Pensiero del giorno 08 marzo 2024

 

Sant’ Alfonso Maria De’ Liguori QUINDICI MEDITAZIONI SULLA PASSIONE DI GESU CRISTO DA FARSI PER 15 GIORNI COMINCIANDO DAL SABATO DI PASSIONE SINO AL SABATO SANTO

 

MED. VIII. Nel sabato di passione

GESÙ È CONDANNATO DA PILATO

I – Ecco finalmente che Pilato dopo aver tante volte dichiarata l’innocenza di Gesù, di nuovo la dichiara, protestandosi d’esser egli innocente del sangue di quell’uomo giusto: “Innocens ego sum a sanguine iusti huius” (Matth. 27). E dopo ciò pronunzia la sentenza, e lo condanna a morte. O ingiustizia non più veduta al mondo! nello stesso tempo che il giudice dichiara innocente l’accusato, egli lo condanna!
Ah Gesù mio, voi non meritate la morte, ma la merito io. Giacché voi dunque volete soddisfare per me, non già Pilato, ma il vostro medesimo Padre giustamente vi condanna a pagare la pena da me dovuta. V’amo, o Eterno Padre, che condannate il vostro Figlio innocente per liberare me, che sono reo. V’amo, eterno Figlio, che accettate la morte meritata da me peccatore.
II – Pilato dopo aver condannato Gesù lo consegna in mano de’ giudei, acciocché ne faccian quel che vogliono. “Iesum tradidit voluntati eorum” (Luc. 23). Veramente così corre, quando si condanna un innocente, non si limita la pena, ma si lascia in mano de’ suoi nemici, acciocché lo faccian patire e morire come lor piace. Poveri giudei! voi allora v’imprecaste il castigo, dicendo: “Sanguis eius super nos, et super filios nostros” (Mat. 27). E il castigo è già venuto; miseri già voi portate e porterete sino alla fine del mondo la pena di quel sangue innocente.
Gesù mio, abbiate pietà di me, che colle mie colpe sono stato anch’io cagione della vostra morte. Ma io non voglio essere ostinato come i giudei, voglio piangere i maltrattamenti che v’ho fatti, e voglio sempre amarvi, sempre, sempre, sempre.
III – Ecco si legge l’ingiusta sentenza della morte in croce davanti al condannato Signore. Egli l’ascolta, e tutto sommesso alla volontà del Padre, ubbidiente con umiltà l’accetta: “Humiliavit semetipsum, factus obediens usque ad mortem, mortem autem crucis” (Phil. 2. 8). Pilato dalla terra dice: “Muoia Gesù”. E l’Eterno Padre parimenti dal cielo dice: “Muoia il mio Figlio”. E ‘l medesimo Figlio risponde: Eccomi ubbidisco, accetto la morte, e morte di croce.
Amato mio Redentore, voi accettate la morte a me dovuta; siane benedetta la vostra misericordia per sempre; sommamente ve ne ringrazio. Ma giacché voi innocente accettate per me la morte di croce, io peccatore accetto quella morte, che voi mi destinate, con tutte le pene che l’accompagneranno; e da ora l’unisco colla vostra morte e l’offerisco al vostro Eterno Padre. Voi siete morto per amor mio, io voglio morire per amor vostro. Deh per li meriti della vostra santa morte, fatemi morire in grazia vostra, e ardendo del vostro santo amore.
Maria, speranza mia, ricordatevi di me.

 

SANTA GIORNATA!