Pensiero del Giorno 25 maggio

Salve Regina

Fondamenti della Regalità di Maria

Nell’enciclica “ad Coeli Reginam” (1954) Pio XII sintetizza i fondamenti biblici della dottrina della regalità della madre di dio e, accogliendo secoli di riflessioni teologiche, istituisce la festa del 22 agosto spiegando il senso della regalità di Maria come “regalità materna”

Il primo e più profondo motivo della dignità regale di Maria Santissima consiste nella maternità divina, in quanto per unione ipostatica Gesù Cristo prese su di sé la natura umana rimanendo allo stesso tempo completamente Dio. Essendo il Figlio di Dio Signore e Re di tutta la creazione, Maria partecipa, benché in modo analogo, alla dignità regale di Suo Figlio. Siccome Gesù, dopo la sua Resurrezione, siede alla destra del Padre, così Maria, assunta alla gloria celeste, siede Regina accanto al Figlio. L’Assunzione della Madre di Dio, pertanto, inaugura l’esercizio pieno ed effettivo della sua funzione regale: ella siede alla destra di lui quale Regina che ha portato nel cuore e nel grembo il Re dei Re (Sal 44,10). In tal senso, come afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica, l’Assunzione di Maria costituisce «una singolare partecipazione alla Risurrezione del suo Figlio e un’anticipazione della risurrezione degli altri cristiani» (n. 966). Affinché la Vergine possa pienamente esercitare la Sua regalità universale, è necessario che sia pienamente in possesso della sua realtà umana, ciò che avviene con l’unione dell’anima al corpo. L’Assunzione corporea della Madre di Dio, la rende così, più vicina a noi. La glorificazione di Maria non è quindi solo per lei, ma anche per tutto il genere umano. In terzo luogo, Maria è Regina con Cristo in quanto il Figlio di Dio ha promesso di legare lei alla sua regalità, così come vi ha associato i suoi discepoli.

Cristo fa sedere la Madre accanto a Lui

In maniera unica in Maria si adempiono le condizioni per aver parte attiva alla regalità di Cristo: dall’Annunciazione alla Pentecoste, infatti, Ella ha accettato e vissuto il disegno divino sulla propria esistenza, prestando ascolto alla Parola del Figlio, seguendolo fino alla fine. Ricorrendo all’immagine presente nel libro dell’Apocalisse 3,21, Cristo fa sedere la Madre accanto a Lui rendendola compartecipe del potere divino di sottomettere a sé tutte le cose (Fil 3,21). Pur vivendo sulla terra una vita comune a tutti, piena di sollecitudine familiare e di lavoro, Maria fu sempre intimamente unita al suo Figlio e cooperò in modo del tutto singolare all’opera del Salvatore. La regalità di Maria, analogamente a quella di Cristo, si realizza poi nello Spirito Santo. Se compito dello Spirito di Dio è quello di aprire il cuore dell’uomo alla verità che il Padre ha rivelato nel Figlio, tanto più questo si realizza in Maria, nella quale si sviluppano al massimo le potenzialità unitive che stringono la madre al Figlio. Maria si relaziona quindi in modo speciale, diretto e immediato, al Verbo di Dio, così che la sua maternità appare “divina” anche se è considerata alla luce delle tre Persone della Santissima Trinità. Infine, la Vergine diviene Madre del Re messianico in quanto si dichiara “serva” del Signore (Lc 1,38). Come Cristo risorto viene esaltato per essersi umiliato quale servo sofferente del Padre, anche Maria è messa a parte del trionfo regale del Figlio per averlo servito generosamente nell’opera di salvezza. La Madre di Dio non smette mai di servire il Figlio in noi che siamo suoi figli, fino al compimento di tutte le cose. Il comando espresso durante le Nozze di Cana, «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv 2,5), permette di comprendere appieno l’importanza del ruolo mariano nel complesso del mistero divino-umano.

Regina e Signora dell’universo

Anche la riflessione teologica, nelle sue varie espressioni, ha sempre sottolineato il valore trascendente della regalità di Maria, che si riferisce a quel regno di verità e di vita, di amore e di pace, che Gesù ha fondato con la Sua Incarnazione e Redenzione. Il titolo di Maria Regina degli Angeli e dei Santi contemplato nel V mistero glorioso del Santo Rosario mostra la diretta connessione esistente fra il potere sovrano concesso da Dio alla Madonna e la dottrina della sua regalità. Il secondo Concilio di Nicea (787), in questo senso, conferisce a Maria il titolo di Signora e Regina e, Papa Leone XIII, nell’Enciclica Iucunda semper expectatione (1894), richiama l’appellativo della Vergine come «Regina e Signora dell’universo». San Pio X parla di Maria come Regina che sta «alla sua destra [di Cristo]» (Lettera enciclica Ad diem illum laetissimum, 2 febbraio 1904) e Pio XI, parlando del sostegno alle Missioni, invoca l’aiuto della «Regina degli Apostoli Maria» (Lettera enciclica Rerum Ecclesia, 28 febbraio 1926).

Eccellenza e dignità di Maria su tutte le creature

La regalità mariana, dal punto di vista teologico, può intendersi inoltre in senso analogo e metaforico, rilevando l’eccellenza e la dignità della Vergine su tutte le creature nonché gli inestimabili tesori e privilegi soprannaturali ricevuti da Dio. Ne consegue che la regalità di Maria è primariamente spirituale e soprannaturale anziché temporale e naturale. Emblematica in questo senso la risposta che ella diede all’Angelo Gabriele al momento dell’Annunciazione: «Eccomi, sono la Serva del Signore» (Lc 1,38). La Madre del Redentore, pertanto, è Regina in quanto associata in modo unico al Figlio Gesù. «Nella Vergine Maria – scrive in proposito San Paolo VI – tutto è relativo a Cristo e tutto da lui dipende: in vista di lui Dio Padre, da tutta l’eternità, la scelse Madre tutta santa e la ornò di doni dello Spirito, a nessun altro concessi» (Esortazione apostolica Marialis Cultus, 2 febbraio 1974, n. 25). Non bisogna quindi vedere nella regalità mariana un titolo puramente decorativo poiché, seppure in tutto sottomessa alla volontà di Dio, la Vergine gode per privilegio divino di una potestà di governo personale, assolutamente autentica.

Fonte: informazionecattolica.it

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