Pensiero del Giorno 10 Marzo 2024

 

Sant’ Alfonso Maria De’ Liguori QUINDICI MEDITAZIONI SULLA PASSIONE DI GESU CRISTO DA FARSI PER 15 GIORNI COMINCIANDO DAL SABATO DI PASSIONE SINO AL SABATO SANTO

MED. X. Nel lunedì santo

GESÙ È POSTO IN CROCE

I – Appena giunto il Redentore al Calvario tutto addolorato e stanco, gli tolgono le vesti attaccate già alle sue lacere carni, e poi lo gittano sulla croce. Stende Gesù le sagre mani e nello stesso tempo offerisce all’Eterno Padre il sacrificio della sua vita, e lo prega ad accettarlo per la salute degli uomini. Quindi prendono i carnefici con furia i chiodi e i martelli, ed inchiodando le di lui mani e piedi, l’affiggono alla croce. O mani sagrate, che col solo tatto sanaste tanti infermi, perché ora v’inchiodano a questa croce? O santi piedi, che tanto vi affaticaste per cercare noi pecorelle perdute, perché ora vi trafiggono con tanto dolore? Quando vien ferito un nervo nel corpo umano, è sì acuto il dolore, che cagiona spasimi e svenimenti; or quale sarà stato il dolore di Gesù in essergli traforati co’ chiodi le mani e i piedi, luoghi pieni di nervi e muscoli!
O mio dolce Salvatore, tanto vi costò il desiderio di vedermi salvo e di acquistarvi il mio amore; ed io ingrato tante volte ho disprezzato l’amor vostro per niente; ma ora lo stimo più di ogni bene.
II – Già s’alza la croce insieme col Crocefisso, e si fa cadere con violenza sul buco fatto nel sasso. Si ferma poi con pietre e legni, e resta Gesù pendente da quella a lasciarvi la vita. Stando l’afflitto Signore già moribondo su quel letto di dolore, e trovandosi così desolato e mesto, cerca chi lo consoli, ma non lo trova.
Almeno, Signor mio, vi compatissero gli uomini, or che state morendo; ma no: sento che altri v’ingiuria, altri vi deride ed altri vi bestemmia, dicendovi: “Scendi dalla croce, se sei Figlio di Dio. Ha salvati gli altri, ed ora non può salvare se stesso”. Ahi barbari, già egli sta morendo come bramate; almeno no ‘l tormentate colle vostre irrisioni.
III – Vedi quanto patisce su quel patibolo il tuo Redentor moribondo. Ogni membro soffrisce il suo dolore, e l’uno non può soccorrer l’altro. Oimè che in ogni momento egli prova pene di morte. Ben può dirsi che in quelle tre ore, in cui Gesù patì agonizzando sulla croce, soffrì tante morti, quanti furono i momenti che vi stette. Ivi non trova minimo sollievo o riposo. O si appoggia sulle mani o sui piedi, ove si appoggia cresce il dolore, mentre il suo sagrosanto corpo sta sospeso sulle stesse sue piaghe. Va, anima mia, ed accostati intenerita a quella croce, bacia pur quell’altare, ove muore vittima d’amore per te il tuo Signore. Mettiti sotto i suoi piedi, e fa che scorra sovra di te quel sangue divino.
Sì, caro mio Gesù, questo sangue mi lavi da tutti i miei peccati, e tutto m’infiammi d’amore verso di te mio Dio, ch’hai voluto morire per amor mio.
O Madre addolorata, che state a’ piedi della croce, pregate Gesù per me.

SANTA GIORNATA!