Pensiero del giorno 13 maggio 2022

13 maggio Beata Vergine Maria di Fatima

La conversione integrale accelererà l’instaurazione del Trionfo del Cuore Immacolato di Maria

Postato il 25 febbraio 2022 di Tempi di Maria

Perché e in che modo consacrazione a Maria e Trionfo del Cuore Immacolato sono collegati tra loro? La Regina del Rosario di Fatima, come è noto, predisse: «Infine, il Mio Cuore Immacolato trionferà […] e sarà concesso al mondo un periodo di pace». Queste parole indicano con estrema chiarezza che la profezia dell’avvento del Trionfo non è condizionata dagli avvenimenti, né dalla volontà dell’uomo né dalla sua risposta affermativa o negativa agli appelli di Maria. La Pace, un’era di Pace, sta per arrivare. Credere questo non è illusione. Ella l’ha promesso: «La Madre del Signore, in questa lotta contro il male, ci prospetta il preludio e contribuisce all’avvento di un’epoca nuova […], accelerando l’inaugurazione dell’era messianica, come fece a Cana (cf Gv 2,1-11). In quest’era nuova della nostra storia, in questo importante momento di  passaggio, Maria si manifesta come nuova Eva, come una forza speciale, portatrice del principio cristologico della salvezza e del riscatto in mondo misterioso, sovrastato da immani pericoli e grandi minacce. La sua presenza è un grande segno di speranza, come lo è nell’Avvento che annuncia la gioia del Natale. La Regina della Pace vuole ricostruire l’autentica “famiglia” dei popoli. Se ha pianto e piange per annunciare le brutture, si adopera anche con forza perché rinasca una società sotto l’iride della vera pace. Per questo l’umanità, anche figlia del suo dolore e delle sue preoccupazioni, non potrà perire, perché su di essa, oltre e malgrado la violenza e le tempeste del male, risplende e risplenderà sempre la luce di Cristo, Figlio di Maria» (1).

Nonostante le considerazioni e i dubbi umani, i fallimenti e i peccati, le guerre e i castighi, la sua profezia, “infine”, si realizzerà:

«Per il trionfo del suo Cuore Immacolato, la Madonna non pone condizioni di sorta perché esso avvenga, ma fa capire che, in ogni caso – con la corrispondenza o con la incorrispondenza degli uomini alle sue richieste –, il trionfo del suo Cuore Immacolato ci sarà […]. Possiamo tutti rassicurarci ed esultare, quindi: il trionfo del Cuore Immacolato di Maria, in ogni caso, ci sarà e donerà al mondo intero un periodo di pace per la rifioritura della vita cristiana» (2). Il Trionfo del Cuore Immacolato, dunque, è promessa certa che Dio ci ha fatto attraverso Maria ed è una promessa incondizionata, perché questa istituzione di grazia non è voluta solo per la salvezza degli uomini ma, prima ancora, per la gloria di Dio che deve essere riparata e restaurata dopo l’empio e lungo periodo dell’età moderna in cui la Rivoluzione ha “scoronato”, disprezzato, oltraggiato e vilipeso la divina Maestà degna di ricevere da tutto il creato e in particolar modo dalla sua Chiesa la gloria, la lode e l’amore che le sono dovuti per stretta giustizia. Il Trionfo certamente verrà, dunque; tuttavia è in potere degli uomini accelerare o ulteriormente ritardare il suo compimento: dipende in sostanza dalla loro “conversione”. Maggiore e migliore sarà la conversione, prima il Trionfo verrà: «Se al Cuore Immacolato toccherà il Trionfo finale sulle forze e sul regno di Satana in questo mondo, è certo che non dovrà mancare, in ogni caso, anche il nostro contributo di sforzi nel cooperare al Trionfo del Cuore Immacolato di Maria. L’intero messaggio di Fatima, in questo senso, è una continua richiesta […] di partecipazione e di cooperazione generosa al piano salvifico del Cuore Immacolato di Colei che è la Mediatrice universale di tutte le grazie» (3).

