Pensiero del giorno 30 settembre
Ave Maria!
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse: “Guai a te, Corazin, guai a te, Betsaida! Perché se in Tiro e Sidóne fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere. Perciò nel giudizio Tiro e Sidóne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafarnao, ”sarai innalzata fino al cielo? Fino agli inferi sarai precipitata!”. Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato”.
UNA RIFLESSIONE PER TE
Ognuno risponderà secondo quanto ha ricevuto. Se tu hai ricevuto cinquanta denari non potrai rispondere solo dei trenta. Ecco l’intervento di Dio straordinario e palese: il Signore si rivolge alle città nelle quali aveva compiuto il maggior numero dei miracoli, laddove ha risolto molte difficoltà, laddove ha portato molta gioia, sanando e guarendo molti. Ma tutto questo non è stato sufficiente per la conversione dei loro abitanti. Hanno ricevuto tanto, ma non altrettanto hanno guadagnato, hanno perso anche quello che da Dio hanno ricevuto. E’ per questo che il Signore pronuncia il suo «guai» su quelle città. Anche noi abbiamo ricevuto tante grazie, abbiamo ricevuto la vita, la fede, viviamo nella pace, senza grandi contrasti. Tutte queste sono le grazie di Dio che devono portarci alla fede ancora più grande, più forte. Non possiamo dormire come le vergini stolte aspettando il nostro sposo. Dobbiamo essere come quelle sapienti che sempre con sé portano non solo la lampada, ma anche dell’olio. Tutti i beni che riceviamo dalla Sua bontà devono servire a fare altri beni, altre grazie, devono avvicinarci sempre più a Dio e ai fratelli. Se non fosse così anche su di noi graverebbe il «guai» del Signore. Finché siamo in vita abbiamo il tempo per la conversione, abbiamo il tempo per la revisione della nostra vita. Abbiamo la speranza che all’ultima ora il Signore ci troverà giusti davanti a lui ed anche davanti a noi si apriranno le porte del cielo.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, Buongiorno. Il rimprovero rivolto da Gesù ai suoi ascoltatori di allora non ha perso la sua ragion d’essere per noi cristiani del XXI secolo. Ai Giudei di allora Gesù rimproverava il fatto di sentirsi al sicuro perché erano “figli di Abramo”. A noi, oggi, dovrebbe forse rimproverare di sentirci a posto perché, in una società scristianizzata, in fondo noi siamo “credenti”, cioè sacramentalizzati. E dimentichiamo che il sacramento non ci esime dal dovere di una conversione continua, perché mai saremo pienamente ciò che dobbiamo essere “perfetti come è perfetto il Padre nostro che è nei cieli”. Questa mattina ti invito a provare a guardare con occhi diversi la realtà naturale e soprannaturale in cui vivi, per “leggervi” l’appello del Padre. Eleva la tua preghiera al Signore invocandolo con queste parole: “Donami, Signore sguardo contemplativo, capace di stupirsi e di esultare dinanzi ai prodigi del tuo amore. Amen”.
Don Mario
BUONA GIORNATA. IL SIGNORE TI BENEDICA