Pensiero del giorno 8 giugno 2024

Mare di grazia, mare di santità

Cuore pieno di grazia

La Madonna fu concepita Immacolata e rimase sempre Immacolata proprio perché fin dal primo istante della sua concezione fu ricolmata da Dio della grazia santificante in una misura a noi inimmaginabile. San Giovanni Eudes chiamò il Cuore Immacolato di Maria “mare di grazia”. Durante l’Annunciazione la Vergine Maria fu salutata dall’Angelo con le seguenti parole: «Piena di grazia!» (Lc 1,28). Dall’analisi del verbo usato in greco, kecharitoméne, gli esperti linguistici hanno provato che questa espressione significa appunto che la Madonna fu piena di grazia fin dall’inizio della sua esistenza e che questa pienezza è stabile, completa e duratura. Per cui questi esperti asseriscono che, per essere precisi, si dovrebbe tradurre la parola greca kecharitoméne nel seguente modo: “Tu che sei stata, che sei e che rimani stabilmente colmata dalla grazia divina”. Il Cuore Immacolato di Maria fu stabilmente ricolmo della grazia divina, ma questa stabilità non fu statica bensì dinamica, poiché nella vita spirituale non si rimane mai allo stesso livello: o progrediamo o regrediamo. La pienezza di grazia in questo Cuore aumentò e si intensificò in ogni istante della vita della Madonna e giunse a livelli che mente umana non può concepire: «Considerate che come l’oceano, sebbene ha il suo fondo, non si può però trovare tramite nessun scandaglio, così la grazia di Maria è un abisso che sebbene ha fondo, perché è grazia di una creatura, non può però da noi rinvenirsi appieno. Per questo i santi la chiamano ora immensa (san Bonaventura) ora incredibile, ora infinita (san Bernardo)», scrive il dotto gesuita padre Pinamonti. 

Questa grazia, abbiamo detto, si accrebbe di istante in istante in modo vertiginoso e totalmente incalcolabile da mente umana; tale crescita giunse all’apice nell’ultimo attimo della sua vita in cui, stando al Suarez, «la Vergine Maria ha potuto meritare, con un solo atto, tanti gradi di grazia, quanti ne conseguì con tutti gli atti e modi di santificazione e del suo aumento, nel tempo precedente della sua vita». Per questo, conclude il padre Pinamonti, la grazia della Madonna, benché «possa misurarsi perché è creata, non può però misurarsi da altri che dal solo Creatore: nel rimanente noi, purché non la chiamiamo infinita, possiamo darle ogni altro titolo e riverire il suo Sacro Cuore come un abisso d’immensa copia, conformandoci ai sentimenti di Maria, che giunse a dire di se stessa: “Ego quasi trames aquæ immensæ de fluvio [Io sono come un canale che riceve l’acqua dal fiume]” (Sir 24,30)». E san Bonaventura affermò che «la Vergine Maria ebbe tanta grazia, quanta ne poté ricevere una pura creatura». Non possiamo non citare alcuni stralci tratti dal libro di san Giovanni Eudes [1] al riguardo della strabiliante santità della Madonna: «San Bonaventura spiegando queste parole: “Multæ filiæ congregaverunt divitias [Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti]” (Prv 31,29), dice apertamente che questa figlia unica dell’Eterno Padre ha acquistato più grazie in terra e gloria in Cielo, di quanto non abbiano fatto tutti gli angeli e tutti i santi e le sante insieme. San Giovanni Damasceno va ancora oltre, poiché dice che tra i più alti troni dei primi angeli e dei primi santi e il trono della Madre di Dio, vi è una distanza quasi infinita: “Dei Matris et servorum Dei infinitum est discrimenInfine, san Girolamo […] dichiara che la grazia e le virtù della Beata Vergine eccellono talmente al di sopra delle grazie di tutti i santi, che, ciò che si dice parlando di Dio: “Nessuno è buono se non solo Dio” (Mc 10,18), si può dire anche parlando della Madre di Dio, cioè che non vi è virtù né perfezione in confronto della sua. Come, dunque, le stelle scompaiono alla presenza del sole, così tutte le grazie e tutte le santità del Cielo e della terra si eclissano e spariscono davanti alla grazia e santità della Madre del Santo dei santi […]. Il vostro Cuore materno […] è il Tesoro e il Tesoriere di tutte queste grazie». Per tal motivo san Bernardino giunse a dire che «lo Spirito Santo predispose che fosse dimora di ogni grazia».

[…]

Dobbiamo quindi ricorrere al Cuore Immacolato di Maria per trovare la grazia e la forza di imitare la santità che da esso promana.

 

Estratto dall’articolo Mare di Grazia, Mare di Santità,  su il Settimanale di P Pio dal Numero 45 del 4 dicembre 2022, di Padre Nazzareno M. Antonelli

 

SANTA FESTA!

  • Rinnoviamo il nostro atto di Consacrazione al Cuore Immacolato