA RIFLESSIONE PER TE

L’amore del prossimo è alla base della predicazione di Gesù in tutti e quattro i Vangeli. Certo, Gesù dovette parlarne spesso, se questa sua parola rimase tanto impressa nel cuore della comunità primitiva. Qui Gesù cambia la prospettiva della domanda dello scriba. Non: «cosa debbo fare?», ma: «chi ha bisogno di me?». Io debbo essere «prossimo», e allora saprò chi mi sta vicino e che cosa debbo fare. L’estensione del comandamento è lasciata alla capacità personale di «inventiva»: il mio prossimo è quello che il mio amore, sempre aperto, sa farmi scoprire come tale. Compagni di viaggio del Dio-straniero, dell’unico buon samaritano, da tutti giudicato irreligioso, anche noi siamo stati incontrati da lui e trattati come «prossimi». La stessa eucaristia che celebriamo è un incontro di questo tipo. Mandati da questo ostello, sulla via risanati, abbiamo accolto come nostro l’occhio nuovo, che sa accorgersi dell’altro?

 

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buongiorno e buon inizio di settimana. Amare, o non amare: non c’è una via di mezzo. Vedere e passare oltre, o vedere e avere compassione, passare oltre o lasciarsi toccare nell’intimo, nel cuore: tutto qui! Perché l’amore è una cosa concreta, concretissima: è lavare i piedi, è arrivare stanchi la sera. Amore è un’unica linea che collega occhi, cuore, mani e piedi: quel che gli occhi vedono, tocca il mio cuore e spinge le mie mani a toccare a loro volta colui dal quale sono stato toccato; quel che gli occhi vedono, commuove il cuore e muove mani e piedi verso colui che mi ha rivolto lo sguardo. Questa mattina ti invito a porti alcune domande di riflessione: Ho occhi che non vedono? Ho cuore che non si commuove? Ho mani e piedi paralizzati a letto? Se fosse così, allora domandati: Dove il circuito in me è interrotto? Nella preghiera, chiederai a Gesù: “Signore, che io veda! Signore, abbi pietà di me, del mio cuore indurito! Signore, che io cammini! Amen”.

 

BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.