Pensiero del giorno 1 Novembre

 

Solennità di tutti i Santi

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

UNA RIFLESSIONE PER TE

È una bella festa quella di oggi: celebriamo la fedeltà di Dio nei nostri confronti e quella degli uomini verso Dio: da questo felice connubio nasce e sgorga la santità. Dio, il tre volte Santo, ne è il primo autore, gli uomini, fedeli fino all’eroismo, sono coloro che hanno ricevuto la grazia e la hanno trasformato in opere di bene e in testimonianza concreta di indefessa fedeltà a Dio stesso. Sono gli eroi di Dio, i campioni prescelti tra gli uomini di ogni razza, popolo e nazione. È una schiera che nessuno può contare; i loro nomi non sono scritti nei calendari degli uomini, ma ancor meglio nel libro della vita. Sono così diventati i nostri modelli e i nostri intercessori presso il trono di Dio, dove cantano la sua gloria e l’inno incessante di lode e di ringraziamento. È bello per noi pensare, sperare e credere che in quella schiera ci siano anche i nostri cari e tante persone che ci hanno preceduto nel Regno e sono stati nostri compagni nei percorsi della vita. Ci è di grande incoraggiamento tale pensiero perché alimenta fortemente la nostra più fervida speranza, quella di essere annoverati anche noi nel numero dei beati e di essere nel futuro tra i festeggiati di questo giorno. Lo speriamo non per i nostri meriti, ma soltanto per la grazia che Cristo Gesù ha meritato per noi. Abbiamo la grande opportunità di comprendere dove ci conduce la fedeltà a Dio e in che cosa consista il vivere le beatitudini pronunciate da Gesù, come fonte sicura di felicità autentica. I santi ci rammentano anche la caducità del tempo e l’immenso valore dell’eternità. Ringraziamoli e invochiamoli tutti questi nostri amici del cielo.

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buongiorno e buona festa di tutti i Santi. Il santo è colui che, assecondando l’azione dello Spirito Santo, ha lasciato emergere la sua autentica fisionomia di figlio e, quindi, di fratello. Uno svincolarsi dell’io verso la realizzazione piena, un processo di liberazione gaudioso in se stesso. Chiunque intraprende questo cammino sperimenta necessariamente una certa beatitudine intrecciata, certo, con l’esperienza della lotta e anche, talvolta, della sofferenza. Qualcosa di analogo a quanto descritto da Gesù con l’immagine della partoriente, la cui sofferenza si fonde, fino ad esserne assorbita, con la gioia dello schiudersi di una nuova esistenza. Ognuno di noi è chiamato a partorire se stesso! Ed è l’esperienza più gioiosa che si possa fare, l’unica capace di dar senso al nostro vivere, incluso lo stesso soffrire che allora si colora di beatitudine. Non, quindi, beato perché si soffre, ma perché quella sofferenza è assimilabile ai dolori del parto. Ciò che fagocita ogni gioia e spegne la beatitudine è il baratro della mancanza di senso. Poi, certamente, questa beatitudine, che in terra è in fieri, troverà la sua pienezza nell’immersione totale in Dio, come il ruscello che dopo aver superato le asperità del cammino può tuffarsi nella vastità del mare. Questa mattina ti invito a prendere la ferma risoluzione di liberare il figlio di Dio che è in te. Per questo ti affiderai, oltre che allo Spirito Santo, a quanti hanno già raggiunto la meta rivolgendo loro questa supplica. “Fratelli, che avete lasciato dietro di voi una scia di luce, aiutatemi a non perdere di vista la meta, cioè il pieno dispiegamento del mio essere figlio di Dio, pregustandone già su questa terra la beatitudine. Amen”.

BUONA GIORNATA, BUONA FESTA E IL SIGNORE TI BENEDICA

*Ricordo la possibilità di lucrare l’indulgenza plenaria per i propri defunti alle solite condizioni