Novena di Natale
VII GIORNO
Il triplice avvento e la risurrezione della carne
1. Voglio, fratelli, che voi non ignoriate il tempo della vostra visita (Lc 19, 44), ma neanche ignoriate ciò che in questo tempo viene visitato in voi. Questo è il tempo assegnato alle anime, non ai corpi, perché l’anima è cosa molto più eccellente del corpo, e per questo deve essere naturalmente per prima oggetto della nostra sollecitudine. Essa per prima dev’essere restaurata, essendo stata la prima a cadere. L’anima infatti, corrotta per la colpa, fece sì che anche il corpo come pena fosse assoggettato alla corruzione. E poi, se vogliamo essere trovati membra di Cristo (1 Cor 6, 15), dobbiamo certamente seguire il nostro Capo, cioè prima dobbiamo essere solleciti circa le anime, per le quali egli è già venuto, e alle quali cercò per prima cosa di portare rimedio. Differiamo invece la cura del corpo, riservandola a quel giorno in cui verrà appunto a riformare il corpo, come ricorda l’Apostolo dove dice: Aspettiamo come Salvatore il Signore nostro Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro povero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso (Fil 3, 20-21). Nella prima venuta, Giovanni Battista come un araldo, anzi, vero araldo di lui, grida: Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo (Gv 1, 29).
Non dice le malattie del corpo, non le molestie della carne, ma il peccato, che è malattia dell’anima, che è corruzione della mente. Ecco colui che toglie i peccati del mondo. Di dove li toglie? Dalla mano, dall’occhio, dal collo, dalla carne, insomma, in cui è profondamente infisso.
2. Toglie i peccati dalle mani, cancellando i peccati commessi, litoglie dagli occhi, purificando l’intenzione del cuore; li toglie dal collo, allontanando la violenta dominazione, come sta scritto: Hai spezzato il giogo che l’opprimeva, come al tempo di Madian (Is 9, 4); e altrove: Marcirà il giogo per il grasso (Is 10, 27). E l’Apostolo dice: Non regni il peccato nel vostro corpo mortale (Rm 6, 12). Altrove ancora dice lo stesso Apostolo: So che non c’è in me il bene, cioè, nella mia carne (Rm 7, 18); e altrove: Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? (Rm 7, 24).
Fonte: San Bernardo, Sermoni per l’ Avvento, SERMONE VI.
Proposito: Preparare il cuore ad accogliere Gesù con una buona confessione prima di Natale.
Preghiera
O caro mio Bambino, tu piangi e ben hai ragione di piangere in vederti così perseguitato dagli uomini che tu tanto ami. Perdonami, Gesù mio, e permettimi che ti porti con me, nel mio cuore, in tutto il viaggio della vita che mi resta da fare, per entrare insieme con te nell’eternità. Io tante volte ti ho scacciato dall’anima mia coll’offenderti, ma ora ti amo sopra ogni cosa mi pento con tutto il cuore d’averti offeso. Amato mio Signore, io non voglio lasciarti più, ma tu dammi la forza di resistere alle tentazioni; non permettere che mi separi più da te, fammi prima morire, piuttosto che io abbia a perdere un’altra volta la tua grazia.
O Maria speranza mia, fammi vivere sempre e morire amando Dio.
3 Gloria
Gesù Bambino, abbi pietà di noi