Il nostro contributo per il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria

Si può e si deve dire che la preghiera fatta bene, il sacrificio offerto con amore e generosità, il dovere quotidiano fatto con diligenza per amore di Gesù e Maria, le virtù praticate ogni giorno con impegno e serietà, affretteranno di certo la venuta del Trionfo. Si tratta proprio degli appelli che, continuamente e con urgenza progressiva, la Vergine SS. sta rivolgendo agli uomini, soprattutto da due secoli a questa parte. Si tratta, appunto, del nostro « contributo di sforzi nel cooperare al Trionfo ». Non vi è dubbio. Ma a ben vedere, alla fin fine, si tratta di opere e atteggiamenti in cui prende forma concreta la radicale e profonda conversione di vita, il progressivo e serio lavoro per la propria e altrui santificazione, l’impegno a diventare sempre più come Dio ci vuole. Ha validità perenne l’adagio di Tommaso da Kempis: «La conversione vera e religiosa avviene quando uno lavora coraggiosamente per vincere i suoi difetti e si dedica con grande fervore all’acquisto delle virtù» (4). Quindi, in maniera più semplice, è possibile dire che correggere la nostra vita in meglio, convertirci ogni giorno secondo le esigenze della perfezione cristiana con tutto ciò che questo lavoro comporta, affretterà, accelererà la venuta del regno di Maria. L’autentica conversione, non va mai dimenticato, si traduce in una esistenza rinnovata dalle opere della Fede, con cui ci si riveste  dell’«uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera» (Ef 4,24). Per compiere nell’uomo questo rivestimento, la Fede deve essere operante, viva, per mezzo dell’osservanza dei Comandamenti di Dio, della pratica delle virtù cristiane e delle opere buone raccomandateci da Gesù nel santo Vangelo e prescritte dalla Chiesa: «La fede se non ha le opere, è morta in se stessa […]. Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta» (Gc 2,17.26).

La battaglia spirituale di ogni buon cristiano

Il nostro problema è che spesso non vogliamo spezzare le catene, i condizionamenti di certi egoismi che costituiscono la nostra porzione di morte, non vogliamo “tagliare la testa”, “spezzare le gambe” a questi egoismi che ci impediscono la piena trasfigurazione in Cristo. Non ci si può illudere: si tratta di ingaggiare una vera e propria guerra spirituale che esige grande determinazione, forza, energia. La vera e autentica conversione, così, non potrà prescindere dall’aspetto ascetico della vita spirituale che dispone alla dimensione militante della vita cristiana perché, come insegna lo Spirito Santo, «la vita dell’uomo sulla terra è una milizia; i giorni suoi son simili ai giorni d’un operaio» (Gb 7,1). San Josemaría Escrivá de Balaguer, commentando questo versetto del Libro di Giobbe, spiegava: «“Militia est vita hominis super terram, et sicut dies mercenarii dies eius” (Gb 7,1) […]. Nessuno sfugge a questo destino, neppure i pigri che non si danno per intesi: disertano le file di Cristo e si affannano in altre lotte per soddisfare la loro comodità, la loro vanità, le loro ambizioni meschine; diventano schiavi dei loro capricci. Se la situazione di lotta è connaturale alla creatura umana, sforziamoci di adempiere i nostri obblighi con tenacia, pregando e lavorando con buona volontà, con rettitudine di intenzione, con lo sguardo rivolto a ciò che Dio ama. Così saranno colmate le nostre ansie d’amore, e progrediremo nel cammino verso la santità, anche se al termine della giornata troviamo che c’è ancora molta strada da percorrere. Rinnovate ogni mattina, con un serviam! deciso – ti servirò, Signore! –, il proposito di non cedere, di non cadere nella pigrizia o nella noncuranza, e di affrontare i doveri con più speranza, con più ottimismo, ben persuasi che se in qualche scaramuccia saremo vinti, potremo superare lo smacco con un atto di amore sincero» (5). L’impegno ascetico, per il cristiano, è necessario. Non può essere un optional. L’ascesi, come insegna la bimillenaria Tradizione della Chiesa, «impegna alla propria santificazione in Cristo e per Cristo, lottando con i tre terribili avversari torturatori, ossia il demonio, il mondo e la carne, oppure, come li presenta l’evangelista e apostolo san Giovanni, i tre avversari così schierati in campo: “La concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi, la superbia della vita” (1Gv 2,16). Sono essi, infatti, che si trovano alla radice di tutti i nostri peccati e appetiti disordinati, sia della carne che dello spirito, viziando e deformando tutto ciò che invece vorrebbe e dovrebbe tendere al bene, operando il bene per l’anima e per il corpo, secondo il volere santo di Dio.

