Il Santo Rosario in San Luigi Maria Grignion da Montfort
Quarta Parte
L’ECCELLENZA DEL ROSARIO NELLE MERAVIGLIE DA DIO OPERATE IN SUO FAVORE
In questa Decina, che comprende dalla Rosa Trentunesima alla Rosa Quarantesima, il Santo ci fa conoscere i meravigliosi effetti che produce la recita devota del Santo Rosario, ed inizia presentandoci come, grazie al Rosario recitato dalla madre, Bianca di Castiglia, avvenne la nascita di re Luigi IX di Francia:
“In una visita a Bianca, regina di Francia, che dopo dodici anni di matrimonio non aveva ancora figli ed era perciò molto afflitta, san Domenico le consigliò di recitare ogni giorno il Rosario per ottenere dal cielo tale grazia. Ella così fece e nel 1213 diede alla luce il primogenito che chiamò Filippo. Ma la morte glielo rapì ch’era ancora in fasce e allora la pia regina ricorse più che mai a Maria, facendo anche distribuire gran numero di corone del Rosario a tutta la corte e in parecchie città del regno perché Dio le concedesse intero il sospirato favore. E fu esaudita poiché nel 1215 le nacque Luigi, la gloria di Francia ed il modello dei re cristiani.” (98)
Prosegue, poi, raccontando molti altri avvenimenti accaduti ad altri personaggi e santi che devotamente hanno recitato Il Rosario.
Come ad esempio, Alfonso VIII di Castiglia che, dopo aver recitato per un anno intero il Santo Rosario, gli apparve la Madonna e gli disse che, per ricompensarlo aveva ottenuto da suo Figlio il perdono di tutti i suoi peccati. Gli donò pure una corona del Rosario con la raccomandazione di indossarla sempre, accompagnata dalla promessa che nessuno dei suoi nemici avrebbe potuto ucciderlo (vedi n.99).
Altri numerosi aneddoti, riporta il Santo, succeduti a S. Domenico, al beato Alano della Rupe e ad altri personaggi che, per aver recitato con grande devozione il Santo Rosario, hanno ottenuto numerosi benefici.
Quinta Parte
MODO DI RECITARE IL ROSARIO
La Quinta ed ultima Decina, comprende dalla Rosa Quarantunesima alla Rosa Quarantanovesima. In questa ultima parte della sua meravigliosa opera, il Santo ci spiega in quale modo si deve recitare il Santo Rosario:
“Non proprio la lunghezza ma il fervore della preghiera: ecco ciò che piace a Dio e ne attira la benevolenza. Una sola Ave Maria detta bene è più meritoria di centocinquanta dette male. Quasi tutti i cattolici recitano il Rosario o una parte o almeno qualche decina di Ave; perché allora sono tanto pochi quelli che si correggono dei loro difetti e avanzano nella virtù, se non perché non recitano queste preghiere come si deve? “(118).
E ci indica sei modi per ben recitarlo:
- Essere in grazia di Dio, oppure, avere la ferma decisione di uscire dallo stato di colpa.
Egli consiglia a tutti di recitare il Rosario: “ai giusti perché perseverino e crescano on grazia di Dio; ai peccatori perché lascino la via del peccato” (118).
2. Avere una recita attenta: “occorre anche una grande attenzione perché Dio ascolta la voce del cuore più che la voce orale”. (119)
3. Combattere le distrazioni:” Occorre, pertanto, per recitare il Rosario con perseveranza, una devozione incomparabilmente più profonda di quella richiesta da qualsiasi altra preghiera”.
4. Recitare il Rosario con modestia: “Aggiungo che bisogna recitare il Rosario con modestia, cioè, per quanto è possibile, in ginocchio, con le mani giunte e la corona fra le dita. Tuttavia chi fosse malato lo dica stando a letto, chi è in viaggio lo reciti camminando, chi per infermità non può mettersi in ginocchio, lo dica seduto o in piedi. È bene recitarlo anche attendendo alle proprie occupazioni quando non sia possibile interromperle perché così esigono gli obblighi del proprio impiego; il lavoro manuale non impedisce la preghiera vocale”. (129)5.
5. Recitarlo in comune e a due cori: “Fra tanti metodi di recitare il Rosario il più glorioso per Dio, il più salutare per l’anima ed il più temuto dal demonio è quello di salmodiarlo, ossia di recitarlo in pubblico a due cori. Dio ama le assemblee. In cielo, riuniti insieme, gli angeli e i beati cantano incessantemente le sue lodi; in terra, insieme uniti nelle loro comunità, i giusti pregano notte e giorno in comune. Nostro Signore consigliò espressamente agli Apostoli ed ai discepoli la preghiera comunitaria quando promise che tutte le volte due o tre persone si trovassero riunite nel suo Nome per fare la stessa preghiera Egli sarebbe stato in mezzo a loro. Quale gioia avere Gesù in nostra compagnia! Per conseguirla basta unirsi a recitare il Rosario.” (131)
6. Recitare il Rosario con fede, umiltà … e perseveranza: “Bisogna recitare il Rosario con fede, ricordando le parole di Gesù: “Tutto quello che domandate, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato” (Mc 11,24). Egli ti dirà: “Va, e sia fatto secondo la tua fede” (Mt 8,13). ” Se qualcuno di voi manca di sapienza la domandi a Dio… La domandi però con fede, senza esitare” (Gc 1,6), recitando il Rosario e gli sarà concessa”. (142)
“Occorre, inoltre, pregare con umiltà come il pubblicano. Egli stava genuflesso, a terra e non con un ginocchio levato, non sul banco come fanno più o meno gli orgogliosi. Se ne stava in fondo al tempio, non nel santuario come il fariseo; teneva gli occhi verso terra, non osando neppure guardare verso il cielo; non teneva la testa alta né osservava qua e là come il fariseo. Si batteva il petto, confessandosi peccatore e chiedendo perdono: O Dio, abbi pietà di me peccatore (Mc 18,13); e non come il fariseo che vantava le sue buone opere e disprezzava gli altri”. (143)
Alla fiducia dobbiamo unire la perseveranza: soltanto chi persevera nella domanda riceverà, nella ricerca troverà, nel bussare gli sarà aperto. (154)
A termine di questo breve riepilogo del Segreto Ammirabile del Santo Rosario, meraviglioso libro di San Luigi, davvero un Segreto ammirabile di salvezza, consigliamo di leggere e meditare l’intero libro.
Leggi il_Segreto Meraviglioso_del_Santo_Rosario