Pensiero del giorno 24 maggio 2023
Mese di maggio alla Madonna
Trattato della Vera Devozione a Maria
PARTE TERZA – CAPITOLO QUINTO (seconda parte)
ESPRESSIONI E IMPEGNI DELLA CONSACRAZIONE
B. ATTEGGIAMENTI INTERIORI
[257] Oltre le pratiche esterne di questa devozione – che ho riferite e che non bisogna omettere, né per negligenza né per disprezzo, per quanto lo stato e le condizioni di ciascuno lo consente -, ecco ora alcune pratiche interiori molto santificanti per coloro che lo Spirito Santo chiama ad un’alta perfezione. Per dirlo in due parole, esse consistono nel compiere tutte le proprie azioni per mezzo di Maria, con Maria, in Maria e per Maria, per compierle più perfettamente per mezzo di Gesù, con Gesù, in Gesù e per Gesù.
1. Tutto per mezzo di Maria: agire secondo lo spirito di Maria
[258] Bisogna compiere le azioni per mezzo di Maria. Bisogna cioè obbedire in ogni azione e lasciarsi muovere in ogni azione dal suo spirito, che e il santo Spirito di Dio. «Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio»; coloro che sono guidati dallo spirito di Maria sono figli di Maria e per conseguenza figli di Dio – come abbiamo mostrato -. Fra i tanti devoti di Maria, solo quelli che si lasciano guidare dal suo spirito sono veri e fedeli devoti. Ho detto che lo spirito di Maria e lo Spirito di Dio. Lei, infatti, non si lascio mai condurre dallo spirito proprio, ma sempre dallo Spirito di Dio, il quale se ne rese talmente padrone da diventare lo spirito stesso di Maria. Perciò sant’Ambrogio dice: «L’anima di Maria sia in ciascuno per glorificare il Signore; lo spirito di Maria sia in ciascuno per esultare in Dio». Come è felice una persona, quando sull’esempio del buon fratello gesuita Rodriguez, morto in odore di santità, e tutta posseduta e mossa dallo spirito di Maria! Lo spirito di Maria e soave e forte, zelante e prudente, umile e coraggioso, puro e fecondo.
[259] Perché l’anima si lasci veramente guidare da questo spirito di Maria, deve compiere quanto segue. 1) Prima dell’azione – per esempio prima della meditazione, della celebrazione o ascolto della santa Messa, prima della comunione… – bisogna rinunciare allo spirito proprio, al proprio modo di vedere e di volere. Infatti, le tenebre del nostro spirito e la malizia del nostro volere e operare, per quanto possano apparirci buoni, se assecondati, frappongono ostacolo al santo spirito di Maria. 2) Bisogna consegnarsi allo spirito di Maria, per essere mossi e guidati secondo il suo volere. Bisogna mettersi docilmente fra le sue mani verginali, come uno strumento fra le mani dell’operaio, come un liuto fra le mani di un abile suonatore. Bisogna perdersi e abbandonarsi in lei, come una pietra che si getta nel mare. Ciò si fa semplicemente e in un istante con una sola occhiata dello spirito e un lieve movimento della volontà, o anche con una breve frase, per esempio: «Rinuncio a me e mi dono a te, mia cara Madre». Benché non si provi nessuna dolcezza sensibile in tale atto di unione, esso rimane vero, cosi come rimane vero che apparterrebbe al demonio uno che dicesse – Dio non voglia! – «mi do al demonio» con la stessa sincerità, benché non avverta nessun cambiamento sensibile. 3) Di tanto in tanto, durante e dopo le azioni, bisogna rinnovare il medesimo atto di offerta e di unione. Tanto più frequentemente ciò avviene e tanto più presto si giunge alla santità e all’unione con Cristo. Tale unione segue sempre necessariamente quella con Maria, perché lo spirito di Maria è lo spirito di Gesù.
2. Tutto con Maria: agire imitando Maria
[260] Bisogna compiere le proprie azioni con Maria. Bisogna cioè agire guardando a Maria come al modello perfetto di ogni virtù e santità, plasmato dallo Spirito Santo in una semplice creatura, perché lo imitassimo secondo le nostre povere capacità. In ogni azione, dunque, dobbiamo chiederci come l’ha compiuta o la compirebbe Maria se fosse al nostro posto. A tale scopo dobbiamo studiare e meditare tutte le grandi virtù da lei esercitate nel corso della sua vita. In modo particolare: 1. La fede viva con la quale credette senza esitare alla parola dell’angelo. E credette fedelmente e con costanza fino ai piedi della croce sul Calvario. 2.
L’umiltà profonda per cui preferì sempre il nascondimento, il silenzio, l’obbedienza in tutto e l’ultimo posto. 3. La purezza del tutto divina, che non ebbe e non avrà mai l’uguale sulla terra. Lo ripeto ancora. Si ricordi che Maria e il grande ed unico stampo di Dio, atto a modellare immagini viventi di Dio, con poca spesa e poco tempo. Chi trova questo stampo e vi si getta dentro, viene presto trasformato in Gesù Cristo, che questo stampo rappresenta al naturale.
