Pensiero del giorno 7 febbraio
Ave Maria
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame – quei farisei e scribi lo interrogarono: “Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?”. Ed egli rispose loro: “Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”. E aggiungeva: “Siete veramente abili nell’eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korban, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me, non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte”.
UNA RIFLESSIONE PER TE
L’accusa di Gesù è grave ed inequivocabile. La sua portata si amplifica se pensiamo a chi è rivolta. Sono gli scribi, venuti da Gerusalemme, il cui compito è anche verificare l’operato e le parole di questo Gesù di Nazareth di cui si parla tanto. Essi rappresentano la religione ufficiale, quasi un tribunale senza appello per Gesù; un tribunale che pretende di operare in nome di quel Dio che ha sempre rappresentato il fondamento della loro religione. E lo colgono subito in difetto, almeno secondo il loro punto di vista, con un giudizio che sembra essere spietato. Gesù però non solo ribalta l’accusa a chi lo vuol condannare ma va ancora in profondità. Senza mezzi termini accusa chi si sente il depositario di un insegnamento divino, di non rispettare i comandi del Signore; anzi le loro prescrizioni, promulgate nel nome del Signore, in realtà spesso ne sono contrarie. Non è soltanto un appello a liberarsi dalle ipocrisie ma riguarda il loro rapporto con la religione stessa. Gesù, da vero ebreo, rispetta tutte le leggi mosaiche; la sua Legge di amore non ribalta la legge del Sinai; la perfeziona e la completa. Gesù rispetta, quindi la vera e pura tradizione; guarda all’uomo e ne assume appieno la sua culturalità, il suo vivere sociale. La lezione di Gesù non è quindi contro le tradizioni degli uomini; non chiede una religione al di fuori di qualsiasi regola o legge. L’opposizione forte è quando l’uomo vuole sovrapporsi a Dio stesso; quando la tradizione cancella il comandamento di Dio.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno. C’è una religiosità delle labbra e una religiosità del cuore. La prima è di facciata, fatta di parole, intrisa di doppiezza, che fa di te un sepolcro imbiancato, bello fuori e marcio dentro. La seconda invece è pura manifestazione d’amore e sgorga da un cuore semplice che accoglie la Parola di Dio e la mette in pratica. Chi la vive non dice con ostentazione: “Signore, Signore…” rimanendo però serrato nel proprio egoismo, ma cerca e compie sempre in tutto la volontà di Dio. Cosa ci preserva dal pericolo di cadere in questa ipocrisia? Dicono i Padri: “l’essere abitati dal desiderio di assomigliare al Signore”, cioè “l’essere discepoli di Cristo e il ricevere forma da ciò che in Lui vediamo o da Lui ascoltiamo” (San Basilio). In una parola: la familiarità con il Vangelo e il primato della carità. Questa mattina ti invito a raccoglierti in preghiera per un congruo tempo così da “respirare Cristo”, cioè custodendo nel cuore la Sua Parola per sottrarti con volontà decisa a quella sottile ambiguità che talvolta affiora dal nostro ego inautentico. Eleva al Signore questa preghiera: “Donami di custodire con ogni cura il mio cuore, Signore, perché non mi accada d’essere un sepolcro imbiancato e d’ infrangere con ‘fantasmi di cose vane il ricordo puro e incessante della tua legge d’amore. Amen”
Don Mario
BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.