Pensiero del giorno 9 novembre

Dedicazione della Basilica Lateranense

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

UNA RIFLESSIONE PER TE

Il tempio era ritenuto la dimora di Dio con gli uomini, il luogo dove più viva era la sua presenza, era anche il segno visibile di un’unica fede, nell’unico Dio, del popolo eletto. Luogo di preghiera e di culto e non di mercato. Gesù, sollecitato poi dai soliti suoi nemici, che vogliono comprendere con quale autorità egli si permetta di agire in tal modo, fa un passaggio dal tempio fatto di pietre e il tempio del suo corpo e lancia loro una sfida: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». È evidente per noi l’allusione alla sua morte e risurrezione. È mirabile per la nostra fede la certezza che il corpo di Cristo è il tabernacolo di Dio. È gratificante e sublime quanto ci ricorda san Paolo: «Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?». Nella festa della dedicazione della Basilica Lateranense, Madre di tutte le chiese, perché Cattedrale del Papa, ogni comunità locale, oltre a esprimere la propria comunione con la Sede di Pietro, ricorda e celebra anche la dedicazione della propria chiesa locale, piccola o grande che sia. Gesù insegna che il tempio di Dio è, innanzitutto, il cuore dell’uomo che accoglie la sua Parola. E ogni qual volta questa Parola sarà accolta, dice Gesù: “Noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”.

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buongiorno. Oggi la festa della dedicazione della basilica di S. Giovanni in Laterano, madre di tutte le Chiese, ci induce felicemente a considerare la sacralità del nostro corpo, tempio sacro dello Spirito, in cui abita la divinità perché deificati in Cristo. Il Tempio è, dunque, luogo di preghiera e di culto e non di mercato. Questa mattina ti invito a riflettere sulla sacralità del tuo corpo. Domandati: Come do culto a Dio col mio corpo? Ne faccio oggetto di preghiera o di mercato? Nella preghiera, rivolgi al Signore questa supplica: “Grazie, Signore mio e Dio mio! Io sono per grazia, tuo tempio. Non permettere che l’avidità di possedere denaro e roba prevalga nella mia vita fino a distruggerne la sacralità. Fa’ che, in quel tempio del mio Dio che sono io, anzitutto rispetti la priorità di spazi di preghiera per una vita degna di questo nome. Solo in secondo luogo, gl’interessi economici – nella misura giusta e nel giusto modo – abbiano la mia attenzione. Amen”.

Don Mario

BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.