Pensiero del giorno 1 settembre

Ave Maria!

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre la folla faceva ressa intorno a Gesù per ascoltare la parola di Dio, egli vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: “Prendi il largo e calate le reti per la pesca”. Simone rispose: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”. E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù dicendo: “Signore, allontanati da me che sono un peccatore”. Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

UNA RIFLESSIONE PER TE

Gesù «salì su una barca che era di Pietro»: ieri il Signore aveva fatto il suo ingresso nella casa di Pietro, oggi sale sulla sua barca. Egli sta dicendo con i suoi gesti che è impensabile una chiesa senza Cristo: i malati non potrebbero guarire e ogni sforzo, ogni fatica spesa nel buio della notte resterebbe senza frutto. È lo stesso Pietro a dichiararlo apertamente: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla». Faticare al buio e senza Cristo inevitabilmente produce solo il nulla e genera le più amare delusioni. Quante energie sprecate per il nulla! Quante delusioni e amarezze ci procuriamo con le nostre stupide presunzioni! Gesù ci ammonisce: «Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla». S. Pietro intuisce l’ammonimento del suo Maestro e fiducioso afferma: «Ma sulla tua parola getterò le reti». La pesca miracolosa che segue al comando del Signore è il preludio di quanto accadrà ai ministri del suo Regno che si succederanno nei secoli nella sua chiesa: tutti coloro che andranno nel suo nome e saranno pieni di fede nella sua parola porteranno molto frutto, faranno pesche miracolose non più di pesci ma di uomini. Già nel chiamarli a se Gesù aveva preannunciato ai suoi discepoli la missione a cui intendeva destinarli: «E disse loro: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini».

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno. Quanto Gesù dice ai suoi discepoli per garantire loro la vera fecondità alla missione a cui egli li invierà, serve anche nella vita di ogni fedele: è vero per tutti che senza di Lui non possiamo fare nulla, è vero per tutti che dobbiamo agire in conformità alla sua parola. Tutti diciamo pregando il nostro Padre celeste: «Sia fatta la tua volontà». Tutti vorremmo che ad ogni nostro sforzo segua sempre un frutto buono per noi, per gli altri e soprattutto per la gloria del nostro Dio. Il segreto ci è stato svelato, dobbiamo agire «nel suo nome, sulla sua parola», con Cristo già presente nella nostra casa, nel nostro cuore, nella nostra vita. Questa mattina chiedi allo Spirito di destare il tuo cuore e aprirti gli occhi interiori su questa consolante verità: senza di Lui non puoi fare nulla. Nella preghiera, invoca il Signore: “Signore, distaccami, decentrami dal mio ego. Sii tu il centro del mio vivere. Da te stesso a me. E sarò libero per amare in gratuità tutti e ogni realtà bella vera e buona. Amen”.

Don Mario

BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA

Carissimi,

il mese di settembre è tradizionalmente dedicato alla devozione verso la Beata Vergine Maria Addolorata. Ci alterneremo quindi a meditare in questo mese i dolori della nostra Mamma celeste o comunque al commento sul Vangelo troverete un pensiero dal “Mese di settembre” (Sermoni del 1948) del servo di Dio Sac. Dolindo Ruotolo

“Il primo e sommo precetto della Legge è questo: amerai Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze e con tutta la mente tua, e poi amerai il prossimo tuo come te stesso. Il Crocifisso è l’espressione somma di questo amore perché è immolato per la gloria del Padre e per la salvezza dell’uomo. Maria Santissima Addolorata è con Gesù l’espressione di questo amore in una pura creatura. Può darsi però che Gesù abbia riservata a se la glorificazione di Dio e a Maria Santissima l’amore al prossimo, facendola nel dolore Madre degli uomini e Regina di misericordie. Sono come due mirabili tavole della legge: Gesù e Maria. I nostri dolori devono essere da Lei confortati e leniti per essere amore, perché il dolore spesso inasprisce. Maria Santissima ottiene in noi l’ ingentilimento soprannaturale del dolore, esortandoci  a compatire i suoi dolori. Essa è gloriosa in Cielo, non ha bisogno di compatimento, ma, come una mamma con le sue lacrime educa il piccolo figliolo ad avere un cuore tenero e gli mostra la mano piagata per intenerirlo, così Maria ci mostra i suoi dolori e vuole che li compatiamo, per intenerirci, per vincere il nostro egoismo ed educarci alla carità”. 

*In questo mese impegniamoci anche, a recitare la corona dei sette dolori alla Madonna.