La mortificazione cristiana

La mortificazione cristiana entra allora in campo contro questi nemici per colpirli e allontanarli, così che l’anima, ben difesa, possa elevarsi a Dio e operare in tutto secondo Dio […] Bisogna anzitutto saper rendere grandemente attiva la mortificazione (che significa far morire, in sostanza) spingendola in azione decisa e compatta contro il mio egoismo, il mio egocentrismo, la mia egolatria, di cui sono schiavo connaturalmente e che sa farmi ben regolare in ogni cosa secondo il mio modo di pensare, di vedere, di volere e di agire […]. La stessa mortificazione […] deve prendere in cura particolarmente le facoltà superiori dell’anima dando la “morte” al proprio giudizio per allenarsi a ragionare sempre più secondo la fede o secondo la visione soprannaturale delle cose; dando la “morte” al proprio volere e alla propria memoria, disfacendosi non solo di tutto ciò che è male, ma anche di tutto ciò che non spinga e non tenda al bene e direttamente a Dio: “Cercate le cose di lassù, gustate le cose di lassù… non quelle della terra”, dice san Paolo (Col 3,2). Morte alla propria volontà […] per fare soltanto la Volontà di Dio; morte alla propria memoria per ricordare soltanto ciò che piace al Signore e fa ricordare il Signore Iddio» (6). È, quello ascetico, un lavoro che deve portare, gradualmente, dalla morte dell’ego, dell’io egoistico che conduce l’uomo in schiavitù, al trionfo dell’amore di Dio in lui perché, come ci ricorda il grande sant’Agostino, l’amore di sé che si sostanzia nell’amore alla vita di peccato porta, alle sue estreme conseguenze, al disprezzo di Dio:

L’amore di sé e l’amore di Dio 

«Due amori […] hanno costruito due città: l’amore di sé spinto fino al disprezzo di Dio ha costruito la città terrena, l’amore di Dio spinto fino al disprezzo di sé la città celeste. In ultima analisi, quella trova la gloria in se stessa, questa nel Signore. Quella cerca la gloria tra gli uomini, per questa la gloria più grande è Dio, testimone della coscienza. Quella solleva il capo nella sua gloria, questa dice al suo Dio: Tu sei mia gloria e sollevi il mio capo […]. La prima, nei suoi uomini di potere, ama la propria forza; la seconda dice al suo Dio: Ti amo, Signore, mia forza» (7). Per cui si può dire, a ragione, che la nostra società e il nostro mondo sono pieni di “disprezzatori di Dio”, perché son pieni di “adoratori di se stessi” e del peccato che si oppone a Dio. Noi, invece, dobbiamo essere di quelli che amano totalmente Dio, con un amore che, nelle sue estreme conseguenze, conduce al disprezzo di sé non nel senso di odiare e combattere in noi ciò che di bello e buono ha fatto Dio creandoci, ma nel senso di odiare e disprezzare ciò che di brutto e cattivo abbiamo fatto noi con l’obbedienza alla concupiscenza e l’amore al peccato, al vizio, al male: «L’uomo e il peccatore sono due cose distinte: l’uomo è opera di Dio, il peccatore è opera tua, o uomo. Distruggi ciò che tu hai fatto, affinché Dio salvi ciò che egli ha fatto. Quando comincia a dispiacerti ciò che hai fatto, allora cominciano le tue opere buone, perché condanni le tue opere cattive. Le opere buone cominciano col riconoscimento delle opere cattive. Operi la verità, e così vieni alla luce» (8).

La vera e autentica conversione che affretterà il Trionfo del Cuore Immacolato

Ecco la vera e autentica conversione che affretterà il Trionfo del Cuore Immacolato! Ecco la vera santità che ci porterà tante grazie e benedizioni e coincide con le richieste della Madonna stessa che continuamente rivolge a tutti nei suoi messaggi celesti. Il lavoro che si profila è quello di colpire il nostro io che si oppone a Dio, mirando a quelle “porzioni di morte”, a quelle “zone d’ombra” della nostra vita da cui procedono le opere di morte, opere che accrescono l’amor di noi stessi e delle creature e rintuzzano e mortificano la divina carità nella nostra anima. Queste opere di morte sono quelle di cui parla l’Apostolo nella lettera ai Galati: «Le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio» (Gal 5,19-21). La conclusione è chiara ed evidente: chi compie tali opere «non erediterà il regno di Dio» perché nulla di immondo entrerà nella Gerusalemme celeste: «Non entrerà in essa nulla d’impuro, né chi commette abominio o falsità, ma solo quelli che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello» (Ap 21,27).

