Pensiero del Giorno 17 marzo
17 Marzo
S A N G I U S E P P E – Modello di Preghiera
Pregare significa elevare l’anima a Dio Padre+Figlio+SpiritoSanto, ossia elevare la propria mente, il proprio cuore e la propria volontà e memoria a Dio direttamente, o a Gesù, alla Madonna, agli Angeli, ai Santi del Regno dei Cieli.
La Preghiera è l’attività più elevata dell’uomo perché avvicina la nostra anima a Dio e alle cose divine, donandoci le grazie di cui abbiamo bisogno per fare la Volontà di Dio sempre e in ogni cosa, durante tutta la nostra vita su questa terra.
Ma, quale è la Volontà di Dio per me?… Ecco la risposta precisa: è la tua santificazione. Così dice chiaramente san Paolo: «Questa è la Volontà di Dio: la vostra s a n t i f i c a z i o n e » (1 Ts 4, 3). Tutto il resto viene sempre dopo la s a n t i f i c a z i o n e.
In che cosa consiste la santificazione?
Consiste nell’ a m a r e, secondo il primo e massimo comandamento di Dio:
«Ama Iddio con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze» (Mt 22, 37).
Il secondo comandamento di Dio è simile al primo:
«Ama il prossimo tuo come te stesso» (Mt 22, 39).
Che cosa si oppone all’ a m o r e ?
Si oppone l’ e g o i s m o, che è la radice di ogni nostro peccato.
Come possedere l’ a m o r e e vincere l ‘ e g o i s m o ?
Con la Preghiera quotidiana, con i Sacramenti, con la penitenza, con le virtù praticate.
La Preghiera è la prima sorgente della nostra santificazione. Ricordiamo sempre la grande massima che dice:
Chi non prega si danna.
Chi prega poco e’ in pericolo di dannarsi.
Chi prega molto e bene si fa Santo!
Ecco San Giuseppe, il “Maestro” della santità che ci istruisce e illumina con la sua vita di preghiera, di molta preghiera fatta bene, che lo ha fatto diventare tutto Santo e grandissimo Santo, e che vuole insegnare anche a noi di dedicarci alla Preghiera e di impegnarci alla Preghiera quotidiana con la massima fedeltà d’amore anche penitente.
La Preghiera di san Giuseppe era intensa e fervida, tutta fissata con gli occhi su Gesù e sulla Madonna, a lui presenti e vicini, senza distogliersi né distaccarsi mai da loro, anche durante il lungo e faticoso lavoro giornaliero di falegname. Nel suo silenzio sempre raccolto interiormente, san Giuseppe, guardando Gesù e la Madonna, rendeva la sua preghiera tutta contemplativa, sperimentando così l’ amore divino che lo invadeva e lo possedeva dall’intimo, nel profondo della sua anima piena e sempre più piena di grazia divina.
O Beato San Giuseppe orante! Che cosa non potevi tu ottenere con la tua preghiera così umile e dolce, così pura e verginale, così ardente e bruciante di amore divino?
E’ a questa vita di preghiera-amore che dobbiamo cercare di arrivare tutti noi, con l’aiuto di san Giuseppe che è stato orante in ogni suo respiro e battito del cuore innamoratissimo di Gesù suo figlio verginale e di Maria sua sposa semprevergine!
S a n B e r n a r d o da C h i a r a v a l l e
“Cantore della Madonna” viene definito questo grandissimo Santo. Ma fu anche cantore di san Giuseppe, già allora, quando in Occidente non esisteva ancora la festività di san Giuseppe.
Si può ben dire che proprio San Bernardo, in alcune sue grandi Omelie cominciò a portare san Giuseppe fuori dal suo “silenzio”, per farlo onorare quanto merita anche davanti agli uomini, lui che era stato onorato da Dio quale padre e custode del Figlio suo, quale vergine sposo di Maria Vergine, Madre di Dio.
Anche della regalità di san Giuseppe scrisse San Bernardo dicendo che «Veramente della regale stirpe di Davide era Giuseppe, nobile di nascita, ma più nobile ancora per la sua virtù. Veramente figlio di Davide non solo per generazione, ma soprattutto per la fede, per la santità e per la sua devozione».
S a n L u i g i G u a n e l l a
Grandissime erano la fede e la devozione di San Luigi Guanella verso San Giuseppe, alla cui Preghiera egli affidò ogni sua opera spirituale e materiale con grande slancio, iniziando dalla povera e umile partenza per la costruzione di una nuova e grande Chiesa in onore di san Giuseppe, a Roma in via Trionfale.
E’ stato scritto, al riguardo, che «Don Luigi Guanella, da un’umile cappella rurale, provvisoriamente allora eretta in mezzo ai campi, toglieva l’immagine di san Giuseppe e accompagnato da pochi sacerdoti la portava a benedire il luogo dove si ponevano le fondamenta della nuova chiesa».
Dopo il Cuore Santissimo del Salvatore e il Cuore Immacolato di Maria Vergine, non ci può essere luogo più sicuro e più santo del Cuore purissimo di San Giuseppe: così pensava e diceva San Luigi Guanella.
Venerabile C o n s o l a t a B e t r o n e
Il 9 novembre dello stesso anno 1935, san Giuseppe, che aveva nominato padre al posto del suo genitore defunto, le dice: «Ti aiuterò nella tua missione e ti assisterò nell’ultimo momento. Sono il protettore dei moribondi ed il terrore dei demoni. Negli ultimi istanti della tua vita io sarò al tuo fianco spiritualmente, sensibilmente. Sei contenta?».
Il 26 novembre 1938, Gesù le disse: «Ti dono san Giuseppe come protettore fino all’ultimo respiro, affinché ti aiuti e ti prepari ad una santa morte». Ed ella diceva: «È così bello vivere con i miei tre: Gesù, la Vergine e san Giuseppe! Con Gesù, Maria e san Giuseppe si gode di un Paradiso anticipato».
S a n P i o da P i e t r e l c i n a
Tra i grandi convertiti, figli spirituali di San Pio da Pietrelcina, ci fu anche un attore cinematografico di valore, Carlo Campanini, al quale Padre Pio raccomandò di purificarsi e santificarsi dicendogli: «Impara ad affidare a san Giuseppe le cose tue … Affidagli i tuoi cari, i tuoi problemi e tutto te stesso …».
Inoltre, raccomandò a Carlo Campanini la pia pratica della recita del “Sacro Manto in onore di San Giuseppe”, con le preghiere legate a San Luigi Guanella, che anche Padre Pio aveva imparato a leggere da ragazzo, a Pietrelcina, magari ascoltandole anche dalle labbra della santa Mamma Giuseppina.
Da” Il Mese di San Giuseppe” di P Stefano M Manelli
Santa Giornata!!!
*Ottavo giorno della Novena a San Giuseppe