Pensiero del giorno 8 ottobre 2023
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
UNA RIFLESSIONE PER TE
Fra le tante suggestive immagini a cui il nostro Dio si paragona, è molto attraente quella del vignaiolo che si prende cura amorevole della sua vigna, attendendo poi il momento del raccolto per godere degli attesi frutti. Così il Signore Iddio si comporta con il suo popolo prediletto. Nulla lascia di intentato perché la sua vigna abbondi di splendidi grappoli. Purtroppo le legittime attese del Signore restano ripetutamente deluse per colpa delle infedeltà dei suoi amati. Che triste delusione! San Paolo è ben consapevole che spesso le infedeltà al Signore derivano dalle eccessive preoccupazioni per le cose della terra, quelle che ci fanno trascurare quelle ben più preziose del cielo. Vincere allora le inquietudini, le eccessive preoccupazioni assumendo un interiore atteggiamento di fiducioso e filiale abbandono al Padre nel fervore della preghiera, significa riassumere la linfa vitale che garantisce i frutti migliori e più abbondanti.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno e buona Domenica. Ciascuno di noi può diventare uno di quei contadini che lapidano prima i messaggeri e poi anche il figlio. In quante nostre famiglie Gesù è il grande assente, il forestiero e l’esiliato dalla nostra vita? È una vicenda non solo vissuta da Gesù nella sua vita terrena, ma che continua ancora oggi nel suo Corpo che è la Chiesa, lungo il corso dei secoli fino ai nostri giorni. È tempo di tornare a piantare la vigna del Signore dentro la nostra civiltà e cultura, dentro le nostre famiglie, dentro le nostre anime inaridite. Questa mattina ti invito a considerare la tua unione con Gesù e a desiderare che tu sia sempre più vincolato a Lui per portare frutto abbondante. Nella preghiera, invoca il Signore dicendo: “Signore Gesù, mia vera vite e mia vita. Senza di te non posso fare nulla che sia valido per la gloria di Dio e il bene dei fratelli, ma in te fruttifico una vita bella e buona. Concedimi di vivere unito a te, insieme con te. Se questo avviene, tutto il resto sarà bene. Amen”.
Don Mario
BUONA GIORNATA, BUONA DOMENICA E IL SIGNORE TI BENEDICA.