È questo, allora, il senso della conversione: trasfigurarci in Cristo in vista del Paradiso che ci attende. Correggere la nostra vita in questo modo e in questo senso profondo, non vi è dubbio, accelererà il Trionfo. Se intendiamo realizzare il Trionfo il prima possibile dobbiamo rinunciare al peccato e diventare imitatori di Gesù e Maria. Il peccato ci espone alla minaccia di una catastrofe. Dobbiamo abbandonare il male e ogni affetto al peccato e fare in tutto la volontà di Dio. Ecco l’essenziale. Emendare la nostra vita è la condizione fondamentale per il rinnovamento del mondo. È questa la formula basilare che scolpisce appieno il senso della nostra cooperazione all’instaurazione del Trionfo del Cuore Immacolato di Maria.

Note:

1) A. Grasso, Perché appare la Madonna. Per capire le apparizioni mariane, Editrice Ancilla, Conegliano 2012, pp. 118-119.
2) Padre S. M. Manelli, FI, Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà, in Il Settimanale di Padre Pio, 24.03.2012.
3) Idem, Fatima tra passato, presente e futuro, in Maria Corredentrice. Storia e Teologia, Casa Mariana Editrice, Frigento 2007 (Bibliotheca Corredemptionis Beatæ Virginis Mariæ. Studi e ricerche, 10), vol. X, p. 234.
4)Tommaso da Kempis, La disciplina claustrale, c. III: Della vera conversione dell’uomo a Dio, che è il Sommo Bene.
5) San Josemaría Escrivá de Balaguer, Amici di Dio, Ares, Milano 2009, n. 217.
6) Padre S. M. Manelli, FI, Ascetica e Mistica nella Spiritualità Mariana, in Immaculata Mediatrix XII (3/2012) 324-326 [308-364].
7) Sant’Agostino, La città di Dio, Rusconi, Milano 1984, p. 643.
8) Idem, Commento al Vangelo di San Giovanni, omelia 12, n. 13.

Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria

O Vergine Santa, Madre di Gesù e Madre nostra, che sei apparsa a Fatima ai tre pastorelli per recare al mondo un messaggio di pace e di salvezza, io voglio accogliere e vivere questo tuo messaggio.

Mi consacro al tuo Cuore Immacolato, per appartenere così più perfettamente a Gesù. Aiutami, Madre cara, a vivere fedelmente questa mia consacrazione attraverso una devozione più fedele e sincera verso di te e una vita spesa nell’amore di Dio e dei fratelli.

In particolare, ti offro le preghiere, le azioni, i sacrifici di ogni giorno, in riparazione dei peccati miei e dei fratelli, con l’impegno di compiere il mio dovere quotidiano secondo la volontà del Signore.

Consacro al tuo Cuore Immacolato anche i miei familiari e tutte le persone che hai messo sul mio cammino, specialmente quelle che si sono raccomandate alle mie preghiere. Che possano sentire la tua vicinanza materna e con il tuo aiuto aprano il cuore alla Pace di Gesù!

Ti prometto di impegnarmi a recitare ogni giorno il Santo Rosario, o almeno una sua parte, contemplando i misteri della vita di Gesù e della tua vita.

Voglio vivere sempre da vero figlio tuo e cooperare perché tutti ti conoscano e amino come Madre di Gesù, vero Dio e unico nostro Salvatore. Amen!

Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria

Supplica alla Madonna di Fatima 

da: http://www.preghiereagesuemaria.it/suppliche/supplica%20alla%20madonna%20di%20fatima.htm

(per il 13 Maggio e il 13 Ottobre ore 12)

O Vergine Immacolata, in questo giorno solennissimo, e in quest’ora memoranda, in cui apparendo per l’ultima volta nelle vicinanze di Fatima a tre innocenti pastorelli, vi dichiaraste per la Madonna del Rosario e diceste d’essere venuta appositamente dal cielo per esortare i cristiani a cambiar vita, a far penitenza dei peccati e a recitare ogni giorno il S. Rosario, noi animati dalla vostra bontà veniamo a rinnovarVi le nostre promesse, a protestarVi la nostra fedeltà e ad umiliarVi le nostre suppliche. Volgete, o Madre amatissima, su di noi il vostro sguardo materno ed esauditeci. Ave Maria

