Pensiero del giorno 14 febbraio 2024
Noi ti benediciamo, o Dio, in questo giorno che comincia, per il periodo santo della Quaresima, che tu ci concedi in preparazione alla Pasqua. Portaci, attraverso il digiuno, ad avere fame di te e a non essere schiavi delle creature. Insegnaci, attraverso la pratica dell’astinenza, a dividere i nostri beni con coloro che ne hanno bisogno. Aiutaci, attraverso la preghiera e il silenzio, a trovare nella croce di tuo Figlio il nostro riposo e la nostra gioia. Amen.
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”.
UNA RIFLESSIONE PER TE
Gesù stabilisce un criterio di comportamento con tre applicazioni concrete – elemosina, preghiera e digiuno – che non sono esaurienti, in un cammino religioso, ma qualificano la nostra relazione con Dio, con gli altri e con noi stessi. Si badi alla sottolineatura che ne fa Gesù: “Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete la ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli”. Questo principio di carattere generale deve essere alla base della nostra coscienza, perché “non si può avere riconoscenza presso il Padre, che è nei cieli, se si agisce per essere ammirati dagli uomini”. L’esperienza poi ci insegna, che nessuna lode degli altri, ha il potere di riempire il nostro cuore. Come sempre si tratta, leggendo il Vangelo, di una storia d’amore, che il Signore ci insegna a vivere attraverso queste tre pratiche, molto radicate nella pietà popolare. L’elemosina è più di una moneta fatta scivolare nella mano dell’indigente. Gesù ne indica la via giusta: quel che fai deve restare nel segreto, come il seme gettato nelle viscere della terra. La preghiera è l’espressione dell’orientamento dell’uomo verso il suo Signore. Un orientamento che non può non restare tale, e ha bisogno di non essere frastornato. “Entra nella tua camera”, entra nella sua presenza. Davanti a lui esprimerai ciò che sei. Il digiuno, con un colore di festa, è necessario per raggiungere quell’equilibrio per cui ci si può mantenere nel retto uso delle cose. Nessuno cercò con maggior passione di Gesù il compimento della volontà di Dio. E “chiunque fa la volontà del Padre mio, questi è per me fratello, sorella e madre”.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno. È ‘terapeutica’ questa pagina di Vangelo collocata in questo giorno delle Ceneri. Inizia infatti il tempo forte dello Spirito che è la Quaresima: un cammino di quaranta giorni con più viva attenzione a vivere ciò che più vale e ciò che più decisamente ci prepara al triduo Santo del Mistero Pasquale. È l’invito a non ‘barare’ nel compiere il bene: a “guarire” dalla smania d’essere ammirati, lodati, encomiati è anche l’invito bellissimo a entrare in quel sentiero di splendida luce che è la verità. Questa mattina ti invito a fare il santo proposito di vivere il tempo quaresimale conforme alle disposizioni della Chiesa. Nella preghiera, invoca il Signore: “Signore, fammi vivere nel pensare, nel volere, nell’agire. Quel che è in me adempimento della Tua volontà di bene sia – per tua Grazia – il semplice aderire a Te, per dirti: Ti voglio bene e dunque amo e compio tutto il bene che Tu stesso vuoi nella mia vita. Amen”.
BUONA GIORNATA, BUON INIZIO DI QUARESIMA E IL SIGNORE TI BENEDICA.
– LA LEGGE DEL DIGIUNO obbliga tutti i fedeli che hanno compiuto i 21 anni e non hanno ancora iniziato il 60° anno.
– LA LEGGE DELL’ASTINENZA dalla carne obbliga tutti i fedeli a partire dai 7 anni compiuti.
IL DIGIUNO consiste nel fare un solo pasto al giorno e due piccole refezioni nel corso della giornata (i moralisti quantificano in 60 grammi al mattino e 250 grammi alla sera).
L’ASTINENZA vieta l’uso della carne, di estratto o brodo di carne, ma non quello delle uova, dei latticini e di qualsiasi condimento di grasso animale.
POSSONO NON PRATICARE L’ASTINENZA:
– i poveri che ricevono carne in elemosina e non hanno altro da mangiare;
– gli infermi, i convalescenti, i deboli di stomaco, le donne che allattano, le donne incinte se deboli;
– gli operai che fanno lavori più pesanti quotidianamente;
– mogli, figli, servi, tutti coloro che esercitano un servizio essendovi costretti, e che non possono avere altro cibo sufficientemente nutriente.
POSSONO NON PRATICARE IL DIGIUNO:
– coloro che digiunerebbero con grave incomodo: ammalati, convalescenti, deboli di nervi, donne che allattano o incinte;
– poveri che hanno già poco cibo a disposizione;
– coloro che esercitano un lavoro che è moralmente e ordinariamente incompatibile con il digiuno (es: lavori pesanti);
– coloro che fanno un lavoro intellettuale molto faticoso (es. studenti sotto esami);
– chi deve fare un lungo e faticoso viaggio, per un maggiore bene o per un’opera di pietà più grande se questa è moralmente incompatibile con il digiuno (es: assistenza ai malati).