Pensiero del Giorno28 aprile
Ave Maria!
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Colui che viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra. Colui che viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza; chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero. Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio incombe su di lui”.
UNA RIFLESSIONE PER TE
Oggi il Vangelo ci fa ascoltare una testimonianza di Gesù, il quale si lamenta che molti non l’accettano. “Egli attesta ciò che ha veduto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza”. Chi ne accetta la testimonianza si pone in rapporto diretto con il Padre, in quanto ne riconosce la verità nelle parole dell’Inviato e ne vive anche la comunione. “Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa”, ossia gli ha comunicato l’autorità e il potere. Ciò è vero, ma l’evangelista vuole sottolineare che il Figlio di cui si parla è Gesù storico, il Messia Salvatore che ha subito la morte di croce per la salvezza dell’umanità. E questo Gesù, vero Dio e vero uomo, che rivela la sua profonda esperienza di intima comunione con il Padre e con lo Spirito Santo, afferma il suo diritto a essere ascoltato e creduto. “Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non crede al Figlio non vedrà la vita”. Il Vangelo parla chiaro: per Dio i credenti e i non credenti in Gesù non sono affatto la stessa cosa. Dio pone una profonda differenza tra coloro che accettano e seguono il suo Figlio, che egli ci ha mandato, perché lo accettassimo e lo seguissimo. E’ in lui e per mezzo di lui che ci dona la sua stessa vita. “L’ira di Dio rimane su di lui”, ossia su coloro che pur avendo conosciuto questo Figlio, continuano a vivere e a comportarsi come se non lo avessero conosciuto mai. L’ira di Dio non è per se stessa una minaccia irrimediabile, è il rifiuto di Gesù come salvatore, rischio in parte che possiamo correre tutti. Che cosa faremo allora di fronte a questo richiamo così perentorio? Non dovremmo puntare certo il dito contro l’uno o contro l’altro dicendo: “L’ira di Dio si scatena sul mondo per colpa tua”. Dovremmo credere profondamente a quanto ci viene detto dal Signore. E’ lui che dà la vita e la morte. Tu che credi, cerca di rendere credibile la tua fede, perché altri si accostino alla vita.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno. “Colui che Dio ha mandato proferisce la Parola di Dio e dà lo Spirito senza misura”. Tutta la potenza di gioia della Pasqua che siamo invitati a “vivere” in questo periodo, è racchiusa in questa affermazione dell’evangelista Giovanni. Le parole di Dio, infatti, sono rivelazione piena del suo amore senza misura e sono state proferite da Gesù. Senza misura Lui è venuto a colmarci, con la sua Morte e Risurrezione, di tutta la pienezza di Dio. Quest’affermazione arriva a puntino per “guarire” dalla tendenza a rinchiudersi spesso in strettoie, in bassi orizzonti dove quello che conta è il personale sforzo a uscire da situazioni preoccupanti. Invece la Parola proferita da Gesù spalanca una pienezza di vita, di speranza, di gioia, di cui ci si deve rendere consapevoli. Questa mattina ti invito ad una breve sosta per rientrare al cuore e, ravvivando la fede, prendere atto che lì hai Gesù e in Gesù hai già la vita eterna e prega il Signore dicendo: “Ti benedico e ti ringrazio perché mi dai il tuo Spirito d’amore e me lo dai fuori da ogni misura. Amen”.
BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.
Don Mario