La S. Comunione con Maria
II Parte
II- Fare la S. Comunione secondo le intenzioni di Maria.
Questa pratica, forse poco conosciuta ai nostri giorni, ma comunissima tra i fedeli del secolo XVII, è molto opportuna per stabilire il regno di Maria in noi.
Capita che talvolta persone con le quali siamo in relazione di carità, ci dicano: fate una comunione secondo le mie intenzioni. E intendono dire: “quando possederete nel vostro cuore Gesù, sorgente di tutte le grazie e autore di ogni bene, quando lo avrete in voi come prigioniero e, per un eccesso di ineffabile amore, sembrerà darvi quasi autorità sopra di sé, raccomandategli i miei bisogni, le varie opere che mi interessano, in una parola, tutte le mie intenzioni, perché Egli le conosce tutte, benché voi non le conosciate”. Infatti, per lo più non ci sono note le intenzioni di tali persone; ma poiché conosciamo lo spirito da cui sono animate, senza inquietudine preghiamo nostro Signore d’esaudire i loro voti con grazie copiose.
Orbene, potremo forse avere il minimo dubbio che il Cuore di Maria, perfettissima Serva del Signore e Regina della Chiesa, non sia continuamente ripieno d’ardenti desideri per la gloria dell’adorabile Trinità e del suo Divin Figlio e per la salvezza delle anime?
Persuadiamoci che anche Maria ha molte intenzioni particolari e care al suo Cuore. La S. Chiesa e il Papa suo capo, i Vescovi e le loro Diocesi, il Clero e i fedeli, possono in certe epoche avere bisogni più urgenti. Tra la moltitudine delle anime, tutte care al Cuore della nostra Madre, certamente ve n’è qualcuna che è per Lei oggetto di una sollecitudine speciale. Noi non conosciamo i segreti del suo Cuore così buono, ma certamente Ella ha le sue intenzioni particolari, e se piacesse a Dio, nella sua Misericordia infinita, di esaudirle tutte, questo povero mondo diventerebbe l’immagine del Cielo.
Fare quindi la santa Comunione secondo le intenzioni della Beata Vergine, vuol dire pregare secondo le sue intenzioni e, per quanto sta da noi, applicare ad esse la santa Comunione.
L’eccellenza di una tale pratica è evidente: da una parte ci uniamo a Maria, per quanto è possibile, in un atto nel quale Gesù, il grande amore delle anime nostre, ci assorbe interamente; dall’altra, offriamo, in certo qual modo, il nostro aiuto a Maria, quindi non possiamo non ottenere dal suo Cuore grazie particolari per noi. Maria non rimarrà forse commossa dalla prova di devozione e di amore che Le diamo in quel momento? Ed essendo interessata che le nostre Comunioni siano ferventi, con qual tenerezza non ci assisterà perché ci prepariamo bene a ricevere il suo divin Figlio? Maria pregherà per noi, infonderà nell’anima nostra una fede più viva, un’umiltà più profonda, una confidenza più filiale, una carità più ardente. Beate dunque le comunioni nelle quali l’amabilissima Regina d’amore ha una parte così grande!…
San Luigi di Montfort infatti, invita le anime a parlare direttamente alla Madonna e a rinnovare la loro consacrazione a Lei mentre stanno avvicinandosi all’altare.: “…supplicherai questa buona Madre di prestarti il suo Cuore per potervi ricevere Gesù con le stesse sue disposizioni” Le dirai ancora: …che insomma Gesù, che l’ama unicamente, desidera tuttora prendere in Lei le sue compiacenze e il suo riposo, sebbene nella tua anima più immonda e più povera della stalla dove non ebbe difficoltà a nascere, appunto perché vi si trovava Lei. Le domanderai poi il suo Cuore con queste tenere parole:” Ti prendo per mio tutto. Dammi il tuo Cuore, o Maria”.
Questo è il modo di fare la Comunione eucaristica con Maria Santissima.
Quando riceviamo la S. Comunione, preghiamo lo Spirito Santo di unire i tre cuori di Gesù, Maria e nostro in un solo cuore d’amore, sull’esempio ardente di Santa Veronica Giuliani.
Durante la Comunione stessa, lasciamo che i sacri Cuori di Gesù e di Maria scambino il loro amore l’uno per l’altro nell’intimo del nostro cuore per mezzo di un profondo silenzio e raccoglimento.
San Luigi di Montfort afferma: “Dopo la Santa Comunione, stando raccolto interiormente e con gli occhi chiusi, introdurrai Gesù nel Cuore di Maria. Lo darai a Sua Madre, che lo riceverà amorosamente, lo collocherà onorevolmente, l’adorerà profondamente, l’amerà perfettamente l’abbraccerà strettamente e gli renderà, in spirito e verità, molti omaggi che nelle nostre fitte tenebre ci sono sconosciuti”, e scrive ancora:” ma ricordati che più lascerai operare Maria nella tua Comunione, più Gesù sarà glorificato; e tu lascerai tanto più operare Maria per Gesù e Gesù in Maria, tanto più profondamente ti umilierai e li ascolterai in pace e in silenzio, senza metterti in pena di vedere, gustare e sentire: perché il giusto vive, dappertutto di fede, e specialmente nella s. Comunione, che è un’azione di fede.”
Il Ringraziamento: dopo aver accolto il nostro divin Signore in unione con l’Immacolata, c’è il tempo di ringraziamento, quel tempo quando Gesù dimora in noi e noi in Lui: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in Me e Io in lui”(Gv. 6,56). Abbiamo già fatto attenzione che questi momenti dovrebbero essere silenziosi e raccolti, momenti sacri per rinnovare il nostro amore verso Gesù nel cuore Immacolato di Maria e per essere rinnovati dal loro amore verso di noi.