Pensiero del Giorno 1 aprile

Ave Maria!

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne. Andati i suoi fratelli alla festa, vi andò anche lui; non apertamente però, di nascosto. Alcuni di Gerusalemme dicevano: “Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia”. Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: “Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato”. Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora.

UNA RIFLESSIONE PER TE

“Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono”. I Giudei sanno e non sanno, sanno materialmente chi è Gesù, ma spiritualmente non conoscono la sua origine. Sono ciechi e sordi, sono immersi nelle tenebre, ma la luce splende nelle tenebre e Cristo si manifesta: “Io non sono venuto da me stesso e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete”. Questa manifestazione provoca una grande ostilità, cercano di arrestarlo, e di ucciderlo. L’ora della verità però non è giunta, non è arrivata. In realtà la luce si manifesterà in tutta la sua pienezza sulla croce. Tutto si compirà nella persona del Messia, come ci fa apprezzare l’episodio odierno. Ma in questa situazione l’animo del giusto non rimane triste. Dio fa elevare un accorato atto di fede per mezzo del salmista: “Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito, egli salva gli spirito affranti. Molte sono le sventure del giusto, ma lo libera da tutte il Signore”. Domandiamo al Signore che ci dia la forza di essere imitatori suoi e non dei malvagi, che ogni situazione sia per noi un’occasione per manifestare la luce; per Gesù anche il male, l’opposizione, l’ostilità sono state occasioni per manifestare la bontà di Dio. E chiediamo di sapere accettare l’atteggiamento degli altri che qualche volta potrebbe essere anche di condanna verso di noi, di critica. Invece di inasprirci verso di loro cerchiamo piuttosto di correggerci. Così saremo sulla buona strada, in compagnia di Gesù.

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buongiorno. Nel Vangelo Giovanni attesta la serenità di Gesù, che prosegue tranquillamente la sua missione e si sforza di far capire la sua origine e identità: “Chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato”. Quel coraggio nel proclamare la verità, è un dono di Dio; è anche il risultato di una riflessione perseverante sul nucleo di fede. Il cristiano, sull’esempio di Gesù, è credibile se è davvero credente, perché la vera fede è lontana dalla magia o dalla religiosità emotiva. Questa mattina ti invito a meditare sull’espressione dell’evangelista: “non era ancora giunta la sua ora”. Nulla avviene per caso, tutto ha un senso. Riflettere sull’ora di Gesù è riflettere anche sulla tua ora. Fatti aiutare dal Signore a dare un senso anche ‘alla mia ora’, a quel tempo di buio e di incomprensibile dolore che talvolta attraversa i tuoi giorni. Nella preghiera rivolgi al Signore questa supplica: “Donami, Signore, una fede forte che sappia guardare senza paura all’ora della prova vivendone il crogiuolo senza fuggirlo. Anzi, di più: guardando ad essa con gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, sentimenti di mitezza, pazienza e totale abbandono nella volontà del Padre. Amen”.

BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.

Don Mario