Pensiero del giorno 8novembre 2023

 

Trentunesima settimana mercoledì.

 I frutti della Croce. 

“Colui che non porta la propria croce, e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo”

Lc 14,25-33

L’albero della Croce è ricolmo di frutti. Le sofferenze ci aiutano a essere più distaccati dai beni della terra, dalla salute… Deus meus et omnia!, Mio Dio e mio tutto!, esclamava San Francesco d’Assisi. Possedendo Lui non perdiamo un granché. Al contrario, «o beato chi non vuole altro che Dio, perché Dio […] saprà ben contentare tutte le domande del di lui cuore». Le tribolazioni sono una grande occasione di espiare, gli errori e i peccati della vita passata. Sant’Agostino insegna che, particolarmente in queste occasioni, il Signore interviene come medico per curare le piaghe che i peccati hanno lasciato, e impiega la medicina della sofferenza. Le difficoltà e le afflizioni che patiamo ci inducono a ricorrere con più prontezza e costanza alla misericordia divina: «Egli ci ha straziato ed egli ci guarirà», dice il Signore per bocca del profeta Osea. E Gesù ci invita ad andare da Lui quando ci troviamo in situazioni difficili: «Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò». Quante volte abbiamo provato questo sollievo! Davvero, in mezzo alle tempeste della vita, Egli «è per noi rifugio e forza», è il porto dove dobbiamo affrettarci a cercare rifugio. 

Le contrarietà, la malattia, il dolore ci offrono l’occasione di praticare molte virtù (la fede, la fortezza, l’allegria, l’umiltà l’identificazione con la volontà divina…) Offrendoci l’opportunità di guadagnare molti meriti. «Nel pensare a tutto ciò che della tua vita resterà senza valore, per non averlo offerto a Dio, dovresti sentirti avaro: ansioso di rastrellare tutto, anche di non lasciare inutilizzato alcun dolore. 

Perché se il dolore accompagna la creatura sperperarlo che altro è se non stoltezza?» E nella vita ci sono periodi in cui ce n’è in abbondanza: non permettiamo che passi senza lasciare nell’anima molti benefici. Il dolore sopportato con senso cristiano è un grande mezzo di santità. La nostra vita interiore per crescere ha bisogno anche di contrarietà e di ostacoli. Sant’ Alfonso Maria de’ Liguori affermava che come la fiamma si ravviva al contatto con l’aria così l’anima si perfeziona nella tribolazione. Anche le tentazioni aiutano a progredire nell’amore al Signore. «Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita e la forza per sopportarla». E la prova sostenuta vicino al Signore ci ottiene nuove grazie e benedizioni. 

Fonte: Parlare con Dio, Francisco Fernandez- Carvajal, Vol V, Ed Ares, pag 447-448

SANTA GIORNATA!