Pensiero del giorno 3 agosto
Ave Maria!
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, partito da Genesaret, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidóne. Ed ecco una donna cananea, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: “Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio”. Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i discepoli gli si accostarono implorando: “Esaudiscila, vedi come ci grida dietro”. Egli rispose: “Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele”. Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui dicendo: “Signore, aiutami!”. Ed egli rispose: “Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini”. “È vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni”. Allora Gesù le replicò: “Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri”. E da quell’istante sua figlia fu guarita.
UNA RIFLESSIONE PER TE
Se la preghiera è insistente, come ci assicura il Signore, si viene esauditi: è il caso della donna cananea del Vangelo di oggi. Di fronte a questo episodio viene da chiedersi se davvero tutto è già scritto, stabilito, se il Signore non deroghi mai ai suoi piani. Ma, il problema è davvero molto arduo per risolverlo in questo nostro incontro quotidiano. Infatti, “chi mai ha conosciuto i pensieri del Signore, o chi è stato suo consigliere?”. Lasciamoci guidare dalla Sua Parola e facciamoci prendere dal sentimento di abbandono fiducioso che ravvisiamo nella donna cananea. Imploriamo, “scocciamo” Dio nella certezza di essere esauditi in modi e tempi a noi sconosciuti. Quanti hanno fatto l’esperienza della preghiera di domanda sanno che non sempre hanno ricevuto ciò che chiedevano, ma che la fede nel chiedere ha espresso nuove e inattese forme di risposta. L’importante è non lasciarsi prendere dallo scoraggiamento e dalla sfiducia, come accadeva spesso agli Israeliti. Il senso di non gestire più la propria vita e di averla messa in mano a Qualcuno che non adempie le promesse è una constatazione che sovente capita di fare. È una forma di orgoglio da cui dovremmo liberarci per dare spazio all’abbandono nelle mani di un Padre che ha un metro di misura diverso dal nostro e le cui vie sono sì inaccessibili ma altresì cariche di misericordia e ricche di bene per tutti. Potremmo sintetizzare dicendo: più fede e meno “capricci”: è questo che crea delle persone adulte, in grado di pregare con le parole insegnateci da Gesù.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno. Non va bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cani. Che durezza! Eppure questa durezza smuove la donna: ha ragione, il Maestro, passiamo il tempo lontani da Dio ma quando ci serve aiuto per un dolore improvviso, per una malattia, subito ci scopriamo devoti e sgraniamo giaculatorie. Siamo dei cani quando trattiamo Dio come un potente da corrompere e non meritiamo attenzione. Dio si deve occupare dei suoi figli, di coloro, cioè che lo ascoltano e lo servono con verità. Ma la donna non se ne va offesa e lo schiaffo in pieno volto la apre al confronto: sì, ha ragione il Maestro. Basta questo atteggiamento per far cambiare idea a Gesù. Questa mattina ti invito a meditare sul tuo rapporto con Dio. Come é? Sei un figlio o un mendicante? Nella preghiera, rivolgiti al Signore con le parole del profeta Geremia: Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge. Ascoltate, genti, la parola del Signore, annunciatela alle isole più lontane e dite: «Chi ha disperso Israele lo raduna e lo custodisce come un pastore il suo gregge». Amen.
BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.
Don Mario