Pensiero del Giorno 6 febbraio

Ave Maria!

Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti” Lc 5,1-11

Gesù Cristo, quando andò a predicare nella Galilea, chiamò una prima volta alla sua sequela Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni, com’è raccontato in San Matteo (4,18 ss) e in San Marco (1,16ss). Egli li incontro sul lago di Genesaret, quando gettavano le reti in mare e li chiamò per farli pescatori di uomini. Alla sua voce, essi subito abbandonarono le reti e lo seguirono, ma è evidente dal contesto che non lo seguirono definitivamente; anzi, dopo poco, ritornarono alle reti e alle barche, pensando che era per loro necessaria la loro arte e professione per vivere. Seguirono Gesù, e quando videro che era povero e viveva di elemosine pensarono che non potevano ragionevolmente prescindere dal loro guadagno e ritornarono alla pesca. Questo si rileva dalla ricostruzione psicologica dell’atteggiamento di San Pietro nella pesca miracolosa, come subito vedremo.

 Nel chiamare i quattro pescatori, Gesù li avrebbe voluti tutti per l’opera sua, ed essi in un primo momento vi si prestarono; ma dopo pensarono, magari anche a fin di bene, di non dovergli essere di peso, giudicarono che le elemosine che Gesù riceveva non potessero bastare loro e ritornarono al lago per pescare di notte, sperando di guadagnare almeno qualcosa. Gesù li trovo dopo questa notte di pesca, che fu infruttuosa, mentre lavavano le reti. C’erano ferme due barche; una apparteneva a Simone e l’altra a Giovanni, ossia suo padre Zebedeo.

 La folla che seguiva Gesù si accalcava sulle rive del lago, ed Egli, per parlare meglio e farsi sentire da tutti, sali sulla barca di Simone e lo pregò di allontanarsi un po’ da terra. Stando a sedere sul pontone della barca, ammaestrava il popolo. Non era un gesto vano né era un atteggiamento accidentale, quell’insegnamento; Egli guardava lontano, al compimento della sua opera, ai secoli perenni nei quali avrebbe insegnato al mondo dalla sede di San Pietro e avrebbe ammaestrato le Genti dalla sua barca, ossia dalla Chiesa. Quel suo gesto era divino e, come tale, era semplicissimo, e segnava in eterno il diritto della Chiesa Cattolica e del Papa ad ammaestrare le genti.

Tutti i sofismi delle eresie e tutte le violenze dei tiranni non hanno potuto e non potranno mai cancellare questo diritto. La barca di Pietro diventava, in quel momento, granitica, diventava una sede di bronzo, un monumento immortale. Il gesto di Gesù l’aveva come consacrata, mutando nella natura, e l’aveva resa conquistatrice di anime nel suo adorabile Nome.

La pesca miracolosa

 Gesù Cristo volle mostrare a Simone e agli altri tre Apostoli, chiamati sulle rive del lago, che Egli era Provvidenza sufficiente a sostenerli, e volle, nel medesimo tempo, preannunciare la pesca miracolosa di anime che avrebbe fatto la Chiesa nel grande trionfo del suo Regno, e perciò ingiunse a Simone di prendere il largo e gettare le reti. Da esperto nella sua arte, Pietro sapeva che c’era speranza di pescare nulla, dato che per tutta la notte, ossia nelle ore più propizie, aveva invano gettato le reti; però la sua Fede si era rinnovata per la vicinanza di Gesù e alla luce dei suoi insegnamenti, e senza esitare, nel suo Nome gettò le reti. Immediatamente i pesci riempirono la rete in così grande quantità che quasi si rompeva; ed egli, che era forse in compagnia di Andrea, fece con lui segno all’altra barca dove erano Giacomo e Giovanni, perché li aiutasse; essi, remando a gran forza si accostarono, e raccolti i pesci, riempirono le due barche che quasi affondavano.

 La fede di Simone a quel miracolo, si risvegliò in pieno; egli era ritornato alla barca e alle reti perché aveva creduto imprudente non avere un cespite certo di guadagno, ed ora constatava che Gesù poteva non solo sopperire alle sue necessità, ma poteva farlo con abbondanza. Sentì tutta la propria ingratitudine e la propria miseria e, gettandosi alle ginocchia di Gesù che era seduto sulla sponda della barca e aveva i piedi nascosti dai pesci che lo colmavano, esclamò: Allontanati da me perché io sono un uomo peccatore. E voleva dire: “Tu mi hai chiamato, mi hai promesso di alimentarmi anche corporalmente, e io ho dubitato di te e ho creduto che valesse più il mio posto di pescatore che la tua Provvidenza; lasciai tutto per te, e con volubilità sono ritornato non tanto alla mia barca, quanto al mio mestiere, rifiutando praticamente la tua chiamata; non sono degno che Tu mi accolga con te, allontanati, stai in cattiva compagnia: io non sono che un peccatore”. Anche gli altri compagni di Pietro furono presi dai medesimi sentimenti, perché anch’essi avevano diffidato della Divina Provvidenza. Ma Gesù, pieno di bontà, rivolto a Pietro singolarmente, perché a lui principalmente aveva voluto dare la lezione e perché egli era il più addolorato, disse: Non temere, d’ora innanzi sarai pescatore di uomini. Tutti, allora, tirate a secco le barche, abbandonata ogni cosa, lo seguirono definitivamente. Commento ai Vangeli del Servo di Dio Don Dolindo Ruotolo

In questa quinta domenica del tempo ordinario dovremmo tenere ben presente essenzialmente 3 cose:

  1. “Sulla tua parola getterò le reti”, anche noi con San Pietro sebbene pensiamo di conoscere tutto e fidarci sulle nostre capacità dovremmo imparare l’obbedienza cieca alla Parola di Gesù che opererà dei veri miracoli nella nostra vita.
  2. Gesù quando ci chiama a una missione ci dona tutte le grazie sufficienti per adempierla, ecco perché, bisogna confidare pienamente nella Divina Provvidenza a livello spirituale e materiale.
  3. La Barca di Pietro è la Cattedra della Chiesa Cattolica in eterno, rimaniamo in quella Barca se non vogliamo errare, confidando nell’azione soprannaturale dello Spirito Santo, anche quando la Barca è sballottata dalla Tempesta.

Santa Domenica!