Pensiero del giorno 11 gennaio 2024

 

GIOVEDI’ 11 GENNAIO secondo il calendario romano antico si festeggia S. IGINO, PAPA E MARTIRE

PREGHIERA DEL MATTINO

O Signore, Pastore eterno, mostrati misericordioso verso di noi che siamo il tuo gregge e per intercessione di San Igino, tuo martire e Sommo Pontefice, che hai voluto porre a capo di tutta la Chiesa, aiutaci sempre con la tua protezione. Amen.

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, venne a Gesù un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: “Se vuoi, puoi guarirmi!”. Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: “Lo voglio, guarisci!”. Subito la lebbra scomparve ed egli guarì. E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse: “Guarda di non dir niente a nessuno, ma va’, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro”. Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.

UNA RIFLESSIONE PER TE

Sperare oltre ogni speranza. È un sentimento umano che sgorga solo quando siamo animati da una fede in qualcuno o in qualcosa che supera le ordinarie possibilità. Ci fa vivere il futuro carichi di attese. La speranza del povero lebbroso, prostrato ai piedi di Gesù, in atteggiamento di supplica, è davvero ben riposta. Non sappiamo se egli abbia udito dal Maestro la solenne affermazione con la quale si proclamava medico e portatore di misericordia: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori», sicuramente però, in qualche modo, è sgorgata in lui la fede, la speranza e la certezza di potersi accostare a Gesù senza incorrere in un rifiuto e in un allontanamento per la sua lebbra, malattia, considerata da tutti, immonda. Gesù infatti lo accoglie, lo tocca e lo guarisce. Ancora una volta intervengono le sua mani monde a curare l’umana miseria. Gli impone il silenzio, «Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte». Capita di non poter tacere la gioia di una vita recuperata. È più che perdonabile la disobbedienza del lebbroso guarito: si sente rinato e deve dire a tutti chi è stato l’autore della sua prodigiosa rinascita. Dovremmo anche noi essere i cantori della bontà e della misericordia divina, ogni volta che siamo liberati dalla lebbra del nostro peccato. Dopo ogni nostra confessione ben fatta.

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buongiorno. Gesù lascia sempre il segno, il segno del suo Santo Spirito: pace, consolazione, guarigione, liberazione. Proprio come è avvenuto oggi al povero lebbroso del Vangelo. Questa mattina ti invito a considerare con uno sguardo soprannaturale il racconto del Vangelo applicandolo a te. Tu non hai la lebbra fisica come quel poveretto, ma la tua anima come sta? Ricorda: Il peccato è la peggiore lebbra che esiste, e solo Gesù Cristo può purificarti e guarirti. Cosa fare? Andare subito a Lui, andare a confessarsi. Solo così i peccati sono cancellati nel suo Sangue prezioso. E Gesù dirà anche a te, così come dice a me e a tutti: “Lo voglio, sii purificato! Io ti assolvo dai tuoi peccati nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Amen. Nella preghiera eleva al Signore la tua supplica dicendo: “Fammi capire, mio Signore, che non c’è nulla di piccolo là dove s’intorbida la coscienza. Dammi, in forza del tuo amore, un cuore retto e “puro” nella ricerca di ciò che piace a Dio. Amen”.

Don Mario

BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.