Pensiero del giorno 23 maggio 2023

 

Mese di maggio alla Madonna

Trattato della Vera devozione a Maria

PARTE TERZA
LA PERFETTA CONSACRAZIONE A GESÙ CRISTO
CAPITOLO PRIMO

CONTENUTI ESSENZIALI DELLA CONSACRAZIONE

[120] Tutta la nostra perfezione consiste nell’essere conformi, uniti e consacrati a Gesù Cristo. Perciò la più perfetta di tutte le devozioni è incontestabilmente quella che Ci conforma, unisce e consacra più perfettamente a Gesù Cristo. Ora, essendo Maria la creatura più conforme a Gesù Cristo, ne segue che tra tutte le devozioni, quella che consacra e conforma di più un’anima a Nostro Signore è la devozione a Maria, sua santa Madre, e che più un’anima sarà consacrata a lei, più sarà consacrata a Gesù Cristo. La perfetta consacrazione a Gesù Cristo, quindi, altro non è che una consacrazione perfetta e totale di se stessi alla Vergine santissima e questa è la devozione che io insegno. O, in altre parole, essa è una perfetta rinnovazione dei voti e delle promesse del santo battesimo.

1. Consacrazione perfetta e totale

[121] Questa devozione consiste, dunque, nel darsi interamente alla santissima Vergine allo scopo di essere, per mezzo suo, interamente di Gesù Cristo. Bisogna darle: 1. il nostro corpo, con tutti i suoi sensi e le sue membra;
2. la nostra anima, con tutte le sue facoltà;
3. i nostri beni esterni, cosiddetti di fortuna, presenti e futuri;
4. i nostri beni interni e spirituali, vale a dire i nostri meriti, le nostre virtù e le nostre buone opere passate, presenti e future. In breve, bisogna darle tutto quanto abbiamo nell’ordine della natura e della grazia e tutto quanto potremo avere nell’ordine della natura, della grazia o della
gloria. E ciò senz’alcuna riserva, nemmeno di un soldo, di un capello e della minima buona azione. E ciò per tutta l’eternità e senza pretendere né sperare altra ricompensa per la nostra offerta e il nostro servizio che l’onore di appartenere a Gesù Cristo per mezzo di Maria e in Maria, quand’anche questa amabile sovrana non fosse, come lo è sempre, la più generosa e la più riconoscente delle creature.

[122] Qui bisogna notare che vi sono due aspetti nelle buone opere che facciamo: la soddisfazione e il merito, ossia il valore soddisfattorio o impetratorio e il valore meritorio… Il valore soddisfattorio o impetratorio di una buona opera è la stessa azione in quanto soddisfa alla pena dovuta al peccato, od ottiene qualche nuova grazia. Il valore meritorio o il merito è la stessa buona azione in quanto merita la grazia e la gloria eterna… Ora, nella consacrazione di noi stessi alla Vergine santa, noi diamo tutto il valore soddisfattorio, impetratorio e meritorio, cioè le soddisfazioni e i meriti di tutte le buone opere. A lei diamo i nostri meriti, grazie e virtù non perché li comunichi ad altri – per essere precisi, i nostri meriti, grazie e virtù sono incomunicabili e solo Gesù Cristo, nostro garante presso il Padre, poté comunicarci i suoi meriti – ma perché ce li conservi, aumenti e abbellisca, come diremo più avanti. Le diamo le nostre soddisfazioni perché le comunichi a chi meglio le sembrerà e per la maggior gloria di Dio.

[123] Ne traggo queste conseguenze:
1) Con tale forma di devozione si offre a Gesù Cristo, nel modo più perfetto, cioè per le mani di Maria, tutto quanto gli si può dare e molto più che con le altre forme di devozione, nelle quali si dà solo una parte o del proprio tempo, o delle buone opere, o delle soddisfazioni e mortificazioni. Qui, invece, tutto viene dato e consacrato, perfino il diritto di disporre dei beni interni e delle soddisfazioni che si guadagnano di giorno in giorno con le buone opere. Ciò non avviene in nessun Istituto religioso. In questi si danno a Dio i beni di fortuna col voto di povertà; i beni del corpo col voto di castità; la propria volontà col voto di obbedienza e, qualche volta, anche la libertà del corpo col voto di clausura. Non si danno, però, la libertà o il diritto naturale di disporre delle proprie buone opere e nemmeno ci si spoglia totalmente di quel che il cristiano possiede di più prezioso e di più caro: i propri meriti e le proprie soddisfazioni.

[124] 2) Chi si è consacrato e sacrificato volontariamente a Gesù Cristo per le mani di Maria, non può disporre del valore di alcuna delle sue buone opere. Tutto ciò che soffre, tutto ciò che pensa, dice e fa di bene appartiene a Maria ed ella può disporne secondo il volere del Figlio e alla maggior gloria di lui. Tuttavia questa indipendenza non pregiudica in alcun modo i doveri di stato in cui uno si trova, o potrà trovarsi in seguito: per esempio, gli obblighi di un sacerdote che, per ufficio o per diverso motivo, deve applicare il valore soddisfattorio e impetratorio della santa Messa ad una particolare intenzione. Infatti questa offerta è compiuta in conformità all’ordine voluto da Dio e ai doveri del proprio stato.

[125] 3) Con questa forma di devozione ci si consacra nello stesso tempo alla Vergine santa e a Gesù Cristo: a Maria, come al mezzo perfetto che Gesù Cristo ha scelto per unirsi a noi e unirci a Lui; a nostro Signore, come al nostro fine ultimo, cui dobbiamo tutto ciò che siamo, perché è nostro Redentore e nostro Dio.

2. Rinnovazione perfetta delle promesse battesimali

[126] Ho detto che questa forma di devozione può benissimo definirsi una perfetta rinnovazione dei voti o promesse del santo battesimo. Ogni cristiano, infatti, prima del battesimo era schiavo del demonio, poiché gli apparteneva. Nel battesimo, di propria bocca o per mezzo del padrino e della madrina, egli ha rinunciato solennemente a Satana, alle sue seduzioni ed alle sue opere ed ha scelto per padrone e sovrano signore Gesù Cristo, al fine di dipendere da lui in qualità di schiavo d’amore. E precisamente ciò che avviene nella presente devozione: si rinuncia (com’è notato nell’atto di consacrazione) al demonio, al mondo, al peccato ed a se stessi e ci si dà interamente a Gesù Cristo per le mani di Maria. E si fa pure qualche cosa di più. Nel battesimo si parla, d’ordinario, per bocca di altri, cioè del padrino e della madrina, e ci si dona a Gesù Cristo soltanto per mezzo di un rappresentante. Con questa devozione si agisce invece di persona, volontariamente e con conoscenza di causa. Nel battesimo non ci si dona a Gesù Cristo per le mani di Maria, almeno in maniera esplicita; né si dà a Gesù Cristo il valore delle nostre buone azioni. Perciò dopo il battesimo, si rimane perfettamente liberi di applicare detto valore a chi si vuole o conservarlo per se stessi. Con questa devozione, invece, ci si dona esplicitamente a Nostro Signore per le mani di Maria e a lui si consacra il valore di tutte le proprie azioni.

Fioretto:

Prepariamoci a fare la nostra Consacrazione a Maria o a rinnovarlaseguendo un corso di preparazione.

oggi onoriamo Maria SS.ma con la recita di 3 Ave Maria e ogni volta baceremo la terra in riparazione dei peccati.

Ripetiamo: Maria, Madre mia, rinuncio ame e mi consacro a te.

Quinto giorno della Novena di Pentecoste

Novena di Pentecoste 5° giorno