Pensiero del giorno 5 agosto 2023

Ave Maria!

Primo SABATO del Mese

SK 605

Ai fratelli Ruffino Majda, Venanzio Zarzeka e Efrem Szuca, Niepokalanòw, Mugenzai no Sono, dopo il 10 XI 1934
Maria!

Cari Figli,
Sono molto contento che il libretto Ku większej miłości Niepokalanej2 plasmerà i cuori dei fratelli sul modello del Cuore dell’Immacolata, o piuttosto fonderà i loro cuori con il Cuore Immacolato di Lei. A dire il vero, non sarà il libro, ma l’Immacolata stessa a compiere questo “quasi miracolo”; tuttavia esso sarà di aiuto mediante le parole umane, anche se esse non sono adeguate e se permettono soltanto un grado di approfondimento limitato, perché tutto ciò che è creato ha in se stesso dei limiti e si sviluppa sempre più con il tempo, mentre Ella è a contatto con l’infinito. Nella parte [del libretto] che mi è stata mandata non ho trovato riflessioni pratiche. Ho ricevuto soltanto le prime 54 pagine.

Voi chiedete un programma settimanale del “Figlio dell’Immacolata”. Interrogate un bambino piccolo e debole sul programma settimanale dei suoi rapporti con la sua mamma. Fr. Venanzio aggiunge che fr. Ruffino è convinto che io non lo conosca.
Come potrei non conoscerlo dopo aver letto da capo a fondo tutta una pagina dattiloscritta? Tutti noi ci conosciamo bene nell’Immacolata. Siamo animati da uno stesso ideale: noi, infatti, apparteniamo a Lei.
Perciò, io ti conosco, caro Figlio, non dal volto, ma dal cuore, da ciò che tu hai scritto.

Ama l’Immacolata ogni giorno di più, sempre di più, e così per tutta l’eternità, perché solo al momento della morte quest’amore divamperà liberamente.
Fr. Venanzio aggiunge qualcosa a proposito del programmino. Ogni piccolo programma ha dei limiti, è vero, ma qui è necessario eliminare qualsiasi limite, anche quelli dei piccoli programmi.

Dell’Immacolata siamo servi, figli, schiavi, cavalieri e tutto, tutto, tutto; in una parola apparteniamo a Lei, siamo Suoi sotto ogni aspetto, Suoi ogni giorno di più! Ma come attuare tutto questo? Non dimentichiamo che l’essenza e la perfezione della nostra consacrazione non sono né il sentimento né la memoria, ma la volontà. Perciò, nel caso che uno non sperimenti per nulla la dolcezza dell’intima familiarità con Lei (benché comunemente sia il contrario) e non sia capace di ricordarsi di Lei e di pensare per lungo tempo a Lei per qualsiasi motivo, se la sua volontà rimane
accanto a Lei, se non revoca la propria consacrazione, anzi per quanto può la rinnova, ebbene, stia
tranquillo, perché Ella regna nel suo cuore. E la volontà noi la possiamo controllare facilmente. Facciamo attenzione soltanto a conformarla sempre più perfettamente alla Sua volontà e a compiere questa Sua volontà in modo sempre più perfetto. Questo è tutto. Impegniamoci, inoltre, come un fanciulletto, nel riconoscere la nostra totale dipendenza da Lei e, quindi, nello stringerci a Lei, come figli alla mamma.

Quanto al quotidiano, lo farà l’Immacolata quando vorrà e ci manifesterà il Suo volere per mezzo del Rev.mo P. Provinciale. P. Mariano si è specializzato in giornalismo, perciò sicuramente preparerà bene ogni cosa. Anche fr. Efrem aggiunge qualcosa. Sono convinto che, con la lettera che ho scritto a tutti in risposta agli auguri e con questa in risposta al biglietto dei “tre redattori”, anche fr. Efrem sarà soddisfatto. Lo spirito dell’Immacolata si approfondisca ogni giorno più. L’essenza di Niepokalanów è che tutta e in ogni sua parte, ogni anima che ci vive appartenga all’Immacolata. La nostra preoccupazione, quindi, è di appartenere sempre di più a Lei, in modo tale che Niepokalanów sia sempre più Niepokalanów. I più anziani nella vocazione, che hanno visto gli inizi, si impegnino a formare i più giovani con l’esempio, con la preghiera e con la parola. Ricordatevi che non è sufficiente che lo spirito attuale sia solamente della medesima intensità di quello degli inizi. Ogni anno, ogni giorno ci deve essere un progresso. Perciò, Niepokalanów oggi deve appartenere all’Immacolata assai di più che nei primi giorni
della sua esistenza. L’Immacolata stessa farà questo, perché da soli noi non sappiamo fare altro che guai; tuttavia noi dobbiamo pregare che lo faccia e impegnarci a collaborare quanto più ci è possibile.
Sempre, però, nella tranquillità e serenità interiore.
Quanto più apparterremo all’Immacolata, tanto più perfettamente comprenderemo e ameremo il Cuore di Gesù, Dio Padre e tutta la santissima Trinità.
Ma tutto questo, tutti questi fatti soprannaturali è Lei sola che li deve operare in noi e per mezzo nostro.
Quanto ho scritto a voi riferitelo anche agli altri, e pregate per me, affinché io stesso metta in pratica quel che scrivo.
Vostro fratello
Massimiliano M. Kolbe

SANTA GIORNATA!