Pensiero del giorno 15 aprile

Le sette parole dell'Amore

Sesta parola

 Tutto è compiuto”

(Giovanni 19,30)

La vita di Gesù è  una sola immensa sinfonia umana e divina ad un tempo. Non si può gustarne la inesauribile ricchezza né comprenderne i prodigiosi sviluppi, prima che sia terminata l’esecuzione. Allora soltanto balza luminosa, rivelatrice allo spirito, quella che è stata l’idea dominante, l’idea che ha guidato i passi dell’Uomo-Dio dal Cielo in terra, e dalla terra l’ha innalzato sulla Croce. La volontà di Dio! “Mi hai preparato un corpo… ecco, io vengo, per compiere, o Dio, la tua volontà” – “Non lo sapevate che io devo fare la volontà del Padre mio?”. “Sono venuto non per fare la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato”.” Mio cibo, mia bevanda è fare la sua volontà”. La volontà di Dio?  Ora è compiuta.

In questa parola c’è tutto: c’è la vittoria, la gioia della vittoria, il perché della vittoria.

Il peccato è stato vinto. “Come per la  disobbedienza di un solo uomo furono costituiti peccatori i molti, così per  l’obbedienza di Uno solo saranno costituiti giusti i molti”. E, col peccato, sono vinti l’inferno e la morte, che del peccato, sono la tremenda proliferazione. Solo Cristo, sa di poter dire “Io ho vinto”. C’è nella sua parola, la gioia profonda, calma, sovrumana dell’operaio che, pur sfinito dalla fatica, ammira il compimento di un’opera da lui liberamente intrapresa. C’è soprattutto la rivelazione del segreto di questa vittoria, segreto che già gli era uscito dal labbro nel silenzio del cenacolo : “Padre, ti ho glorificato sulla terra, ho compiuto l’opera che mi desti da fare… Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato… Ho fatto loro conoscere il tuo nome e lo farò conoscere, affinché l’amore col quale mi hai amato sia in essi ed io in loro”.

E’ soltanto l’amore che spiega questa vittoria, l’amore che lo lega al Padre e che Egli vuole comunicare a tutti gli uomini. Sì, è vero che le perfezioni invisibili di Dio, la sua potenza eterna e la sua divinità sono, dopo la creazione del mondo, rese visibili all’intelligenza per mezzo delle sue opere; ma è vero ancora che non conosciamo Dio che per mezzo di Gesù Cristo. Per mezzo di Lui siamo certi non soltanto che Dio è amore, ma che è lo stesso Amore. Da questo noi conosciamo la potenza divina dell’amore: che l’Uomo-Dio per noi ha sacrificato la sua vita. L’amore è il perché della vittoria che fa dire a Gesù la parola conclusiva:” E’ compiuto”.

Tutto è compiuto” Da questo preciso momento, anche se gli uomini non lo avvertono, Gesù è al centro della loro storia, la pervade, la supera, dominandola: perché l’amore è tutto, è Dio. “Quando sarò levato in alto da terra, tutti attirerò a me”. Ora questo è compiuto e riempie di sé tutti i tempi: si compie, in un certo senso, la fine di tutto. I tempi hanno fine, prima del finire del tempo.  Tutto il mondo gravita sull’attimo eterno dell’amore di un Dio vittorioso sull’egoismo umano.

Tutto è compiuto da Lui, in Lui e per Lui. Tutto invece comincia per noi. Vero è che Gesù “con una sola oblazione ha reso santi in perpetuo i santificati”; vero è che “quale sommo sacerdote, attraverso il maggiore e più perfetto tabernacolo non manufatto, cioè non di questa creazione, né mediante il sangue di capri e di vitelli,  ma mediante il suo prezioso sangue, entrò una volta per sempre nel luogo chiamato santo, avendo ottenuta una eterna redenzione”, ma è vero altresì che tutto comincia ora per noi.

Il cristiano ha da essere come Lui, un altro Cristo, come lui obbediente, come Lui fare ogni giorno la volontà di Dio: “fiat voluntas Tua”.

Solo ad un patto: non avremo invano conosciuto l’amore se vivremo così, amando la volontà di Dio sino al suo perfetto compimento. Chi non ama è nella morte, chi ama è nella vita. Ed amare significa compiere la volontà divina non da schiavi, ma da liberi, per amore, ciascuno al suo posto, ciascuno compiendo da parte sua, nella sua carne, ciò che manca alle tribolazioni del Cristo in prò del corpo mistico di Lui, perché ciascuno deve essere piccola, ma preziosa, nota di quell’immensa sinfonia umana e divina che muova dall’Amore.

 Radioconversazione del Venerabile Padre Mariano da Torino Cappuccino (1964)

SANTA GIORNATA!