Il Cuore Immacolato

 

Il Cuore Immacolato di Maria, scrigno di tutti i tesori

di Padre Nazzareno M. Antonelli

 

Cuore… 
Anzitutto il Cuore della Madonna è un vero cuore di carne, ma il cuore, in senso biblico, simboleggia la persona nella sua interezza di anima e corpo. Ecco perché il Cuore della Madonna ha non solo un significato materiale ma anche spirituale. Il cuore è il centro della persona umana, è la sua coscienza, il suo intelletto e la sua volontà come pure la sede dell’amore e di tutti i sentimenti. Quando dunque parliamo del Cuore della Madonna dobbiamo aver presenti tutte queste realtà. Nel Vangelo di san Luca troviamo scritto per due volte che la Madonna «serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19; 2,51). La Bibbia ci dice dunque che la Madonna conservava dentro di sé tutto ciò che si diceva di Gesù, tutti gli eventi della vita di Gesù come pure tutte le parole di Gesù e i suoi esempi. Da questo già scopriamo che il Cuore Immacolato di Maria è lo scrigno in cui sono conservati tutti i misteri della vita di Gesù e tutta la sua dottrina. Al riguardo san Gregorio Taumaturgo chiamava il Cuore di Maria «vaso e ricettacolo di tutti i misteri». La Madonna non solamente li custodiva nel suo Cuore ma li meditava pure. Ecco il “proprio” del Cuore Immacolato di Maria: conservare e vivere gli insegnamenti e gli esempi di Gesù e tramandarli agli altri con le sue parole e azioni.

 

