Pensiero del Giorno 13 aprile 2023

 

Giovedì fra l’ottava di Pasqua

 L’incontro col Signore

Dopo essere apparso a Maria Maddalena, alle altre donne, a Pietro e ai discepoli di Emmaus, Gesù apparve agli Undici: ce lo narra il Vangelo della Messa. «Ma Egli disse: “Perché siete turbati? e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?, Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho”».

Poi mostrò loro le mani e piedi e mangiò con loro. Gli apostoli avranno sempre la sicurezza che la loro fede in Cristo Risorto è effetto non di credulità, di entusiasmo o di suggestione ma di fatti costatati ripetutamente da loro stessi. Gesù nelle sue apparizioni si adegua con meravigliosa condiscendenza allo stato d’animo e alle differenti situazioni di coloro ai quali si manifesta. Non tratta tutti nello stesso modo; ma per strade diverse conduce tutti alla certezza della sua Resurrezione, pietra angolare sulla quale poggia l’intera fede cristiana.

Il Signore vuole dare tutte le garanzie a coloro che formano la Chiesa nascente, perché, attraverso i secoli, la nostra fede si appoggi su un solido fondamento: «Il Signore è davvero risorto!», Gesù vive.

«Pace a voi!», disse il Signore presentandosi a discepoli pieni di spavento. Poi videro le sue Piaghe e si riempirono di gioia e di stupore. Lì nelle ferite del Signore, dobbiamo anche noi trovare rifugio. Lì troveremo la pace dell’anima e le forze necessarie per seguirlo ogni giorno della nostra vita. Accorreremo come le colombe che, come dice la Scrittura si rifugiano nelle fessure della roccia quando giunge la tempesta. Ci nascondiamo in questo rifugio, per trovare l’intimità di Cristo: e ci accorgiamo che il suo parlare è dolce e il suo volto leggiadro, perché “coloro che sanno che la sua voce è soave e gradita, sono quelli che hanno ricevuto la grazia del Vangelo, che fa loro dire: tu solo hai Parole di vita eterna” (Sam Gregorio Nisseno, Omelie sul cantico dei Cantici,5)».

Gesù abita accanto a noi. Nei paesi cristiani, dove ci sono molti Tabernacoli, ci separano da Cristo poche centinaia di metri. Com’è difficile non vedere i muri o il campanile di una Chiesa. quando giriamo per una città popolosa, o viaggiamo in automobile, o, in treno, guardiamo fuori dal finestrino…! Lì c’è Cristo! È il Signore! esclamano in noi la fede e l’amore. Perché il Signore si trova lì con una presenza reale e sostanziale. È lo stesso che apparve ai suoi discepoli e si mostrò premuroso con tutti.

Gesù è rimasto nella Sacra Eucaristia. In questo Sacramento sono veramente, realmente, e sostanzialmente presenti il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità di nostro Signore e, quindi, Cristo intero. La presenza di Cristo nell’Eucaristia è reale e permanente, poiché, finita la santa Messa, il Signore rimane in ciascuna delle particole consacrate non consumate. È lo stesso Gesù che nacque, morì e risuscitò in Palestina, lo stesso che siede alla destra di Dio Padre.

Nel Tabernacolo ci incontriamo con Lui, che ci vede e ci conosce. Possiamo parlargli come facevano gli Apostoli, e raccontargli le nostre speranze e le nostre preoccupazioni. Lì troviamo sempre la pace vera, quella che non viene meno nel dolore o nelle difficoltà.

Da: Francisco Fernandez Carvajal, Parlare con Dio, Vol II, ed Ares.

SANTA GIORNATA!