Pensiero del Giorno 30 maggio
LA SALVE REGINA IV Parte
Dolcezza nostra Salve!
La personificazione della dolcezza e della misericordia
In effetti Maria, per l’umanità redenta, riveste in qualche modo il ruolo che ha la mamma nella casa. Nella casa la mamma è come il calore al quale tutti si riscaldano; è la luce che rallegra tutti e il rifugio dove tutti coloro che sono alla ricerca di una carezza e di un incoraggiamento. Con la mamma vicino, la sofferenza, la malattia, la notte e quanto vi è di più amaro nella vita, quasi non fa più paura. Ora, se tutto questo è vero di ogni mamma della terra, lo è immensamente di più, di Maria, Madre dell’umanità redenta. Abbiamo già parlato della Misericordia di questa madre: e la Misericordia è essenzialmente dolcezza, benevolenza, sicurezza. Per i santi, per San Massimiliano Maria Kolbe per esempio, Maria è per volere stesso di Dio, la personificazione stessa della bontà e della Misericordia. E ciò Senza nulla togliere all’ infinita bontà e misericordia di Dio, dal momento che è la Misericordia di Dio stesso, che vuole come incarnarsi o identificarsi in Maria, madre di tutte le dolcezze e misericordie. Non sarà senza intimo godimento -come si è parlato delle varie misericordie di Maria- accennare anche alle quasi sue infinite dolcezze, offerte ai suoi figli.
Le Dolcezze di Maria
Ineffabili sono, le dolcezze che ha offerto e offre per Divina disposizione ad alcune anime privilegiate come per esempio le tante volte che si è manifestata nelle apparizioni a vari santi. Dolcezze di mamma che oltretutto trasformano stupendamente in meglio la vita di chi ne è stato il fortunato destinatario. In particolare Ella conduce le anime a gustare il frutto dello spirito che è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé. Queste però sono eccezioni che si giustificano nei disegni misteriosi di Dio. Sono pur sempre dei privilegi riservati a pochi. La mamma ha carezze e dolcezze per tutti i suoi figli. Si pensi alla gioia di ritrovarsi attorno a Maria, la mamma del cielo, di cantare in suo onore, di accompagnare le processioni dei suoi simulacri. Lei non la si vede in persona ma la si sente, se ne percepisce come il sorriso e il gesto benedicente. E in effetti, soprattutto da certe manifestazioni mariane, i cuori se ne ritornano rinfrancati, rifatti: sono le dolcezze invisibili eppur concretamente percepite della Mamma, assaporate con immenso ristoro. Ma la mamma riserva le tenerezze del suo cuore soprattutto ai malati di anima e di corpo, ai sofferenti per qualsiasi motivo, ai meno fortunati dei suoi figli. I peccatori, i più poveri dei suoi figli, Ella li insegue, li attira, li scuote con la forza del suo amore fino a quando non può inondare il loro cuore di luce e di amore e portarli, vinti, ai piedi del suo Gesù. Ecco le grandi conversioni quindi che Ella opera. Si pensi ad Alfonso Ratisbonne, Maria gli appare, lo folgora con una luce che mette a nudo la miseria e l’infelicità della sua anima. Ai derelitti, agli ammalati e sofferenti Maria riserva il meglio del suo Cuore materno.
Maria rende dolce la morte ai suoi devoti
Maria consola e dispensa le sue dolcezze ai moribondi. L’agonia è il momento terribile e decisivo, dal quale dipende la stessa eternità. Ella va al capezzale dei moribondi per donare serenità a tanti negli ultimi momenti della vita. Il Card. Pie mostrava in punto di morte tale tranquillità da ingenerare il sospetto, negli astanti, che egli non si rendesse conto dell’importanza decisiva del momento. Glielo si disse ed egli: Perché vi meravigliate della mia tranquillità? da tanti anni, per migliaia di volte nella vita e tutti i giorni, ho pregato “Santa Maria prega per noi adesso e nell’ora della nostra morte”. L’ora è arrivata, perché dovrei temere? Evidentemente gli era presente la dolcezza della mamma, amata con cuore sincero. Alfonso scrive nelle Glorie di Maria: I devoti di Maria nelle loro angustie, e specialmente nelle angustie della morte, che son le maggiori che possono aversi sulla terra, ella la buona Signora e Madre, non sa abbandonare i suoi servi fedeli; ed ella come ci ha assistito nella nostra vita, nel tempo del nostro esilio, così si rende anche la nostra dolcezza nel tempo della nostra morte, con ottenerci una morte dolce e beata. Poiché sin da quel giorno, in cui Maria ebbe la sorte e il dolore insieme di assistere alla morte di Gesù suo figlio, che fu il capo dei predestinati, acquistò la grazia di assistere a tutti i predestinati nella loro morte. Perciò la S. Chiesa ci fa pregare la B. Vergine ch’ella specialmente ci soccorra nell’ora della morte: Ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae.
Perché Maria è la nostra dolcezza?
Maria è la dolcezza dell’uomo per la sua inimmaginabile bellezza e bontà: ogni miracolo di bellezza e di splendore apporta godimento, contemplazione. Il bello, lo splendore, la pienezza della luce piacciono, sono come un perenne dolcissima carezza.
Da: La Salve Regina di P Antonio M. di Monda, ed. Segno