Pensiero del Giorno 28 marzo
Ave Maria!
“Se non vedete segni e prodigi voi non credete”.
Gv 4, 43-54
L’uomo ha bisogno di essere salvato dal peccato e anche dalle sue conseguenze: il dolore è la morte. Prescindendo dal Vangelo queste amare realtà costituiscono un enigma che schiaccia l’uomo; soltanto Cristo può illuminarle e renderle accettabili. Assumendosi la responsabilità dei peccati dell’umanità, egli ha voluto consumarne in sé anche le conseguenze; la sua immolazione ha trasformato così il dolore e la morte -retaggio della colpa- in strumento di redenzione, di salvezza. “Soffrendo per noi – afferma il Vaticano II- non solo ci ha dato l’esempio perché seguiamo le sue orme, ma ci ha anche aperta la strada, percorrendo la quale la vita e la morte vengono santificate e acquistano un nuovo significato”.
Il Cristiano, quindi, non può considerare la sofferenza come un infortunio da evitarsi con ogni mezzo o come un avvenimento indesiderabile al quale è giocoforza sottomettersi; e neppure unicamente come castigo del peccato, ma come mezzo di salvezza perché mezzo di comunione con Cristo morto e risorto per redimere l’umanità peccatrice.
La sofferenza è la porta che introduce l’uomo nel mistero Pasquale del Signore e glielo fa vivere nel suo aspetto di passione e di morte per disporlo a quello di Risurrezione. È impossibile partecipare alla Risurrezione di Cristo, se prima non si patisce e muore con lui.
Tuttavia la sofferenza ripugna all’uomo che è stato creato per la felicità; e Dio non disprezza i suoi gemiti. Gesù non ha mai respinto e tribolati che sono ricorsi a lui; talvolta ha messo a prova la loro fede trattandoli con apparente durezza come ha fatto con l’ufficiale regio che implorava la guarigione del figlio, nel Vangelo di oggi, ma alla fine è intervenuto il loro favore. Comunque anche quando Dio non concede il sollievo e permette che la sofferenza si prolunghi, bisogna continuare a confidare in lui. Lui solo sa quello che conviene al vero bene di ognuno. Certe tribolazioni che da un punto di vista umano sembrano assurde e ingiuste hanno un posto ben preciso nei suoi disegni divini; dall’accettazione di esse può dipendere la salvezza personale e quella di molti fratelli. “Dio collabora in tutte le cose al bene di coloro che lo amano” (Rom 8, 28).
“Intimità Divina”, P. Gabriele di S.M. Maddalena
Santa Giornata!