 1 – O Madre nostra, nel vostro Messaggio ci avete prevenuti: «Una propaganda empia diffonderà nel mondo i suoi errori, suscitando guerre e persecuzione alla Chiesa. Molti buoni saranno martirizzati. Il S. Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno annientate». Tutto purtroppo si va tristamente verificando. La S. Chiesa, nonostante le immense effusioni di carità sulle miserie accumulate dalle guerre e dall’odio, viene combattuta, oltraggiata, coperta di scherno, impedita nella sua divina missione. I fedeli con parole mendaci, ingannati e travolti nell’errore dai senza Dio. O Madre tenerissima, pietà di tanti mali, date forza alla S. Sposa del vostro Divin Figliolo, che prega, combatte e spera. Confortate il S. Padre; sostenete i perseguitati per la giustizia, date coraggio ai tribolati, aiutate i Sacerdoti nel loro ministero, suscitate anime d’Apostoli; rendete fedeli e costanti tutti i battezzati; richiamate gli erranti; umiliate i nemici della Chiesa; conservate i fervorosi, rianimate i tiepidi, convertite gli infedeli. Salve Regina

 – O Madre benigna, se l’umanità si è allontanata da Dio, se errori colpevoli e perversioni morali col disprezzo dei divini diritti e l’empia lotta contro il S. Nome, hanno provocato la Divina Giustizia, noi non siamo senza colpa. La nostra vita cristiana non è ordinata secondo gl’insegnamenti della Fede del Vangelo. Troppa vanità, troppa ricerca del piacere, troppa dimenticanza dei nostri eterni destini, troppo attaccamento a ciò che passa, troppi peccati, hanno giustamente fatto gravare su di noi il pesante flagello di Dio. Diradate, o Madre, le tenebre del nostro intelletto, corroborate le nostre fiacche volontà, illuminateci, convertiteci e salvateci.

E pietà vi prenda anche delle nostre miserie, dei nostri dolori e dei nostri disagi per la vita quotidiana. O Madre buona, non guardate i nostri demeriti, ma la materna vostra bontà e venite in nostro soccorso. Otteneteci il perdono dei nostri peccati e dateci il pane per noi e le nostre famiglie: pane e lavoro, pane e tranquillità per i nostri focolari, pane e pace imploriamo dal vostro Cuore materno. Salve Regina

3 – Si ripercuote nell’anima nostra il gemito del Vostro Cuore Materno: «Bisogna che si emendino, che domandino perdono dei peccati, che non offendano più Nostro Signore, che è già tanto offeso. Sì, è il peccato, causa di tante rovine. è il peccato che rende infelici i popoli e le famiglie, che semina di spine e di lacrime il sentiero della vita. O Madre buona, noi qui ai vostri piedi ne facciamo una promessa solenne e fervorosa. Ci pentiamo delle nostre colpe e siamo confusi nel terrore dei mali meritati in vita e nell’eternità. E invochiamo la grazia della S. Perseveranza nel buon proposito. Custoditeci nel vostro Cuore Immacolato per non cadere in tentazione. è questo il rimedio di salvezza che ci avete indicato. «Il Signore per salvare i peccatori, vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato».

Dunque al Vostro Cuore Immacolato Dio ha affidato la salvezza del nostro secolo. E noi in questo Cuore Immacolato ci rifugiamo; e vogliamo che tutti i nostri fratelli erranti e tutti gli uomini vi trovino asilo e salvezza. Sì, o Vergine Santa, trionfate nei nostri cuori e fateci degni di cooperare ai trionfi del vostro Cuore Immacolato nel mondo. Salve Regina

– Permetteteci, o Vergine Madre di Dio, che noi rinnoviamo in questo momento la nostra Consacrazione e quella delle nostre famiglie. Sebbene tanto deboli noi promettiamo che lavoreremo, con l’aiuto Vostro, affinché tutti si consacrino al vostro Cuore Immacolato. E rinnovate su di noi e su questi nostri desideri e voti, quella materna Benedizione che ascendendo verso il Cielo, donaste al mondo.

Benedite il S. Padre, la Chiesa, il nostro Arcivescovo, i sacerdoti tutti, le anime che soffrono. Benedite tutte le nazioni, le città, le famiglie e gli individui che si sono consacrati al Vostro Cuore Immacolato, perché in esso trovino asilo e salvezza. In modo particolare benedite tutti coloro che hanno cooperato all’erezione del Vostro Santuario in Trani, e tutti i suoi associati sparsi in Italia e nel mondo, benedite poi con materno amore tutti coloro che disinteressatamente lavorano per la diffusione del Vostro culto e il trionfo al Vostro Cuore Immacolato nel mondo. Amen. Ave Maria

Novena alla Madonna di Fatima Pdf

SANTO ROSARIO con Meditazioni di FATIMA

Fonte sito web diocesi di S Marino- Montefeltro:

MEDITAZIONE-DEI-MISTERI-DEL-ROSARIO-ATTRAVERSO-IL-MESSAGGIO-DI-FATIMA