Pensiero del giorno 21 maggio 2023

Mese di Maggio alla Madonna

Trattato della vera Devozione a Maria

[71] C’è una differenza totale tra servo e schiavo:
1) Il servo non dà al padrone tutto ciò che è, tutto ciò che ha e tutto ciò che può avere da altri o da se stesso. Lo schiavo, invece, gli si dà interamente, con quanto possiede e quanto può acquistare, senza nulla escludere.
2) Il servo esige un salario per i servizi che rende al padrone; invece lo schiavo non può pretenderne alcuno, qualunque sia il suo impegno, iniziativa e fatica nel lavoro.
3) Il servo può lasciare il padrone quando vuole, o almeno al termine del suo servizio; lo schiavo invece non ha diritto di abbandonarlo quando vuole.
4) Il padrone del servo non ha su di lui nessun diritto di vita e di morte, di modo che se lo sopprimesse come una delle sue bestie da soma, commetterebbe ingiusto omicidio. Invece, il padrone dello schiavo ha, per legge, diritto di vita e di morte su di lui, di modo che potrebbe venderlo a chi vuole o ucciderlo – mi si perdoni il paragone – come farebbe del proprio cavallo.
5) Infine, il servo è al servizio del padrone solo per un dato tempo; lo schiavo, invece, per sempre.

[72] Non c’è nulla tra gli uomini che faccia appartenere di più ad un altro, quanto la schiavitù. Similmente non c’è nulla fra i cristiani che faccia appartenere in modo più assoluto a Gesù Cristo e alla sua santa Madre quanto la schiavitù volontaria secondo l’esempio di Gesù Cristo stesso, che prese «la condizione di servo» per nostro amore, e della santa Vergine, che si disse serva e schiava del Signore. L’Apostolo si onora del titolo di servo di Cristo. Più volte, nella Scrittura, i cristiani sono chiamati servi di Cristo. Ora, secondo l’osservazione giustissima di un dotto, anticamente la parola servo (servus) stava ad indicare soltanto uno schiavo, perché non esistevano allora servi come quelli di oggi, dato che i padroni erano serviti solo da schiavi o da liberti. Per affermare inequivocabilmente che siamo schiavi di Gesù Cristo, il Catechismo di Trento si esprime con un termine preciso: mancipia Christi, schiavi di Cristo.

[73] Ciò detto, affermo che dobbiamo essere di Gesù Cristo e servirlo non solo come servi stipendiati, ma come schiavi affezionati che, mossi da un grande amore, si donano e si consacrano al suo servizio in qualità di schiavi per il solo onore di appartenergli. Prima del battesimo eravamo schiavi del demonio; ora il battesimo ci ha resi schiavi di Gesù Cristo. Ne consegue che i cristiani devono essere o schiavi del demonio o schiavi di Gesù Cristo.

[74] Ciò che ho detto in modo assoluto di Gesù Cristo, lo dico in modo relativo della Vergine santa. Gesù Cristo l’ha scelta per compagna indissolubile della sua vita, morte, gloria e potenza in cielo e in terra, e le ha quindi dato per grazia, rispetto alla sua divina Maestà, tutti gli stessi diritti e privilegi che egli possiede per natura. Dicono i santi: «Tutto ciò che conviene a Dio per natura, conviene a Maria per grazia». Poiché dunque, secondo loro, sono tutti e due di una medesima volontà e potere, tutti e due hanno gli stessi sudditi, servi e schiavi.

[75] Secondo il pensiero dei santi e di molti uomini insigni è lecito, dunque, chiamarsi e divenire schiavi d’amore della santissima Vergine per essere così più perfettamente schiavi di Gesù Cristo. La Vergine santa è il mezzo del quale nostro Signore si è servito per venire sino a noi; ed è anche il mezzo di cui noi dobbiamo servirci per andare a lui. Ella, infatti, non è come le altre creature, le quali, se ad esse ci affezioniamo, anziché avvicinarci a Dio, potrebbero allontanarcene. L’inclinazione più forte di Maria è di unirci a Gesù Cristo suo figlio, così come il desiderio più forte del Figlio è che si vada a lui per mezzo della sua santa Madre. In tal modo gli si fa onore e piacere, come farebbe onore e piacere al re chi si facesse Schiavo della regina per essergli perfettamente suddito e schiavo. Ecco perché i santi Padri e san Bonaventura dopo di loro, dicono che la Vergine Maria è la strada per arrivare al Signore.

[76] Inoltre, se, come ho già detto, la Vergine santa è regina e sovrana del cielo e della terra, non avrà altrettanti sudditi e schiavi quante sono le creature? – si chiedono sant’Anselmo, san Bernardo, san Bernardino e san Bonaventura. Non è forse giusto che fra tanti schiavi per forza ve ne siano di quelli per amore, che scelgano Maria come loro sovrana? Come! Gli uomini e i demoni hanno i loro schiavi volontari, e Maria non ne avrebbe alcuno? Come! Un re si stima onorato che la regina consorte abbia degli schiavi, su cui possa esercitare un diritto di vita e di morte – l’onore e il potere dell’uno, infatti, è l’onore e il potere dell’altra – e si potrebbe credere che Nostro Signore non sarebbe contento che abbia degli schiavi Maria, la sua santa Madre, alla quale egli, come il migliore dei figli, ha comunicato tutta la sua potenza? Avrebbe egli meno rispetto e amore per sua madre che Assuero per Ester e Salomone per Betsabea? Chi oserà dirlo o anche solo pensarlo?

Fioretto:

Nel trattare con i nostri cari rendiamoci più pazienti e dolci, pronti a fare lietamente senza lamentarci qualche servizio immaginandoci che lo stessimo facendo per la nostra Signora Maria Santissima.

Terzo giorno della Novena:

http://www.divinarivelazione.org/novena-di-pentecoste-3-giorno/

 

Solennità dell’Ascensione!

SANTA GIORNATA!