Pensiero del giorno 20 settembre

Ave Maria!

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, andarono a trovare Gesù la madre e i fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. Gli fu annunziato: “Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti”. Ma egli rispose: “Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica”.

UNA RIFLESSIONE PER TE

Nel Vangelo Gesù contrappone una parentela secondo lo Spirito a una secondo la carne. Questa è una buona notizia per tutti gli ‘estranei’, i quali sono chiamati a essere di casa con Dio nella sua misericordia. Ascolto, accoglienza, terra, casa hanno in comune una caratteristica materna, la capacità di ricevere Cristo, parola seminata nei nostri cuori dall”annuncio”. Pur essendo noi generati dalla Parola, in qualche modo la generiamo: diamo a lei una dimora, una tenda dove abitare. Come Maria accolse la Parola e la generò al mondo, così il nostro ascolto le da spazio e caratteristiche personali. Mettiamo a disposizione, come Maria, tutto il nostro essere tutto il nostro operare “ecco la serva del Signore, sia fatto di me secondo la tua Parola”. L’azione di Dio è sempre molteplice e creatrice di relazioni. E qui ha origine la nostra fraternità, perché l’ascolto dell’unica parola di misericordia del Padre che è nei cieli, ci rende tutti figli suoi, fratelli di Gesù e tra di noi. “Così voi non siete più stranieri, ne ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio” ci ricorderà Paolo.

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buongiorno. In un tempo in cui si coglie la tendenza socio-culturale a distruggere la famiglia, e si è accentuata una percezione pessimista della famiglia, Gesù ci sfida ad entrare nel mistero di relazioni comunitarie più ampie dei legami familiari. Gesù ci lancia un messaggio di profonda inclusione; ci provoca a ripensare all’amore, al rispetto, all’ascolto che nell’esperienza ecclesiale abbiamo trovato; ci invita con coraggio ad essere fieri di questa appartenenza, fondata sulla stessa esperienza di fede. Questa mattina ti invito a considerare che l’ascoltare la Parola di Dio e metterla in pratica è la condizione essenziale per farti vivere in intimità con Dio e in comunione profonda con gli altri. Domandati: come ascolto e come metto in pratica la Parola? Nella preghiera, invoca il Signore dicendo: “O Dio, rendimi capace di costruire una comunità che accolga tutti, che sia espressione concreta di familiarità con Dio e con gli uomini, e dammi l’entusiasmo di vivere, felice di poter essere insieme agli altri “fratello, sorella e madre” di Cristo. Amen”.

Don Mario

BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA

 Mese dell’Addolorata

Quinto dolore: MORTE DI GESÙ

Ad assistere alla morte di qualcuno, anche estraneo, si provano sentimenti do­lorosi. E che cosa prova una madre quan­do è presso il letto del figlio moribondo? Vorrebbe poter lenire tutte le pene del­l’agonia e darebbe la vita per procurare dei conforti al figlio morente.

Contempliamo la Madonna ai piedi iella Croce, ove agonizzava Gesù! La pietosa Madre aveva assistito alla barbara scena della crocifissione; aveva mirato i soldati che toglievano la veste a Gesù; aveva visto il vaso di fiele e di mirra appressarsi alle sue labbra; aveva visto penetrare i chiodi nelle mani e nei pie­di del suo diletto; ed eccola ora ai piedi della Croce ed assistere alle ultime ore di agonia!

Un figlio innocente, che agonizza in un mare di tormenti … la Madre vicina e le viene proibito di dargli il minimo sollievo. La terribile arsura fece dire a Gesù: Ho sete! – Chiunque corre a cercare un sorso d’acqua per un mori­bondo; alla Madonna fu vietato fare ciò. San Vincenzo Ferreri commentava: Ma­ria avrebbe potuto dire: Non ho da darti che lacrime! –

L’Addolorata teneva fisso lo sguardo sul Figlio pendente dalla Croce e ne se­guiva i movimenti. Vedere le mani fo­rate e sanguinanti, contemplare quei pie­di del Figlio di Dio largamente piagati, osservare la stanchezza delle membra,

senza poter menomamente aiutarlo. Oh che spada al Cuore della Madonna! E fra tanto dolore era costretta a sen­tire gli scherni e le bestemmie che sol­dati e Giudei lanciavano al Crocifisso. O Donna, grande è il tuo dolore! Acutissima è la spada che trapassa il tuo Cuore!

Gesù soffriva oltre ogni credere; la presenza della Madre sua, così immersa nel dolore, aumentava la pena del suo delicato Cuore. Si avvicina la fine. E­sclamò Gesù: Tutto è compiuto! — Un tremito pervase il suo corpo, abbassò il capo e spirò.

Maria se ne accorse; non disse parola, ma costernata all’estremo limite, uni il suo olocausto a quello del Figlio.

Consideriamo, anime pietose, il per­ché delle sofferenze di Gesù e di Maria: la Divina Giustizia, oltraggiata dal pec­cato, da riparare.

Solo il peccato fu la causa di tanti dolori. O peccatori, che con tanta facili­tà commettete la grave colpa, ricordate il male che fate col calpestare la legge di Dio! Quell’odio che nutrite in cuore, quelle cattive soddisfazioni che accordate al corpo, quelle gravi ingiustizie che fate al prossimo … ritornano a crocifiggere nell’anima vostra il Figlio di Dio e ‘tra­passano, quale spada, il Cuore Imma­colato di Maria!

Come puoi, o anima peccatrice, dopo aver commesso un peccato mortale, resta­re indifferente e scherzare e riposare co­me se nulla avessi fatto? … Piangi ai piedi della Croce le tue colpe; supplica la Vergine che lavi con le sue lacrime le tue impurità. Prometti, se viene Satana a tentarti, di richiamare alla mente lo strazio della Madonna sul calvario. Quan­do le passioni vorrebbero trascinarti al male, pensa: Se cedo alla tentazione, sono figlio indegno di Maria e rendo inutili per me tutti i suoi dolori! … La morte, ma non peccati! –

ESEMP1O Il Padre Roviglione della Compagnia di Gesù narra che un giovane aveva con­tratta la buona abitudine di visitare ogni giorno un’immagine di Maria Addolora­ta. Non si contentava di pregare, ma con­templava con compunzione la Vergine, raffigurata con sette spade nel Cuore. Avvenne che una notte, non resisten­do agli assalti della passione, cadde in peccato mortale. Capì di aver fatto male e si riprometteva di andare in seguito a confessarsi. L’indomani mattina, al solito, andò a visitare l’immagine dell’Addolorata. Con sua sorpresa vide che nel petto della Ma­donna erano conficcate otto spade.

– Come mai, pensò, questa novità? Sino a ieri le spade erano sette. – Udì allora una voce, che certamente veniva dalla Madonna: Il grave peccato che questa notte hai commesso, ha ag­giunto una nuova spada a questo Cuore di Madre. – Il giovane s’intenerì, comprese il suo misero stato e senza porre tempo in mez­zo andò a confessarsi. Per intercessione della Vergine Addolorata riacquistò l’a­micizia di Dio.