Pensiero del giorno 12 luglio 2023
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, chiamati a sé i dodici discepoli, Gesù diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d’infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, che poi lo tradì. Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti: “Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino”.
UNA RIFLESSIONE PER TE
“Gesù diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d’infermità”. Appare evidente che il Signore guarda il nostro mondo e il nostro spirito e ne scruta i mali più minacciosi e profondi; appare che egli viene a noi come medico e già molte volte ha guarito ogni sorta di malattie, viene come liberatore e redentore dell’uomo e per questo lo libera da ogni influsso del maligno. Strada facendo anche i suoi discepoli dovranno ripetere gli stessi segni per annunciare che è giunto a noi il Regno di Dio. L’annuncio e la testimonianza diventano così i segni di Dio per noi e gli strumenti umano-divini della chiesa. Il mandato dato agli Apostoli, si estenderà poi ai loro successori, a tutti i credenti e ai battezzati in Cristo. I seguaci scopriranno che, insito nella stessa vocazione cristiana, si racchiude il sacrosanto dovere di trasmettere la fede e tutti i benefici ricevuti da Dio. Veniamo così a sapere che non ci è lecito trattenere egoisticamente per noi i doni e i talenti che il Signore ci ha affidato: sono beni che di loro natura sono destinati ad estendersi, espandersi e crescere di generazione in generazione.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno. Il segno deve accompagnare la Parola, mai sostituirla. Il fine della missione infatti è il dono della Parola, non i miracoli e i prodigi. Miracoli e prodigi devono essere un segno evidente dell’amore invisibile di salvezza e di redenzione dell’uomo. Si salvano i corpi come segno della più grande salvezza che è quella dell’anima e dello spirito. Salvata l’anima, tutto l’uomo è salvato. Se invece si nutre solo il corpo, l’anima resta nella sua morte spirituale e nella sua dannazione per sempre. Mai dobbiamo noi confondere il fine con i mezzi e mai sostituire il mezzo con i fine, donando valore solo al mezzo ed escludendo il fine. Cosa che oggi si sta verificando a tutti i livelli. Si pensa al corpo e non all’anima, al tempo e non all’eternità, alla guarigione dei corpo, mai al risanamento dell’anima e dello spirito. Questa mattina nella tua riflessione ti invito a soffermarti su questa domanda: quanto il mio cuore è occupato da personali progetti, desideri e occupazioni e del mondo, ma non del Signore e del suo regno? Nella preghiera fermatevi a ripetere le parole del Salmo 104: “Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto. Ricordate le meraviglie che ha compiute, i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca. Amen”
BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.