Pensiero del Giorno 18 aprile

Ave Maria!

“Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno” Mt 28,8-15

Mentre Marco riferisce soltanto lo sbigottimento delle donne all’annunzio della Risurrezione, Matteo completa notando che al timore si unì una “grande gioia e corsero a dare l’annunzio ai discepoli”.  Le donne, spinte dal loro amore, sono le prime ad andare al sepolcro all’alba della domenica, le prime a vederlo aperto e vuoto, le prime a sapere della Risurrezione; tuttavia esse non sono le destinatarie esclusive della grande notizia, ma piuttosto le messaggere. È importante che la Chiesa, costituita dal nucleo dei discepoli radunati intorno a Pietro, sia informata: «Andate in fretta a dire ai discepoli: è risuscitato dai morti, ed ecco vi precede in Galilea, là lo vedrete».

L’annunzio della nascita di Gesù è stato portato dagli angeli ai pastori, e l’annuncio della Risurrezione è dato dagli Angeli alle donne. Sono questi i gusti di Dio; per i suoi grandi messaggi sceglie di preferenza agli umili, i semplici «ciò che è disprezzato, ciò che è nulla per annientare le cose che sono, affinché nessuno possa gloriarsi».

D’altra parte la Chiesa è la depositaria e la dispensatrice dei misteri della Fede; tutto deve far capo a lei e deve essere garantito dalla sua autorità, particolarmente assistita dallo Spirito Santo.

Mentre le donne vanno a portare la lieta Novella «ecco Gesù venire incontro a loro dicendo: “Salute”» (Mt 28,9); ancora una volta hanno il primato: prima degli Apostoli vedono il maestro risorto, forse in premio della fedeltà con cui l’hanno seguito al Calvario, assistito alla Sepoltura e sono ritornate poi per rendere omaggio al suo corpo. Gesù le saluta e ripete quanto l’angelo aveva già detto: «Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».

E’ la prima volta che Gesù designa direttamente gli apostoli con nome di fratelli; ora che risorto da morte sta per ritornare al Padre, essi  gli sono più che mai fratelli: per la grazia di adozione, frutto del mistero pasquale e per la missione che dovranno svolgere nel mondo, continuando l’opera del Salvatore.

Intanto le donne, prostrate ai piedi del Risorto, li abbracciano, gesto che esprime l’amore la riverenza per Colui che, pur avendo innalzato gli uomini alla dignità dei suoi fratelli, è sempre il loro Dio.

Matteo riferisce un altro particolare e cioè i meschini maneggi dei sommi sacerdoti per occultare la risurrezione del Signore. Una vera frode a base di soldi. E mentre per avere nelle loro mani Gesù avevano offerto al traditore poche monete, ora per corrompere le guardie del sepolcro non trovano troppo impegnare «una forte somma di denaro» Mt 28, 12 Gli uomini, benché attaccati ai soldi, diventano capaci di spenderli quando ciò può servire a mantenere posizioni inique alle quali non vogliono rinunciare. I Giudei che non hanno creduto in Gesù vivente e operante miracoli in mezzo a loro, non credono neppure all’evidenza della sua Risurrezione e si fanno propagatori di falsità. Gesù risorto ha sconfitto il maligno; questi non prevarrà, tuttavia non cessa di ostacolare la verità seminando menzogne, lui che è «bugiardo e padre della menzogna». Come allora così oggi; perché la vittoria di Cristo, benché completa in se stessa non dispensa i suoi discepoli dalla tentazione dalla lotta. Ed è sempre vero che chi per partito preso non vuole credere, non cede neppure di fronte all’evidenza. Gesù l’ha detto: «Se non ascoltano Mosè e i profeti non si lasceranno persuadere neanche da uno che risuscita dai morti».

Assolutamente diverso l’atteggiamento dei discepoli. In un primo momento, sconvolti dalla grandezza del fatto, stentano a credere alla risurrezione ritenuta da alcuni fantasia di donne, ma appurato il fatto, ne diventano i testimoni più arditi. L’incredulità dei Giudei derivante dall’orgoglio è insanabile, quella invece dei discepoli, dovuta piuttosto allo smarrimento della mente umana difronte al divino, si muta presto In fede ardente.

Significativa, del resto, la testimonianza del quarto Evangelista, confermata da Luca: se alcuni hanno dubitato del messaggio delle donne, Pietro l’ha preso subito in considerazione e «levatosi, corse al Sepolcro» e come Giovanni «vide e credette». Il giorno stesso della Pentecoste, sarà proprio Pietro, a nome di tutti i discepoli, a testimoniare senza paura la Risurrezione davanti a quelli che avevano condannato Gesù e che lui stesso aveva tanto tenuto: «voi l’avete inchiodato per mano degli empi, e l’avete ucciso; ma Dio lo ha risuscitato sciogliendolo dai lacci della morte». Chi ha il cuore umile e retto, pure attraversando ore di dubbio, giunge sempre alle verità che Dio non cessa di offrire a tutti gli uomini.

Intimità Divina, P Gabriele di S. M Maddalena

Oh Gesù, risuscitando dai morti per divina potenza apristi a noi l’eternità e ci insegnasti le vie della vita… Prima che agli altri, apparisti alle timide donne; l’affetto della loro intensa devozione lo meritava. Successivamente ti facesti vedere da Pietro, dai due discepoli sulla via di Emmaus, dagli Apostoli radunati… così per 40 giorni apparendo in molte guise, e con loro mangiando e bevendo, ci illuminasti nella fede, ci sollevasti alla speranza, per accenderci finalmente nell’amore…

Beatissimi gli occhi che ti videro, o Signore! Ma felice sarò anch’io se un giorno potrò vedere la tua chiarezza più lucente del sole.

Cf. San Bonaventura, Il legno della vita 34-35, op. mist. p 113- 4

SANTA GIORNATA!