Pensiero del giorno 17 aprile 2023

Ave Maria!

Seconda settimana di Pasqua

L’immaginazione

 Il Vangelo della Messa ci riporta il colloquio indimenticabile che avvenne tra Gesù e Nicodemo nella notte in cui si incontrarono. Quest’uomo si sente turbato dalla predicazione e dai miracoli del Maestro, e sente la necessità di sapere di più. Mostra nei confronti di Gesù un grande riguardo, chiamandolo “Rabbi”, Maestro.

Nicodemo lo interroga sulla sua missione, forse ancora dubitando se si trovi di fronte a un altro profeta o piuttosto al Messia: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui». E il Signore gli risponde in modo inaspettato. Mentre Nicodemo lo interroga sulla sua missione, Gesù gli rivela una verità impressionante: è necessario rinascere. Si tratta di una rinascita spirituale per mezzo dell’acqua e dello Spirito Santo. Davanti agli occhi di Nicodemo si apre un mondo completamente nuovo.

Le parole del Signore rappresentano un orizzonte senza limiti anche per ogni cristiano che, in vista del proprio perfezionamento spirituale, si lasci guidare docilmente dalle ispirazioni e mozioni dello Spirito Santo. La vita interiore, infatti, non consiste solo nell’ acquisire una serie di virtù naturali o nell’adempiere determinate norme di pietà. E’ una trasformazione totale, è “rinascere”, quello che il Signore ci chiede: « dovete deporre l’uomo vecchio con la condotta di prima», annunciava San Paolo ai fedeli di Efeso.

La trasformazione interiore, che innanzitutto è  opera della Grazia, richiede però, anche la nostra collaborazione, attraverso la mortificazione dell’intelligenza, dei ricordi, dell’immaginazione: il risultato di tutto questo è la purificazione delle nostre facoltà, necessaria perché la vita di Cristo si sviluppi in noi con pienezza. Molti cristiani non crescono nell’intimità con Dio, nell’ orazione, per non aver curato la mortificazione interiore, senza la quale la mortificazione dei sensi non si sostiene. L’ immaginazione è senza dubbio una facoltà molto utile, perché l’anima, che è unita al corpo, non può pensare senza immagini. Il Signore parlava alla folla con parabole, esprimendo in immagini le verità più profonde, e utilizza questo metodo anche nella conversazione con Nicodemo. Perciò l’immaginazione può essere di grande aiuto nella vita interiore, per contemplare la vita del Signore, i misteri del Rosario. «Ma per essere utile, l’immaginazione deve essere guidata dalla retta ragione illuminata dalla fede, altrimenti v’è il caso che essa divenga “la pazza di casa”, come già è stata chiamata; che ci allontani dalle cose divine e ci porti verso cose vane e inconcludenti, verso cose fantastiche od anche proibite. Il meno che ci possa fare è di trasportarci nel mondo dei sogni, donde nasce il sentimentalismo, opposto alla vera pietà».

Per la nostra condizione, dopo il peccato originale, solamente la mortificazione abituale può permetterci di sottomettere l’immaginazione alla ragione “affinché questa cessi di essere la pazzerella di casa e sia posta realmente al servizio dell’intelletto illuminato dalla fede”.

Da: Francisco Fernandez Carvajal, Parlare e con Dio, Vol II, Ed Ares

SANTA GIORNATA!