3. Tutto in Maria: agire intimamente uniti a Maria
[261] Bisogna compiere le proprie azioni in Maria. Per capire bene questo esercizio interiore occorre ricordare: 1) La Vergine santissima e il vero paradiso terrestre del nuovo Adamo. L’antico paradiso terrestre era semplicemente una sua figura. In questo paradiso terrestre si trovano ricchezze, bellezze, rarità e dolcezze inesplicabili, lasciate in esso dal nuovo Adamo, Gesù Cristo. In questo paradiso egli prese le sue compiacenze per nove mesi, opero le sue meraviglie e dispiego le sue ricchezze con la magnificenza di un Dio. Questo luogo santissimo si compone tutto di terra vergine e immacolata. Con essa fu plasmato puro e senza macchia, e in essa attinse nutrimento il nuovo Adamo, per opera dello Spirito Santo che vi abita. In questo paradiso terrestre si trovano realmente l’albero di vita che porto Gesù Cristo, il frutto di vita e l’albero della conoscenza del bene e del male, che diede la luce al mondo. In questo luogo divino si trovano alberi piantati dalla mano di Dio e irrorati dalla sua rugiada, che hanno prodotto e producono ogni giorno frutti di sapore divino. Vi sono aiuole smaltate di splendidi e svariati fiori di virtù, che emanano un profumo tale da inebriare perfino gli angeli. Vi sono verdi prati di speranza, torri inespugnabili di fortezza, case incantevoli di fiducia… Solo lo Spirito Santo può far conoscere la verità nascosta sotto queste figure di cose materiali. In questo luogo si trovano l’aria non inquinata della purezza, il bel giorno senza notte dell’umanità santa, il bel sole senza ombre della divinità, la fornace sempre viva della carità dove il ferro s’infoca e si trasforma in oro, il fiume dell’umiltà che, nascendo da terra, si divide in quattro rami – le quattro virtù cardinali – ed irriga tutto questo luogo d’incanto.
[262] 2) Per bocca dei santi Padri, lo Spirito Santo chiama, inoltre, Maria: 1 – la porta orientale, da cui il sommo sacerdote Gesù Cristo entra ed esce nel mondo. Per mezzo di lei vi entro la prima volta, per mezzo di lei vi tornerà la seconda. 2 – il santuario della Divinità, il riposo della Santissima Trinità, il trono di Dio, la città di Dio, l’altare di Dio, il tempio di Dio, il mondo di Dio. Tutti titoli ed elogi verissimi, rispetto alle varie meraviglie e grazie operate dall’Altissimo in Maria. Quali ricchezze e quale gloria! Quale piacere e quale felicita poter entrare e rimanere in Maria, dove l’Altissimo ha posto il trono della sua gloria suprema!
[263] Purtroppo, quanto e difficile a peccatori come noi avere il permesso, la capacita e la luce per entrare in un luogo così alto e santo, custodito non già da un cherubino, come l’antico paradiso terrestre, ma dallo stesso Spirito Santo, che ne e diventato il padrone assoluto. Di Maria egli dice: «Giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata». Maria e un giardino chiuso! Maria e fontana sigillata! I miseri figli di Adamo ed Eva, cacciati dal paradiso terrestre, possono entrare in quest’altro soltanto per una grazia speciale dello Spirito Santo che devono meritare.
[264] Dopo aver ottenuto con la propria fedeltà questa grazia eccezionale, bisogna abitare nel bell’interno di Maria con compiacenza, in esso riposarsi in pace, appoggiarsi con fiducia, nascondersi con sicurezza e perdersi senza riserva. Così, in questo seno verginale, l’anima: 1) sarà nutrita con il latte della sua grazia e della sua materna misericordia; 2) troverà liberazione da turbamenti, timori e scrupoli; 3) rimarrà al sicuro da ogni nemico: dal demonio, dal mondo e dal peccato, ai quali non è mai stato consentito di entrarvi. Per questo ella dice: «Chi compie
le mie opere non peccherà». Ciò significa che non commetterà peccato considerevole chi rimane spiritualmente nella santa Vergine. 4) sarà formata in Gesù Cristo e Gesù Cristo sarà formato in lei, perché il seno di Maria – avvertono i Padri – è la sala dei misteri divini, in cui sono stati formati il Cristo e tutti gli eletti: «L’uno e l’altro è nato in essa».
4. Tutto per Maria: agire al servizio di Maria
[265] Infine, bisogna compiere tutte le proprie azioni per Maria. Infatti, chi si è dedicato completamente al suo servizio, è giusto che compia tutto per lei come farebbe un domestico, un servo ed uno schiavo. Questo non vuol dire che Maria viene considerata come l’ultimo fine del nostro servizio. Questo fine ultimo è solo Gesù Cristo. Si prende invece Maria come fine prossimo, ambiente misterioso e mezzo facile per incontrarlo. Da buon servo e schiavo, non bisogna starsene in ozio. Si deve, al contrario, – con la sua protezione – intraprendere e realizzare cose grandi per questa augusta sovrana. Bisogna sostenere i suoi privilegi quando sono contestati, difendere la sua gloria quando viene denigrata, attirare tutti – in quanto è possibile – al suo servizio e a questa vera e solida devozione. Bisogna parlare e gridare contro coloro che abusano della sua devozione per oltraggiarle il Figlio e nello stesso tempo, bisogna stabilire questa vera devozione. In ricompensa di tali piccoli servizi non si deve pretendere altro che l’onore di appartenere ad una principessa così amabile e la felicita di essere da lei uniti a Gesù, suo Figlio, con un vincolo indissolubile nel tempo e nell’eternità! Gloria a Gesù in Maria! Gloria a Maria in Gesù! Gloria a Dio solo!
Fioretto:
Immaginiamoci durante la giornata di avere Maria accanto a noi, che lavora con noi, siede vicino a noi, ecc…
Chiediamoci prima di ogni cosa: “Come farebbe la Madonna? Cosa direbbe la Madonna?”
Sesto Giorno della novena di Pentecoste