Pensiero del giorno 8 agosto 2024

 

PREGHIERA DEL MATTINO
Signore Gesù, proteggici dalle ansietà della nostra vita quotidiana, aiutaci ad affidarci alle tue braccia. I nostri cuori, che sono il nostro tesoro, restino nel tuo amore e nella tua pace. Aiutaci a rimanere svegli e pronti nella nostra vita di fede e d’amore qui sulla terra, perché possiamo aprirti la porta senza indugio quando busserai. Amen.

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, essendo giunto nella regione di Cesarea di Filippo, Gesù chiese ai suoi discepoli: “La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?”.
Risposero: “Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti”.
Disse loro: “Voi chi dite che io sia?”. Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”.
E Gesù: “Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terrà sarà sciolto nei cieli”. Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: “Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai”. Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: “Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!”.

UNA RIFLESSIONE PER TE

È molto bella la figura di Pietro, come ci appare dal brano del Vangelo di oggi. Egli, nello stesso brano, è destinatario di un elogio e di un rimprovero da parte di Gesù. A Cesarea di Filippo Gesù interroga i suoi discepoli sulla Sua figura; Pietro risponde con prontezza e facilità sorprendenti. È una bella dichiarazione, che egli proclama a nome di tutti i discepoli. È la fede pronunciata con le labbra e in modo sincero. Gesù chiede questa risposta immediata. È un punto di partenza, necessario, perché Gesù continui con il suo messaggio. Gesù si rende conto di ciò, lo sa perfettamente quando deve annunciare qualcosa di assolutamente incomprensibile. La fede che ha proclamato Pietro forse non sarà sufficiente – da qui il rimprovero – ma certo è garanzia che, comunque, il Suo messaggio non sarà perduto. Ci vorrà tutta una pedagogia perché questa fede sia poi garanzia di una missione che condurrà Pietro ed altri apostoli per tutto il mondo nel martirio. La fede di Pietro, per il momento, è ancora legata a degli schemi terreni; l’episodio successivo ne è la testimonianza. All’annuncio di Gesù della sua Passione, Pietro risponde in modo generoso ma denota ancora un attaccamento a schemi solo umani. Per questo è bella la figura di Pietro. In quello che frettolosamente potremo chiamare “l’ingenuità di Pietro”, si apre la possibilità di leggere le parole di Gesù non come semplice preannunzio per gli apostoli ma Parole per la nostra fede e la nostra vita. In Esse vi è un invito a porre nella fede tutta la nostra vita, con le sue gioie e soprattutto nelle prove e nelle difficoltà.

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buongiorno. “Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo”. Tratta Gesù come un ingenuo, un po’ fuori di testa e gli vuole impedire di svelare il mistero di una messianicità nuova, che passa attraverso la Croce. Gesù ha una reazione severa: “Va via da me, Satana! Tu non pensi come Dio, ma come gli uomini”. È la stessa reazione che egli ebbe nel deserto contro Satana, quando questi tentò di distoglierlo dal suo destino di morte e resurrezione. La storia di questo scontro si ripete ancora oggi: che cosa succede a noi quando siamo afferrati dalla sofferenza? Ci ribelliamo e ci scandalizziamo come gli apostoli – o vediamo in essa quella necessaria purificazione che ci porterà a fare tutti i passi necessari per entrare nel Regno dei Cieli? Il discepolo deve ‘rinnegare se stesso’, vale a dire deve accettare il progetto messianico di Cristo, capovolgere in tal modo l’immagine che si è costruito di Dio e convertire radicalmente le speranze che ha coltivato. Questa mattina ti invito a chiedere allo Spirito di aprire il tuo cuore e la tua mente alla “scientia crucis”, anima del Vangelo. Nella preghiera eleva il tuo animo al Signore e invocalo con queste parole: “Signore Gesù, aprimi gli occhi dell’interiorità. Che io dentro il mio cuore ti veda nel tuo mistero di Servo sofferente di Jaweh che si è accollato tutte le mie fatiche, oltre il mio peccato. Che io ti riconosca come Risorto e apra le ali della speranza, della piena fiducia, nel continuo contatto con Te. Amen”.

BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.