LA SANTA COMUNIONE CON MARIA

 

I Parte

Oh dolce convito,…oh gioia del paradiso in terra”

Così si esprimeva il Santo Curato d’Ars, di fronte all’Eucaristia.

Quale cuore, quale amore, quale semplicità!

In quella voce c’erano certi sussulti, una gioia, un’unzione, una tenerezza, qualche cosa che sembrava avvicinarsi al rapimento, all’estasi.

Sì, quanto è delizioso il convito che Gesù ci ha preparato nella dolcezza della sua misericordia.

Ma ditemi da chi siamo invitati a prendere parte alla Mensa divina? Ancora dalla nostra tenera e amabile Madre. Ricordiamo le parole che Ella rivolge a tutti i suoi figli e che la Chiesa ci richiama nelle sue feste: “Venite e mangiate il mio pane, venite e bevete il vino che ho preparato per voi..” Poi rivolgendosi specialmente a coloro che vogliono vivere con Lei della celeste vita d’unione, dice loro: Venite a me voi tutti che avete fame e sete di unirvi alla vostra Madre! Venite e saziatevi. Saziatevi del mio Frutto Divino.

Andiamo dunque a Maria e con Lei, sotto la sua materna direzione e sotto il suo sguardo, accostiamoci alla Mensa della vita.

Il metodo per fare la S. Comunione con questo spirito di unione con Maria, è stato tracciato dal B. Luigi M. Grignon de Montfort; è molto stimato dalle persone che lo conoscono e lo si troverà alla fine di questo libro.

Il devoto di Maria farà sempre la Comunione con lo spirito della buona Madre, e la farà secondo le sue intenzioni.

1) Fare la Santa Comunione secondo lo spirito di Maria, significa in primo luogo prepararci alla santa Comunione immergendoci nel pensiero e nel ricordo dell’amabile Madre, considerando con filiale riconoscenza che andiamo a ricevere il Frutto benedetto del suo seno, e che a Lei siamo debitori di questa grazia.

“Pensate miei cari, dice San Pier Damiani, di quanto siamo debitori alla nostra Beata Madre di Dio, poiché riceviamo sull’altare, quel medesimo Corpo che Ella generò, portò nel suo seno, avvolse in fasce e nutrì.

Quando si avvicina il momento fortunato, diremo dunque con tenero affetto: “Sia benedetto il seno che ci ha dato un tal Frutto! Sia benedetta la Madre che ci dà un pane così prezioso!” Veramente, o tenera Madre, tu non rimetti ad altre, come purtroppo fanno tante madri terrene, la cura del nostro nutrimento.

Tu stessa vuoi essere la nostra Nutrice, col darci il latte dei figli di Dio; e, ciò che sorpassa ogni bontà, Tu ci nutri con la carne del Tuo stesso Figlio, e quindi della tua medesima carne per unirci a Te più intimamente e per perfezionare nella nostra anima la generazione celeste comunicandoci il tuo spirito e la tua vita, che sono lo spirito e la vita del Tuo divin Figlio. Si è mai trovata una madre che abbia spinto a tal segno la sua carità?

O dolcezza, o amore! Era forse possibile avere testimonianze più sensibili di queste?

In secondo luogo, per fare santamente la Comunione dobbiamo imitare gli esempi di questa divina Vergine.

Dapprima un’umile e cordiale invocazione a Maria, che si preparò in modo così meritorio a ricevere il Figlio di Dio nell’Incarnazione, sarà molto più efficace di quanto potremmo fare da noi medesimi.

A S. Margherita Maria Alacoque, nostro Signore raccomandò di unirsi, nella S. Comunione, alle disposizioni che aveva la sua S. Madre, nel momento dell’Incarnazione, “sforzandosi di avvicinarsi il più possibile a queste disposizioni, chiedendole per intercessione di Maria e ripetendo con Lei: Ecco la serva del Signore”.

Cercheremo poi di imitare la Beata Vergine nella sua preparazione all’Incarnazione. Perché se colui che si comunica, come dice S. Tommaso D’Aquino, diventa simile a Maria, chi non vede la felice necessità per noi di unirci alle sue ammirabili disposizioni?

Maria portò Gesù nel suo seno per nove mesi. Senza dubbio la sua vita durante tutto quel tempo era una comunione continua; ma più tardi, dopo la Pentecoste, la Comunione Sacramentale fu l’alimento quotidiano dell’anima sua. È certo che ogni giorno Ella assisteva alla S. Messa; ed è pure certo che ogni giorno si cibava del Pane Eucaristico. Ma chi potrebbe descrivere la perfezione delle sue ferventi comunioni?

Né gli Angeli, né i santi hanno mai potuto penetrare il segreto dell’amore di Maria per Gesù, e dell’amore di un tal Figlio per una tal Madre!

Nel cuore della Vergine Immacolata, quale raccoglimento, quale pace, quale purezza, quale desiderio di unirsi al suo Diletto!

Quando si avvicinerà il momento della santa Comunione, domanderemo a Gesù il Cuore della Sua Madre, e supplicheremo l’amabilissima Maria a preparare degnamente l’anima nostra per la venuta del Diletto. Poi ci appresseremo umilmente alla sacra Mensa, rappresentandoci Maria al nostro fianco, che ci assiste con amore e ci copre con il suo manto materno.

Durante il ringraziamento, oltre i pensieri che ci suggerirà il B. Grignon, potremo con frutto presentare al nostro Signore i rendimenti di grazie della sua santa Madre.

Quando il nostro cuore, il nostro povero cuore sarà freddo, troveremo senz’altro qualche consolazione nel dire con semplicità e con amore al Maestro divino: “O Gesù, ricordati dei ringraziamenti della tua Madre!.. Io intendo dirti tutto quello che Ella Ti  diceva, considerando i suoi santi ardori, abbi pietà di me…credo…spero…amo: domando…, mi offro… mi dono come Lei, per mezzo di Lei, e nella santità e perfezione del suo spirito e del suo Cuore”.

Prova, o devoto di Maria, e in questa semplice pratica, troverai certamente conforto, aiuto e forza.

Non mancheremo poi di ringraziare anche Maria con qualche preghiera, come l’Ave Maria o il Sub tuum praesidium.

continua…

Da: Vita di Unione con Maria Madre di Dio, P. Silvano M Giraud, Società Apostolato stampa