…Immacolato…
Il Cuore della Madonna è prima di tutto immacolato, ovvero privo di ogni macchia, di ogni peccato e imperfezione. Fin dal primo istante in cui fu creata la Madonna, e per tutta la sua vita terrena, il suo Cuore fu sempre immacolato. Già il Concilio di Trento lo aveva confermato in modo solenne: nessuno «può evitare, nella sua vita intera, ogni peccato anche veniale, se non in virtù di un privilegio speciale, come la Chiesa ritiene nei riguardi della Beata Vergine». Il suo Cuore, dunque, non fu mai contaminato né dalla sporcizia del mondo né dalle insidie di satana. Teologicamente parlando, era moralmente impossibile che questo Cuore si macchiasse anche minimamente. San Massimiliano spiega così questa impossibilità: «“Io sono l’Immacolata Concezione”. E questo è il suo primo privilegio. C’è differenza tra le espressioni “Immacolata Concezione” e “concepita immacolatamente”? La differenza è come quella che esiste ad esempio tra i termini bianco e bianchezza. Il bianco può sporcarsi ma la bianchezza non subisce alcun cambiamento. Questo titolo, “Immacolata Concezione”, è molto importante e dimostra che l’Immacolata è tutta bella, senza alcun peccato» (CK 96).
Il Cuore della Madonna fu dunque sempre purissimo, infatti, prima che Pio XII istituisse per tutta la Chiesa la festa del Cuore Immacolato di Maria, si festeggiava la festa del Cuore purissimo di Maria. La Chiesa ha sempre creduto in questa totale purezza del Cuore della Madonna, purezza e immacolatezza che furono solennemente confermate dal dogma dell’Immacolata Concezione. Proprio Pio IX così parla della Madonna nella Bolla Dogmatica: «Giglio tra le spine; terra assolutamente inviolata, verginale, illibata, immacolata, sempre benedetta e libera da ogni contagio di peccato; giardino delle delizie piantato da Dio stesso, senza difetti, splendido, abbondantemente ornato di innocenza e di immortalità e protetto da tutte le insidie del velenoso serpente; legno immarcescibile che il tarlo del peccato mai poté intaccare; fonte sempre limpida […], del tutto Immacolata; innocente, anzi innocentissima; illibata nel modo più eccelso; santa e assolutamente estranea al peccato; tutta pura, tutta intemerata, anzi l’esemplare della purezza e dell’innocenza; più bella della bellezza; più leggiadra della grazia».
Riflettendo sull’autorivelazione fatta dalla Madonna a Lourdes con le parole “Io sono l’Immacolata Concezione”, san Massimiliano M. Kolbe elabora il seguente ragionamento: «L’Immacolata a Lourdes, nella sua apparizione, non dice: “Io sono stata concepita immacolatamente”, ma: “Io sono l’Immacolata Concezione”. Con ciò Ella determina non solo il fatto dell’Immacolata Concezione, ma anche il modo con il quale questo privilegio le appartiene. Perciò, non è qualcosa di accidentale, ma fa parte della sua stessa natura. Ella stessa è la Concezione Immacolata» (SK 486). «Con queste parole Ella affermò chiaramente di essere non soltanto “Concepita senza peccato”, ma anzi la stessa “Immacolata Concezione”: così come altro è un oggetto bianco e altro la sua bianchezza, altro è un oggetto perfetto e altro la sua perfezione» (SK 1224). «Ella non disse: “Io sono concepita senza peccato”, ma: “L’Immacolata Concezione”; ne viene di conseguenza che Ella è l’immacolatezza medesima. Per la verità Ella è una concezione, poiché ha cominciato ad esistere nel tempo, tuttavia è Immacolata Concezione […] l’Immacolata […] dice di se stessa: “Io sono Concezione”, ma, contrariamente a tutte le altre persone umane, la “Concezione Immacolata”» (SK 1292). In uno scritto in cui commentava la formula di consacrazione all’Immacolata giunse a questa conclusione: «L’Immacolata Concezione appartiene in certo qual modo all’essenza dell’Immacolata» (SK 1331).
Padre Alessandro M. Apollonio chiarisce in che modo si debbano intendere tutte queste affermazioni di san Massimiliano: «L’Immacolata Concezione appartiene alla natura della Vergine Maria nel senso che Ella è nata con essa e non l’ha mai perduta […]. Se ha trionfato sempre la grazia, non è a motivo della natura, ma della volontà di Dio e della libera e meritoria cooperazione della Vergine». Già prima aveva precisato la differenza tra l’irresistibilità della grazia (dottrina condannata dalla Chiesa) e l’invincibilità della grazia, spiegando in che modo per la Madonna la grazia fu invincibile ma non irresistibile: «La grazia che la Vergine ebbe in pienezza sin dal suo concepimento non poté essere irresistibile per natura sua, se di fatto la Vergine non ha mai resistito, è merito della sua volontà che non ha voluto resistere, anche se, assolutamente parlando, poteva farlo. Ciò significa che Dio ha circondato Maria di una tale sovrabbondanza di grazia e di attrazioni alla verità e al bene, ha sostenuto così potentemente la sua volontà verso il bene, da rendere psicologicamente impossibile il peccato, anche se, dal punto di vista della natura umana, anche in Maria, il peccato rimaneva sempre fisicamente possibile (in senso diviso, nello stesso istante dell’eternità)».
Rifacendosi allo studio e alle dichiarazioni di padre Ernesto Piacentini sulla mariologia di san Massimiliano Kolbe, il padre Apollonio trae la seguente conclusione: «L’essenza soprannaturale di Maria è la sua Immacolata Concezione». Queste argute riflessioni di san Massimiliano e le chiarificazioni fatte dal padre Apollonio ci permettono di riflettere su una verità ancora poco approfondita e dibattuta: l’essenza stessa del Cuore della Madonna è, in certo modo, l’immacolatezza stessa, l’immacolatezza «fa parte della stessa natura» (SK 486), del Cuore di Maria Santissima, come pure che l’Immacolata Concezione «appartiene in certo qual modo all’essenza» del Cuore immacolato di Maria. Non c’è dubbio che siamo di fronte ad un grande mistero.

