Pensiero del giorno 9 gennaio 2025

 

PREGHIERA DEL MATTINO

Signore, fa’ che l’amore che hai manifestato ai pastori e ai Magi, ai poveri d’Israele e alle nazioni pagane, raggiunga in noi la perfezione, trasparenza perfetta alla perfetta innocenza di Dio, al più puro dei suoi irraggiamenti, adesione totale, aderenza completa, che in ebraico si esprime con la parola “Amen”. Come il Figlio è l’Amen del Padre, fa’ che noi diveniamo l’Amen del Figlio. Allora, in questa intimità assoluta con l’intimo del Padre e dello Spirito, nella familiarità che ci viene offerta nella Trinità, sapremo che l’amore perfetto scaccia il timore. Amen.

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Marco
Dopo che furono saziati i cinquemila uomini, Gesù ordinò ai discepoli di salire sulla barca e precederlo sull’altra riva, verso Betsaida, mentre egli avrebbe licenziato la folla. Appena li ebbe congedati, salì sul monte a pregare. Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli solo a terra. Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, già verso l’ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: “È un fantasma”, e cominciarono a gridare, perché tutti lo avevano visto ed erano rimasti turbati. Ma egli subito rivolse loro la parola e disse: “Coraggio, sono io, non temete!”. Quindi salì con loro sulla barca e il vento cessò. Ed erano interiormente colmi di stupore, perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito.

UNA RIFLESSIONE PER TE

Nella traversata della vita capita frequentemente di dover affrontare le tempeste, suscitate dalla suscettibilità, dalle incomprensioni, da contrasti della vita, da sventure… che ci fanno tremare e ci agitano come succedeva ai discepoli mentre traversavano il lago. Per loro buona fortuna, quando sono ormai sfiniti e quasi vinti dalla fatica, interviene Gesù… Al loro primitivo turbamento e spavento, subentra la meraviglia… quasi incredula. E’ il Maestro buono che viene in loro soccorso invitandoli a non aver paura… E una volta accolto sulla barca, il vento cessa, le acque si calmano… Rimane in loro lo stupore che l’evangelista tenta di giustificare “perché non avevano capito il fatto dei pani…”. Volesse il cielo che nelle nostre tempeste personali, familiari, comunitarie ci rifugiassimo nel Signore Gesù, lo accogliessimo nella barca della nostra povera vita! Il Padre celeste non si lascerà invocare invano… anzi, come ci dice Giovanni, vuole rimanere in noi, dimorare e vivere in noi, manifestandoci tutto il suo amore nella donazione del suo Figlio come Salvatore. Egli è amore! Vivere nell’amore di Dio e del prossimo costituisce la garanzia più valida di vittoria nelle prove, nelle tentazioni, nelle tempeste dalle quali nessun uomo sarà risparmiato come non sono stati risparmiati Gesù, Maria, Giuseppe, i profeti… e tutti i santi. Giovanni ci ripete: “Nell’amore non c’è timore, al contrario l’amor perfetto scaccia il timore…”. Abbandonarci alla volontà del Signore come un bambino si abbandona fra le braccia della mamma costituisce motivo di pace e di serenità in qualsiasi situazione della vita.

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buongiorno. Quante volte anche a noi, turbati da un dolore, da una fatica, da un imprevisto, che ci impedisce di riconoscerlo, Gesù dice: “Non temere, non aver paura. Sono io! Lasciami salire sulla tua barca, lasciami entrare nella tua vita!”. Solo se lo lasciamo entrare, se umilmente e coraggiosamente gli apriamo la porta della nostra vita, possiamo ritrovare la pace del cuore che ci rende capaci di donare pace. La com-passione con Gesù diventa miseri-cordia: sono queste le condizioni per permettere al vento di cessare e di trovare ristoro nella pace. Questa mattina ti invito a farti qualche domanda di riflessione: Com’è la mia relazione con Gesù, così sarà anche quella coi fratelli: lo cerco solo per chiedergli qualcosa che mi manca? Lo considero la zattera di salvataggio delle mie frustrazioni, ricordandomi di Lui solo nel momento del bisogno? Sono capace di accettarlo per quello che è, di rimanere alla sua presenza anche quando prevale il suo silenzio, di attendere da Lui ogni cosa a tempo opportuno? Nella preghiera rivolgi al Signore questa invocazione: “O Signore, sostienimi con la tua provvidenza e aiutami a «non avere paura di aprire la porta del mio cuore a Cristo. Amen».

BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.