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Pensiero del Giorno 18 febbraio

Ave Maria!

“Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua” Mc 8,34-9,1

Ci troviamo nel contesto del Vangelo di ieri in cui San Pietro, dopo l’annuncio della Passione di Gesù, rifiuta quell’ annuncio di “Croce”, “morte”.

“Pretendere di sfuggire al dolore salutare che ci fa veramente calcare le orme del Maestro Divino non significa salvare la vita ma perderla, non significa provvedere all’anima ma compromettere la felicità eterna.

E che cosa gioverebbe guadagnare anche tutto il mondo, se dovesse perdersi l’anima? Che cosa potrebbe dare L’uomo in cambio dell’anima, una volta che l’avesse perduta?

Gesù parlo con vigore a San Pietro e a tutti, perché il rimprovero che gli aveva fatto l’Apostolo, dissuadendolo dal patire, rivelava in lui una grande deficienza spirituale: egli non voleva trovarsi coinvolto in un movimento di persecuzione, e l’aver sentito che il Maestro doveva subire la lotta dagli anziani, dai principi dei sacerdoti e dagli scribi, cioè dalla autorità allora costituita, l’aveva fatto tremare al pensiero di poter essere arrestato è sottoposto a processo.

Rifuggiva dal dolore e non voleva la Passione, rifuggiva dal compromesso legale e non voleva trovarsi in una persecuzione; egli rivelava fin da allora la debolezza del suo spirito che lo condusse a rinnegamento del maestro nella casa di Caifa.

Gesù Cristo alla sua ripugnanza oppose la legge dell’abnegazione cristiana, al suo timore oppose la necessità di non vergognarsi di lui e di confessarlo dinanzi agli uomini, minacciando, in caso opposto, di rinnegare Egli stesso, dinanzi al Padre, chi lo avesse rinnegato dinanzi a gli uomini. Commento ai Vangeli del Servo di Dio Don Dolindo Ruotolo

Per seguire Cristo è necessario rinnegare sé stessi, ossia combattere contro le inclinazioni negative della natura, i sette vizi capitali. Sottrarsi a questa lotta per assecondare le voglie della carne, vuol dire precludersi la via verso la salvezza eterna.

“Quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria anima”?

A fine giornata esaminiamoci e chiediamoci: Oggi quanto ho rinnegato me stesso?

Ho rinunciato di fare quella cosa che a me piace ma che Dio non gradisce?

Ho represso la vanagloria, l’orgoglio, l’ira, la lingua?

Santa Giornata!