Pensiero del giorno 23 dicembre 2023

 

Ottavo Giorno della Novena di Natale

Secondo sermone nella vigilia del Natale del Signore

Sul canto che annuncia:”0 Giuda e Gerusalemme..”(Resp)

 

Le tre unioni: uomo e Dio

E per prima cosa guarda con ammirazione la creazione l’ordine e la disposizione delle cose, cioè quanta potenza ci sia nella creazione, quanta sapienza nella disposizione, e nella composizione quanta bontà. Guarda nella creazione come sono state create con potenza molte cose e molto grandi; nella disposizione guarda con quanta sapienza sono state ordinate tutte le cose; nella bontà guarda con quanta benevolenza siano state connesse insieme le cose più alte e le più umili, con una carità tanto degna d’amore quanto di meraviglia. Ha mescolato insieme a questo fango terreno la forza vitale, come avviene negli alberi, nei quali si esprime (viene fuori) la grazia nelle foglie la bellezza nei fiori, e nei frutti il gusto e la medicina. E non contento di questo aggiunse anche al nostro fango la sensibilità, come nelle bestie, che non solo hanno la vita, ma anche sentono, con la vivacità dei cinque sensi. Volle anche onorare di più il nostro fango, e immise in esso la forza razionale, come negli uomini, che non solo vivono e sentono, ma anche discernono tra l’utile e l’inutile tra il bene e il male, tra il vero e il falso. E volle anche innalzare le nostre realtà più deboli con una gloria più abbondante, e la sua maestà si fece piccola (contraxit) per congiungere quello che aveva di meglio, cioè se stesso, con il nostro fango e fossero uniti insieme in una sola persona, Dio e il fango, la maestà e la debolezza, una così grande umiltà e una così immensa grandezza. Non c’è nulla di più grande di Dio, e nulla di più umile del fango, e tuttavia con una così grande condiscendenza Dio è disceso nel fango, e con una così grande dignità il fango è asceso fino a Dio in modo che si creda che tutto ciò che Dio ha compiuto in lui lo abbia compiuto il fango, e tutto ciò che il fango ha sofferto si dica che l’abbia sofferto Dio in lui, per il mistero di una alleanza tanto indicibile quanto incomprensibile.

E fa attenzione che come in quell’unico Dio divinità vi è la trinità delle persone e l’unità della sostanza, così in questa speciale fusione c’è la trinità delle sostanze e l’unità della persona, e come là le persone non dividono l’unità, e l’unità non diminuisce la trinità, così anche qui la persona non confonde le sostanze, e le sostanze non distruggono l’unità della persona. Quella suprema Trinità ci ha offerto la realtà di quest’altra trinità; opera meravigliosa, opera singolare tra tutte e al di sopra di tutte le sue opere.

II Verbo e l’anima e la carne si sono unite insieme in una sola persona, e queste tre cose sono una cosa sola, e questa cosa sola sono tre, non nella confusione delle sostanze ma nell’unità della persona.

Questa è la prima e la più eccellente delle tre unioni. Uomo: accorgiti che sei fango, e non essere superbo, accorgiti che sei unito a Dio, e non essere ingrato.

Verginità e fecondità

La seconda unione è della Vergine e della Madre, degna di stupore ed eccezionale. Dall’inizio del mondo non si è mai sentito dire che una vergine partorisca e che sia madre una che rimane vergine.

Mai, secondo l’ordine delle cose, c’è verginità dove si parla di fecondità, né fecondità dove si parla di, verginità. Costei è la sola in cui verginità e fecondità si sono incontrate. Là per sempre avvenne ciò che non era mai avvenuto né avverrà in eterno, poiché non se n’è vista una prima che fosse simile a lei, e non ce n’è che la seguirà.

La terza unione è della fede e del cuore umano, e questa, se anche è inferiore alla prima e alla seconda non è forse meno forte. E’ meraviglioso come il cuore umano abbia sottomesso la fede a queste due realtà come abbia potuto credere che Dio fosse uomo e che fosse vergine colei che aveva partorito.

