Pensiero del giorno 10 febbraio 2024

La prima svolta: l’apparizione del 25 febbraio.

Quella del 25 febbraio, secondo Laurentin, segna una svolta nelle apparizioni di Lourdes per la chiarificazione del messaggio di penitenza dato dalla Vergine a Bernardette. Questo era stato bandito con il triplice grido: “Penitenza, penitenza, penitenza!” durante l’apparizione del giorno precedente. Ma con quella del giorno 25, il messaggio di penitenza viene esplicitato dagli atti che la Signora chiede a Bernardette di compiere. Inoltre, con questa ulteriore visita celeste, assistiamo ad una progressiva chiarificazione della volontà della Madonna, dei motivi per i quali è venuta a Lourdes e della sua stessa identità.

Quel 25 febbraio c’è gente ed entusiasmo alla grotta di Massabielle: «Bernardette si mette in ginocchio di fronte all’apparizione. Ma questa volta si mette a salire il pendio che conduce all’interno della grotta, dove si trovano i detriti. Bernardette avanzava, in ginocchio, baciando la terra mano a mano che saliva. Poi i presenti, quelli che erano più vicini a lei, la videro arrivare sul fondo della gratta, che era umidissima e la videro scavare con le sue mani, portando in superficie una poltiglia rossastra, una melma liquida. Per due volte aveva invano tentato di bere quella fanghiglia. Poi, finalmente la terza volta, ci riesce. Ha il volto sfigurato, rossastro, tutto sporco. Ma non è ancora finita. Attorno al buco che Bernardetta ha scavato sulla terra ci sono delle erbe selvatiche. Si tratta di erba dorina. La ragazza ne mangia qualcuna, poi ritorna al posto che occupava all’inizio dell’apparizione».[1]

Mentre la ragazza fa ritorno a casa, viene rimproverata per il suo gesto. Deve spiegare: «”Aquerò mi disse di andare a bere e di lavarmi alla fonte. Non vedendone, andai a bere al Gave. Ma lei fece segno col dito di andare sotto la roccia. Ci andai e trovai un po’ d’acqua come fango, così poca che a fatica potei prenderne nel cavo della mano. Tre volte la gettai, talmente era sporca. Alla quarta, potei bere“. La Madonna non ha aggiunto altro. Lei ha soltanto detto andate a bere alla fonte e a lavarvi. Poi ha detto: “Andate a mangiare di quell’erba là“. Quel gesto le era stato chiesto per i peccatori».[2]

Ecco la svolta. Queste parole della Vergine sono il principio del grande messaggio di penitenza di cui Ella, qui a Lourdes, si fa annunciatrice, rivolgendo agli uomini il pressante appello a cambiare vita per poter accogliere la grazia e la salvezza di Gesù Cristo.

Intanto, a Massabielle succede una cosa nuova: «Nel pomeriggio di quel giorno, alcune persone giunte alla grotta si resero conto che il fango, poche ore  prima così brutto, si era un po’ schiarito, e la fonte cominciava a scorrere bene. Quel giorno vennero riempite le prime bottiglie dell’acqua scaturita dalla grotta, un gesto che compiranno milioni di pellegrini e che continua ad essere compiuto».[3]

Questo fatto è stato variamente interpretato. In ogni caso è evidente la relazione tra penitenza e grazia, che risalta ancora di più dall’obbedienza e dall’umiltà di santa Bernardette che esegue alla lettera tutte le richieste della Signora, la quale vuol veicolare il suo messaggio e i suoi voleri per mezzo di segni e simboli, in modo che le realtà invisibili siano rese più intelligibili da esperienze concrete.

Il pomeriggio di quel 25 febbraio riserva un’altra sorpresa poco piacevole alla piccola veggente. Viene trascinata davanti al Procuratore della città e subirà un nuovo stressante interrogatorio.

«La folla alla grotta di Massabielle cresceva ogni giorno. Jacomet era andato allora a bussare alla porta del Procuratore imperiale Dutour, il quale decide di ascoltare il racconto di Bernadette, ma per sottolineare il carattere ufficioso del suo intervento non la convoca in tribunale, bensì al suo domicilio, e fuori dall’orario di servizio. Quella sera, un agente si presenta al cachot. C’è da immaginare lo spavento dei genitori, ancora una volta la polizia in casa! È la mamma Louise ad accompagnarla in casa del signor Dutour. Il Procuratore vuole verificare la sincerità di Bernadette».[4]

 Il procuratore si mostra gentile, cortese. Fa alla ragazza diverse domande. Ma, come per l’interrogatorio con Jacomet, anche Dutour, mettendo per iscritto le risposte della veggente, le deforma: «Signore, io non vi ho detto così!” Dutour corregge, poi riscrive commettendo nuovi errori.

“Ho le carte del commissario. A lui non hai detto la stessa cosa. Tu mi hai detto questo, e hai detto quest’altro al commissario”.

“No, signore”.

“Ma il commissario l’ha scritto”.

“Se il signor commissario si è sbagliato, tanto peggio per lui”».[5]

Ancora una volta risplende la semplicità, la schiettezza e la forza della verità in santa Bernardette. Il Procuratore pensava di poterla cogliere in fallo ed invece riceve da lei una lezione di saggezza, di limpidezza, di forza e di coraggio. Bernardette, durante questi due primi interrogatori, ha fatto realmente esperienza della parola evangelica: “Quando vi trascineranno davanti ai tribunali, non preoccupatevi di ciò che dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento” (Mt 10, 19).

«Dutour non ha armi legali da mettere in campo. Allora pronuncia con durezza questa frase: “Fate dire al commissario di venire a prendere questa ragazzina per farla dormire in prigione”. Mamma Louise si sente male. Intanto da fuori sì sentono delle urla: “Fatele uscire!“. c’è un gruppo di uomini che usciti dal caffè, si sono radunati sotto le finestre dell’abitazione del Procuratore. Quella notte però il Commissario non ha tempo per questa faccenda e l’arresto è rimandato».[6]

Bernardette continua ad essere vittima dell’ingiustizia. E questa volta le viene minacciata addirittura la prigione. La via dell’obbedienza alle parole di Aquerò diventa sempre più difficile e si tinge di eroismo. Tuttavia, nonostante il divieto assoluto ricevuto da Dutour e dalla madre la veggente, spinta dalla zia, il giorno seguente ritorna alla grotta ma questa volta la Madonna non appare. Forse la Vergine non voleva approvare la disobbedienza della ragazza anche in una cosa buona e santa come quella di andare alla grotta. Oppure potrebbe essersi trattato di una prova spirituale a cui la Madonna voleva sottoporre Bernardette come anche la gente che in quel giorno era accorsa a Massabielle. Resta certamente il mistero. Tanto che la ragazza, perplessa, si  chiedeva: “Ma che cosa Le ho fatto?”.

In ogni modo, l’indomani e il giorno seguente, 27 e 28 febbraio, senza che fosse caduto il divieto di tornare a Massabielle, Bernardette ci và e la Madonna le riappare. Si tratta di due apparizioni silenziose in cui la piccola veggente, alla contemplazione della Tota Pulchra, unisce la recita del Rosario e la replica degli “esercizi penitenziali” che la Madonna le aveva chiesto di compiere il giorno 26.

[1] op. cit., pp. 56-57.

[2] ivi.

[3] op. cit., pp. 57-58.

[4] ivi

[5] op. cit., p. 59.

[6] op. cit., p. 60.

Fonte

Estratto da: LE APPRIZIONI DI LOURDES, “Mistero, apparizioni e messaggio”, Fra Pietro M Pedalino

SANTA GIORNATA!