Pensiero del giorno 12 novembre 2024
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, vorrei rendermi utile agli altri. Come loro, mi attribuisco del merito nella misura in cui mi sento utile a qualcosa. In famiglia e nel lavoro, il raggiungimento degli obiettivi che via via mi propongo mi conferma sulla ragionevolezza del mio sforzo e sul senso della mia vita. Concedimi, te ne prego, di riuscire nel mio lavoro e nelle mie molteplici attività. Ma impedisci che il successo mi renda troppo sicuro di me. Perché allora il ritornare a te non sarebbe senza dolore. Ahimé, la mia povertà e la mia disperazione mi spingono a cercare la tua presenza; e, invece, sui sentieri facili e belli rischio sempre di dimenticarmi di te. Amen.
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse: “Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimbóccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu? Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”.
UNA RIFLESSIONE PER TE
È innato nell’essere umano attendersi una ricompensa ed una gratificazione dopo aver adempiuto ad un proprio dovere. Tutto il lavorio dell’uomo è orientato infatti al conseguimento di un giusto salario e ad una adeguata ricompensa. Non è così nei confronti del Signore: da Lui, fonte di ogni bene, Signore dell’universo, nulla possiamo pretendere, anche se tutto speriamo da Lui. Il rapporto infatti che istauriamo con Dio non è confrontabile con quello che viviamo nei confronti del nostro prossimo. “Essere servi del Signore, significa regnare”, garantirsi cioè l’accesso al regno di Dio e godere della sua ineffabile presenza santificante già in questo mondo. Non può essere quindi oggetto di un baratto e ancor meno una pretesa. Ridurremmo il buon Dio ad un semplice buon padrone se lo pensassimo come un datore di lavoro con tutti quei vincoli e obblighi reciproci che li regolano. È per questo che il Signore oggi ci dice che: “Quando avrete fatto tutto quello che vi stato ordinato, dite “siamo servi inutili”. Non è l’esortazione ad un semplice gesto di umiltà, ma il riconoscimento del primato di Dio nell’amore e la consapevolezza che non saremo mai in grado di offrirgli un servizio adeguato alla sua divina maestà. Senza la sua grazia nessuna azione umana, per quanto giusta, potrebbe meritare un premio eterno, la cui essenza è lo stesso amore di Dio, di cui saremo riempiti per l’eternità.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno. Quando si può dire di aver fatto tutto quello che si poteva e si doveva fare? Quando nel qui e ora, nell’attimo presente si è vissuto fino in fondo con amore e per amore ma ‘senza utili’. In greco si usa la stessa parola per dire ‘inutile’ e ‘senza utile’. Gesù ci chiede di servire ma gratuitamente, semplicemente, senza bramosia di guadagno, senza riconoscimenti, ‘senza utili’! Nel Regno di Dio tutti siamo obbligati per amore, ma l’amore non cerca per sé. Questa mattina ti invito a riflettere sul dono di salvezza che Dio ti offre quotidianamente e con gratuità. Porta a consapevolezza quegli angoli oscuri in cui pensi di essere protagonista assoluto della tua vita e ripeti con filiale abbandono: sono servo ‘senza utili’, senza di Te non ho alcun bene. Nella preghiera rivolgi al Signore questa invocazione: “Signore Gesù aiutami a credere che a te nulla è impossibile; aiutami a fidarmi senza agitarmi nel voler fare tutto da me. Amen”.
BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.