 

…di Maria
Ogni cuore umano è il cuore di una persona umana, e il Cuore Immacolato è il Cuore di Colei che si chiama Maria: «Dio Padre ha radunato tutte le acque e le ha chiamate mare, ha radunato tutte le grazie e le ha chiamate Maria. Questo grande Iddio possiede un tesoro e un emporio ricchissimo, dove ha racchiuso tutto quanto possiede di bello, di splendido, di raro e di prezioso, perfino il proprio Figlio. E questo tesoro immenso è Maria, che i santi chiamano: tesoro del Signore, dalla cui pienezza gli uomini sono arricchiti» (TVD 23). Sono le celebri parole del Montfort, utilissime per aiutarci a comprendere il valore e il significato del nome della Madonna, ovvero della persona umana a cui appartiene il Cuore Immacolato.
Questo nome non è stato scelto dagli uomini ma da Dio; al riguardo ecco come il Guéranger giustifica questa tesi: «Sappiamo dalla Scrittura che Dio intervenne qualche volta nella designazione del nome da imporre a qualche suo servo. L’angelo Gabriele previene Zaccaria che suo figlio si chiamerà Giovanni ed egli ancora dice a Giuseppe, spiegandogli l’Incarnazione del Verbo: “Gli porrai nome Gesù”. Si può quindi pensare che Dio in qualche modo sia intervenuto, perché alla Santissima Vergine fosse imposto il nome richiesto dalla sua grandezza e dignità».
Forse qualcuno potrebbe ancora dubitare visto che il Guéran­­ger parla solo di possibilità, di convenienza e non di certezza; occorre dunque rifarsi al grande devoto della Madonna, ovvero a sant’Alfonso, il quale, senza alcun dubbio, ci assicura che «il nome augusto di Maria dato alla divina Madre non fu trovato sulla terra né inventato dalla mente o dalla fantasia degli uomini, come avviene per tutti gli altri nomi, ma scese dal Cielo e fu imposto per ordine divino, come attestano san Girolamo, sant’Epifanio, sant’Antonino e altri. “Il nome di Maria – dice Riccardo di san Lorenzo – è stato tratto dal tesoro della Divinità”. “O Maria, tutta la Trinità ti diede tale nome, superiore a ogni nome dopo quello del Figlio tuo” e lo arricchì di tanta maestà e potenza che “al proferirsi del tuo nome volle che tutti prostrati lo venerassero, il Cielo, la terra e l’inferno”».
Nel provare quanto è potente il santissimo nome di Maria, dimostreremo anche quanto è potente il Cuore Immacolato di Maria. «Fugge il demonio e trema l’inferno quando dico: Ave Maria», scrive il beato Alano e similmente aveva già detto san Germano: «Con la sola invocazione del tuo nome onnipotente rendi sicuri i tuoi servi da tutti gli assalti del nemico». E anche Tommaso da Kempis ci assicura che «al tuono di questo grande nome il demonio fugge e l’inferno trema». Questa verità ci viene assicurata anche da un gran numero di esorcisti, i quali testimoniano che durante gli esorcismi non c’è cosa che il demonio odi di più e che lo tormenti maggiormente che il sentir invocare il santissimo nome di Maria, poiché fu tramite Lei, tramite questa pura creatura umana, che Dio gli schiacciò la testa e gliela schiaccerà per tutta l’eternità. Il diavolo è superbo e non sopporta di essere vinto da una creatura di natura a lui inferiore, per questo odia tanto la Madonna. Dio, da parte sua, vuole sempre umiliare il diavolo per mezzo della Vergine Maria: «La Santissima Vergine, unita con Cristo da un legame strettissimo e indissolubile, poté esprimere, con Lui e per mezzo di Lui, un’eterna inimicizia contro il velenoso serpente e, riportando nei suoi confronti una nettissima vittoria, gli schiacciò la testa con il suo piede immacolato […]. Scelta e preparata dall’Altissimo da tutta l’eternità e da Lui preannunciata quando disse al serpente: “Porrò inimicizia fra te e la donna”, schiacciò veramente la testa di quel velenoso serpente» (beato Pio IX, Bolla Dogmatica Ineffabilis Deus). Per tutto questo sant’Alfonso conclude: «Beato chi, nelle battaglie con l’inferno, invoca sempre il bel nome di Maria. Quante vittorie su questi nemici hanno riportato i devoti di Maria con il suo santissimo nome». Ecco quanto è potente il Cuore Immacolato di Maria!