Pensiero del giorno 28 marzo 2024
Sesta parola
“ TUTTO E’ COMPIUTO”
Si spiega letteralmente la sesta parola
Consummatum est. Gv, 19.
La sesta parola pronunciata da Nostro Signore sulla Croce è menzionata da San Giovanni come collegata in qualche modo alla quinta parola. Infatti non appena Nostro Signore ebbe detto “Ho sete”, ed ebbe assaggiato l’aceto che gli era stato offerto, san Giovanni aggiunge: «Quando Gesù prese l’aceto, disse: “Tutto «Si è compiuto» (Gv19,30). E davvero non si può aggiungere nulla a queste semplici parole: “Tutto è compiuto”, se non che l’opera della Passione era ormai perfetta e compiuta. Dio Padre aveva imposto al Figlio due compiti: il primo predicare il Vangelo, l’altro soffrire per l’umanità. Quanto al primo, Cristo aveva già detto: “Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai comandato di eseguire» (Gv 17,4). Nostro Signore disse queste parole dopo il lungo discorso di addio ai suoi discepoli durante l’Ultima Cena. Lì aveva completato la prima opera che il suo Padre Celeste gli aveva imposto. Mancava ancora il secondo compito, bere il calice amaro.
A questo aveva alluso quando aveva chiesto ai due figli di Zebedeo: «Potete bere il calice che io berrò?». (Mt 20,22); e anche: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice” (Lc 22,42); e in altro luogo: «Il calice che il Padre mi ha dato, non lo berrò io?» (Gen18,11). Riguardo a questo compito, Cristo nel momento della sua morte potrà allora esclamare: «Tutto è finito, perché ho bevuto fino al limite il calice della sofferenza». Infine, ora non mi attende nulla di nuovo se non la morte. E, chinato il capo, spirò (Gen 19,30).
Ma poiché né Nostro Signore né San Giovanni, che furono concisi nel dire, hanno spiegato cosa è stato compiuto, abbiamo l’opportunità di applicare la parola con grande ragione e vantaggio a vari misteri.
Sant’Agostino, nel suo commento a questo brano, riferisce la parola al compimento di tutte le profezie che si riferivano al Signore. “Dopo che Gesù seppe che ormai tutte le cose erano adempiute, e affinché si compisse la Scrittura, disse: Ho sete”, e “Preso l’aceto, disse: “Tutto è compiuto» (Gv 19,28; Gv 19,30), il che significa che ciò che ancora doveva compiersi era stato compiuto e quindi possiamo concludere che Nostro Signore ha voluto manifestare tutto ciò che era stato predetto dai profeti in relazione alla sua Vita e Morte si era compiuto e si era adempiuto. …
La Passione era stata vividamente predetta da Davide nei Salmi, da Isaia, Geremia, Zaccaria e
altri. Questo è il significato di ciò che Nostro Signore disse quando stava per iniziare la Sua Passione:
“Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e tutto ciò che hanno scritto i profeti riguardo al Figlio dell’uomo si compirà”.
(Lc 18,31). Delle cose che dovevano compiersi, ora dice: “Tutto è compiuto”, tutto è compiuto, affinché ciò che i profeti avevano predetto possa ora rivelarsi vero. In secondo luogo, san Giovanni Crisostomo afferma che la parola “è compiuto” manifesta la potenza di ciò che era stato dato agli uomini, e ai demoni, riguardo alla persona di Cristo ed era stato loro tolto con la morte di Cristo. Quando Nostro Signore disse ai sommi sacerdoti e ai maestri del Tempio “questa è l’ora della potenza delle tenebre» (Lc 22,53), allude a questa potenza. L’intero periodo di tempo durante il quale, con il permesso di Dio, i malvagi avevano potere su Cristo, si concluse quando egli esclamò “Tutto si compie», perché si è compiuto il pellegrinaggio del Figlio di Dio tra gli uomini, che Baruc aveva predetto.
Fonte:
Estratto da “Le Sette Parole di Gesù in Croce”, San Roberto Bellarmino, Libro I, Capitolo XII, Venezia, 1802.
SANTA GIORNATA!