Pensiero del Giorno 20 luglio

Un giorno senza sole

Santa Gemma Galgani, una volta, venne messa alla prova dal confessore che le proibì la Comunione. «O padre, padre -scriveva ella al suo direttore spirituale-, oggi sono stata a confessarmi e il confessore ha detto di levarmi Gesù. O padre mio la penna non mi vuole più scrivere, la mano mi trema forte, io piango. Cara Santa! Vero serafino tutto fuoco e sangue d’amore Gesù Eucaristico.

 Per l’angelico ragazzo e Servo di Dio Aldo Marcozzi un giorno senza la comunione era un giorno senza sole. Nelle mattine d’inverno, la mamma voleva che il figliolo prendesse qualcosa di caldo prima di recarsi a scuola. In tal modo, però, egli non poteva fare la Comunione (poiché a quei tempi ci voleva il digiuno della mezzanotte). Il santo ragazzo diceva allora alla mamma con dolore: «Mamma dovrai rendere conto a Dio della Comunione che non mi lasci fare!». Un’altra volta un compagno gli chiese se stava male poiché appariva un po’ mesto: «Oggi è per me una brutta giornata- rispose Aldo -perché non ho potuto ricevere Gesù».

 Anche San Gerardo Maiella, per una calunnia di cui non volle scolparsi venne punito con la privazione della Santa Comunione. La sofferenza del Santo fu tale che un giorno si rifiutò di andare a servire la Santa Messa a un sacerdote di passaggio «perché -diceva -a vedere Gesù Ostia fra le mani del sacerdote non resisterei e glielo strapperei di mano!». Quale brama consumava questo mirabile Santo!

 E quale rimprovero per noi che forse possiamo comunicarci con ogni comodità e non lo facciamo. È segno che ci manca l’essenziale: l’amore. E forse siamo così innamorati dei piaceri terreni che non possiamo più gustare le delizie celesti dell’unione con Gesù Ostia.

«Figliolo, come puoi tu sentire le fragranze di Paradiso che si diffondono dal Tabernacolo?» diceva San Filippo a un giovane amante dei piaceri della carne, dei balli, dei divertimenti… Le gioie dell’Eucarestia e le soddisfazioni dei sensi sono «cose opposte» e l’uomo carnale non può gustare le cose dello spirito. Questa è Sapienza che viene da Dio.

San Filippo Neri era così amante dell’Eucarestia che pur gravemente infermo, si comunicava ogni giorno e se non gli si portava Gesù molto presto al mattino dava e smania e non poteva trovare il riposo: «Ho un tal desiderio di ricevere Gesù -esclamava -che non posso darmi pace ad attendere».

La stessa cosa avveniva, ai nostri tempi, a San Pio da Pietrelcina che soltanto l’obbedienza poteva placare nell’attesa della celebrazione della Santa Messa alle 4:00 o 5.00 del mattino. Davvero per i santi l’amore di Dio è «fuoco divorante».

Gesù mi unisce a tutti. 

Quando Gesù è mio esulta la Chiesa intera, quella dei cieli, quella del Purgatorio, quella della terra. Chi potrà esprimere il gaudio degli Angeli e dei Santi ad ogni Comunione ben fatta? Una novella corrente d’amore arriva in Paradiso e fa vibrare quegli spiriti beati ogni volta che non creatura si unisce a Gesù per possederlo ed essere posseduta da Lui. Vale molto di più una Comunione che un’estasi, un rapimento, una visione. La Santa Comunione trasporta il Paradiso intero nel mio povero cuore!

 Per le anime del Purgatorio poi la Santa Comunione è il dono personale più caro che esse possono ricevere da noi. 

A santa Maria Maddalena de’ Pazzi un giorno apparve il papà defunto e gli disse che gli erano necessarie 107 Comunioni per poter lasciare il Purgatorio. Difatti, all’ultima delle 107 Comunioni, la santa rivide il suo papà salire al cielo.

San Bonaventura fu Apostolo di questa verità, con slancio: «O anime cristiane, volete voi dare le prove del vero amore ai vostri defunti? Volete loro inviare i più preziosi soccorsi e la chiave d’oro del cielo? Fate spesso la Santa Comunione per il riposo delle loro anime!».

Infine, riflettiamo che nella Santa Comunione noi ci uniamo non solo a Gesù, ma anche a tutte le membra del Corpo mistico di Gesù, specialmente alle anime più care a Gesù e più care al nostro cuore. «Poiché c’è un solo pane- scrive San Paolo-, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell’unico pane». È nella Comunione che ogni volta si realizza pienamente la parola di Gesù: «Io in loro […] perché siano perfetti nell’unità». L’Eucarestia ci rende “uno” anche fra noi sue membra: «Uno in Cristo Gesù», come dice San Paolo. 

Da:

Amore al Corpo e sangue di Gesù, P Stefano M Manelli

Santa Giornata!