Come non possono fondersi il ferro e la creta, così anche queste due come non possono essere unite insieme se non le lega la colla dello Spirito di Dio? Dobbiamo forse credere che è Dio colui che viene posto nella mangiatoia, che vagisce nella culla, che è soggetto a tutte le necessità dei bambini, che viene flagellato, che riceve sputi, che viene crocifisso, che viene posto nel sepolcro e chiuso tra due pietre, lui l’altissimo e l’immenso? E sarà forse vergine colei che allatta il bimbo, colei che ha nel marito un compagno assiduo, nel pranzo, nel letto, che la conduce in Egitto, la riconduce dall’Egitto e che solo con lei da sola compie un viaggio così lungo e così segreto? Come potrà convincersi di questo l’umanità, e tutta la creazione? E tuttavia se ne è convinto in modo così facile, così potente che la stessa moltitudine di coloro che credono questo lo rende credibile per me. Giovani e vergini, anziani e più giovani preferiscono morire di mille morti che venir meno a questa fede anche per un solo momento.

Preghiera a Maria e Giuseppe

Maria santissima, madre di Gesù e madre

nostra, glorioso patriarca san Giuseppe, padre

putativo di Gesù, accompagnateci in

questa novena che desideriamo fare in vostra

compagnia perché sia gradita a Gesù e

giovi al bene delle anime.

Aiutateci a preparare tutto l’occorrente per

il prossimo Natale del Verbo incarnato nel-

la grotta di Betlemme. Egli desidera trovare

cuori che lo accolgano, che lo custodiscano,

lo riscaldino e lo confortino. Oggi pensiamo

di preparare il fuoco e il lume. Il primo sarà

formato dallo stesso legno della culla; il secondo

sarà alimentato con l’olio degli ulivi

del Getsemani. Amen.

Promessa a Gesù bambino

O dolcissimo bambino Gesù, che per amor

nostro volesti nascere povero, misero, privo

di tutto, esposto al freddo e a tutti i patimenti,

desideriamo preparare tutto ciò che

può confortarti e consolarti nel tuo Natale,

mediante l’esercizio delle virtù cristiane. Oggi,

con l’aiuto della tua grazia, ci impegniamo

a preparare il fuoco e il lume. Per questo

promettiamo di essere umili nei rapporti con

gli altri, pregare la tua Immacolata Madre

per ottenere il dono dell’umiltà (vedi sotto) e

fare visita al Ss.mo Sacramento.

O Spirito Santo, aiutaci a preparare questo

dono per il prossimo Natale, ma soprattutto

rinnovaci nell’intimo del cuore. Amen.

Preghiera al Santo del giorno

O gloriosi Angeli, che dopo aver portato ai

pastori il lieto annunzio della nascita del

Salvatore elevaste il vostro cantico glorificando

Dio e annunciando la pace agli uomini

amati dal Signore, aiutateci a prepararci

degnamente al Natale, perché Gesù rinasca

nei nostri cuori con la sua grazia, col suo

amore e con la sua divina presenza regni in

tutti noi. Amen.

Pater, Ave e Gloria

Invocazione del giorno

O Re delle genti, vieni a salvare l’uomo

che hai plasmato dal fango!

Alla Santissima Vergine Maria
per ottenere l’umiltà
O Vergine Santissima, che pur essendo piena di
grazia, benedetta fra tutte le donne e concepita
senza peccato originale, ti considerasti l’umile
serva del Signore, concedi a noi la grazia dell’umiltà
interiore, assieme alla contrizione dello
spirito. Tu che con la tua umiltà facesti scendere
Dio dal cielo sulla terra attirandolo nel tuo
purissimo seno, infondi nel nostro cuore una
sincera umiltà.
Te lo chiediamo per quell’ umiltà che ti fece Madre
di Dio e per la divina maternità che fu il
frutto della tua umiltà. Te lo chiediamo per
amore di Gesù tuo unigenito figlio che amò ed
insegnò la virtù della santa umiltà.
O Madre santa, fa che ci prepariamo al santo
Natale di Gesù con la pratica dell’umiltà interiore
ed esteriore, riconoscendo sempre il nostro
nulla, e mettendoci sempre all’ultimo posto,
secondo l’insegnamento del Signor nostro
Gesù Cristo. Amen.

Fonte: Sant’Annibale Maria Di Francia, Novena di Natale, Curia Generalizia dei Rogazionisti – Roma

 SANTA GIORNATA!